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martedì 23 dicembre 2008

Cantautore anch’io: canzone per Claudio Baglioni

Visto il successo delle due precedenti opere di questa nuovissima iniziativa (siete in due a leggermi, e visto che apprezzate posso dire tranquillamente che il 100% dei miei lettori è dalla mia parte), ho deciso di spingermi ancora più in la, dissacrando molti altri artisti più famosi della canzone italiana.
Abbiamo preso di mira (ma che faccio, parlo al plurale?) Zucchero e Tiziano Ferro, oggi è il turno di Claudio Baglioni, che non esiterei a definire “un uomo, una corda vocale”; devo subito ammettere che alcune canzoni del brizzolato mi piacciono davvero, ma qui non si guarda in faccia a nessuno, e in ogni caso sul mio blog sono libero di contraddirmi quanto mi pare.
Le canzoni di Baglioni sono molto simili, hanno dei testi lunghissimi, in cui per dire che sta aspettando la ragazza alla fermata del pullman, ti descrive le attività di mezzo isolato; ieri mi ci sono cimentato, ed ho scoperto che anche io sono bravo come lui, quindi vi scrivo sto pezzo.
AVVERTENZA: questa canzone è divisa in due parti: nella prima lui parla velocemente e praticamente sottovoce mischiando tutte le parole, mentre la seconda parte va cantata tre ottave sopra, senza pause e con urlo finale. IMPORTANTE: Alcune parole hanno la tripla vocale, perché sono quelle che durano da sole 2 minuti e vanno cantate tutte d’un fiato.
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Titolo: Due anni d’amore

STR. La nebbia del mattino cala già
Il panettiere apre la serranda,
un’auto che attraversa lentamente l’isolato,
un cane che si guarda nello specchio
la Pina ha sistemato già i suoi panni,
pesanti come tutti i suoi affaniii;

STR. Il faro della piazza è mezzo rotto
da un mattone ch’è crollato da quel piano
due mosche giocano a rincorrersi nella confusione dello stesso baaar,
il parrucchiere si prepara e già un cliente s’avvicina
è il freddo di questa mattina che mi punge
mentre t’aspetto alla fermata già in disuso da tre anni in quaaa...

STR. E poi ripenso a quando si correva senza fiatooo
sul raccordo anulare come due libelluleee,
io pensavo: non ci sono abituatooo,
nudi a salutar le foto-celluleee
ti tenevo quella mano fredda e intorpidita,
tu mi dicevi: questa sì ch’è vitaaa;

RIT.IMPL. e poi ricordo: tu
Mentre cucini le mie uovaaa,
e poi ricordo: tu
non è l’amore ma è una provaaa.. ?

RIT. (2 volte) Due anni d’amoooreee
Due anni di splendida armonia
Due anni d’amoooreee
Ci penso ma non sei già più miaaa

STR. Ora cosa resta di quel folle amoreee
Bricciole per terra e mozziconi per la casa
Mangio poco e bevo fanta già scadutaaa,
guardo il frigo e cerco un po’ di fesaaa
ma come ho fatto a perdere il tuo cuore
ma come faccio senza tutto quell'amoreee

STR. Mi dicesti “ti voglio sposare”
Le tue guancie rosse ti sfioravi
Mi dicesti “io ti voglio amare”
Con le mani calde mi toccaviii
Io forse però non t’ho capito
Era vero o forse tutto un giocooo?

RIT.IMPL. e poi ricordo: tu
Mentre salivi su quel trenooo,
e poi ricordo: tu
dicesti “scusami ma sei proprio scemooo”..

RIT. Due anni d’amoooreee
Due anni di splendida armonia
Due anni d’amoooreee
Ci penso ma non sei già più miaaa.

CONCL. E adesso che sei per sempre miaaa (questo acuto dura 5 minuti)

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