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Due rami,
due mani,
due tegole sul tetto,
due gesti naturali..
due sillabe contigue,
due parole ambigue,
due tesori nascosti
difficili da trovare,
due alberi maestri
ed è semplice navigare.
Due binari del treno,
eternamente vicini,
eternamente separati,
due petali profumati
di nettare intrisi,
la vespa e il baccello,
la pioggia e l’ombrello
una pentola e il suo coperchio,
la formula che quadra il cerchio
il secondo piatto dopo il primo,
il ragù e le lasagne,
il mare e le montagne,
il nulla che aiuta il pieno
ad essere pieno, appunto,
luce ed ombra,
quiete e tempesta..
Sorriso e pianto,
l’eterno ed un momento,
la terra e il firmamento,
sogno o realtà..
Insomma,
hai capito come vorrei che fossimo io e te?
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