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domenica 30 novembre 2008

La masturbazione

Inutile cercare risposta al di fuori di me stesso.
Io conosco molto bene sia la mia domanda che la risposta.
Gli orgasmi che mi concedo io, eh, quelli sì che sono forti.
Suono la melodia come fossi un precisissimo violinista, che non guarda neanche più il proprio spartito, perché conosce a memoria l’intera sinfonia.
Adagio, lento, vivace, allegro e poi,
il gran finale.
Ci vorrebbero anche le trombe, gli applausi, i fiori, l’inchino.
A volte, l’intreccio melodico si fa più ardito, il finale tarda ad arrivare – il termine “venire” mi pareva troppo scontato – ed ecco che mille pensieri disturbano quella che potrebbe essere un’azione eroica (dovevo scrivere "erotica"?) di pochi minuti.
Un’ora. Due ore.
Fino a dimenticare il motivo per cui avevo preso il violino in mano.. ah, ecco, sì la melodia.. l’attenzione cala, e non solo quella.. il direttore d’orchestra va a prendersi un caffè.
Le immagini fin’ora cercate svaniscono nel nulla, ed io mi sento quasi ubriaco di me stesso.
Poi, all’improvviso, compare lei, il mio sogno erotico in tutto il suo splendore, e l’odore che mi sforzo di sentire, ed ecco che l’intera orchestra si rimette a suonare.
Sempre più forte, sempre più veloce, ecco lei, il sogno erotico, che mi lascia fare proprio quella precisa cosina, quella che mi fa impazzire, quella che mi fa perdere il controllo, quella che può esplodere il palazzo ma io sono troppo preso per darmi una calmata..
Ed ecco il mio assolo di violino supera tutti gli archi e tutti i fiati, il maestro fa cenno di fermarmi ma non posso, oramai non posso perché ho superato il punto di non ritorno.. nooo…. Sìììììììì……
Ooohhhh….
…….
…………..
Sono senza fiato, mentre cerco di riprendermi.
Due secondi dopo quell’immagine è già sparita, insieme al suo odore, e torno d’improvviso nel silenzio della mia stanza. Mi guardo intorno.
Resta solo per un momento con l’amaro in bocca ed un freddo che mi viene un po’ di pelle d’oca.
Mi rivesto in fretta.
Sospiro di sollievo. Altro sospiro..
Eh sì, gli orgasmi che mi concedo io, eh, quelli sì che sono forti.

venerdì 28 novembre 2008

Campagna anti-Freud parte II

Se sognate di fare sesso con la portiera della macchina del vostro vicino di casa, è inutile cercare spiegazioni assurde.
Mettetevi l'anima in pace, i sogni potrebbero essere banalmente privi di significato.
Se balbettate, forse siete solo un po' nervosi, e c'entra proprio poco che 30 anni fa la vostra maestra di italiano vi sgridava davanti a tutti.
Se avete l'insonnia, provate a guardare Novecento: non c'è problema psicologico o teoria tecnica che tiene, davanti a quel film crollano anche i più schizzati.
Problemi col sesso? E chi sa esattamente qual'è la normalità per VOI?
Quando qualcuno vi dice come dovreste essere, ricordatevi sempre un particolare: il modello a cui si riferiscono i libri di medicina occidentali (scheletro, apparati, condizioni fisiche ecc..), è un essere umano di c.a 30 anni in buona salute.
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Se stimate Freud, ricordate che inizia a lavorare in un laboratorio di zoologia, che sottopose ad un amico malato della cocaina per puro esperimento, che era un fumatore accanito (nulla contro i fumatori, io, è lui che ne fa un caso clinico di bisogni sessuali latenti), che cercò di diffondere improbabili tecniche di ipnotismo per guarire i malati nervosi, che era gelosissimo della moglie ma la considerava una specie di serva dedita solo ai lavori di casa, che elaborò il complesso di Edipo giusto perchè da sempre leggeva Sofocle...
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E' impossibile determinare la certezza delle teorie di Freud tutt'ora utilizzate nella psicoanalisi.
Curioso, pensare che "curiamo" persone sui vaneggiamenti di un uomo già morto da 108 anni...
...quasi 109...

Trattato semiserio sulla neve


Bella,
la neve.
Così morbida, così bianca, così soffice... mi ricorda la testa della mia bisnonna Peppina.
La neve, soprattutto ai bordi delle strade, è in grado di ricordarci qual è il vero colore dei nostri polmoni.
Eppure sui campi è così pura.
Infatti ci ricorda quale potrebbe essere il vero colore dei nostri polmoni, se la smettessimo di buttare merda nell’atmosfera.
La neve ci ricorda:
momenti felici della nostra infanzia, cioè quando uscivamo in cortile a giocare come piccoli idioti con i nostri amici;
momenti meno felici durante l’adolescenza, cioè quando si cadeva per terra davanti all’ingresso delle scuole medie alle 08.00, e tutta la scuola si godeva lo spettacolo, anche la ragazza/il ragazzo di cui eri innamorato/a;
momenti drammatici in età adulta, cioè quando vorremmo tornare in cortile a giocare oppure davanti al portone della scuola, ma siamo in ufficio e torneremo a casa rischiando un incidente ogni 20 secondi.
La neve ha un sapore tipico, cioè lo stesso del giaccio del tuo freezer, solo che la puoi mangiare, senza che ti resti la lingua attaccata (che poi ti tocca chiamare la guardia medica)..
La neve ispira attività ludiche – per i soliti porci: ho detto ludiche, non luride – a tutte le età, chissà qual è il meccanismo che scatta in noi.
Del resto, a pensarci, si tratta solo di acqua ghiacciata.

Cosa ho detto?! Possibile sia diventato così cinico?

La neve è poesia lenta e silenziosa che scende dritta dritta sul cuore di tutti noi.
Così va meglio?
Già, è tutta poesia.
La neve non chiede permesso, si posa su tutto indistintamente. La neve è idealista: tratta tutti allo stesso modo.
La neve è un dittatore saggio che impone limiti di velocità inferiori a quelli consentiti dalla legge. La neve è il cielo magicamente rosso di notte.
La neve si prende gioco di noi, ci spazientisce ridendo alle nostre spalle.
La neve è fatta per i mansueti. Questa mattina ero in coda, dietro tanti altri, ed un tipo decisamente simpatico ci ha sorpassati tutti, accelerando e andando in contro mano per parecchi metri. Ecco che effetto fa la neve a chi deve ancora trovare la pace dentro se stesso.
La neve fa diventare buoni i cattivi e cattivi i buoni.
È una bianca terrorista sovversiva, che blocca il paese.
La neve nevica. Del resto, la pioggia piove, il vento soffia, il buio incombe e il sole gira. Insomma, ognuno si fa un po’ i cazzi suoi.
Quando nevica gli animali che fine fanno? Io guardo nei campi, ma non ci vedo nulla. Mah.
Per le cimici una risposta c’è: sono tutte in casa mia, fumano sigari e giocano a poker, sorseggiando un vecchio JD ed imprecando sul clima ed il governo.
La neve separa i paesi occidentali e consumisti in due feroci categorie di persone: quelle felici, perché arriva il natale e non vedono l’ora di fare l’albero, i regali, le cene.. e quelle che chiudono gli occhi e pensano “ti prego fammi andare in coma fino al 7 gennaio”.
La neve sembra leggera, ma è una falsità: diviene pesante e distruttrice, se vuole.
La neve ci carezza, se chiudiamo gli occhi ci sembra che un gattino ci stia sfiorando il viso, per giocare un po’.
La neve è un’ottima scusa per dire: dai non mi va di uscire, stiamo da me sabato sera..
L’ho già detto che è bianca?
Boh, non ricordo.
Forse, ripensandoci, è vero: la neve è qualcosa di più di acqua ghiacciata, ora forse ne colgo la poesia.
Quasi quasi esco, vado per le strade, e prendo i passanti a colpi di poesia in faccia.

campagna anti-Freud

l'es, il super-io, la coscienza, l'inconscio...
sono solo teorie, ragazzi, solo teorie.
Mettetevelo bene in testa.

giovedì 27 novembre 2008

BASTARDO DENTRO ATTO V (ovvero, ora che sono a quota 100, posso scrivere un libro e farmela dare da chi voglio?)

81. Hey gaurda là, il tuo vicino sta violentando tua moglie. I perizomi glie li regali tu? Perché quello viola è bellissimo!
82. Ti licenzio. Quello che ha preso il tuo posto è giovane e sveglio, e non è nemmeno disabile. Per questo tua moglie se lo scopa tutte le volte che ti faccio stare in ufficio anche la sera.
83. volevo licenziarti oggi ma poi ho pensato: lunedi prossimo finalmente raggiunge la scatto di anzianità.. lo licenzio martedi.
84. sai cosa mi piace dei bambini? Niente.
85. i problemi di coppia non si risolvono con le liti, quindi ti lascio direttamente.
86. ti lascio per il tuo bene. Tua sorella ieri notte mi ha detto di dirti così che l’avresti presa bene.
87. se mi voti vado al potere. Se non mi voti mi alleo a quello che voti e vado al potere. Se non vai a votare perdi i diritti civili. Comunque la metti, ti farà sempre molto male lì dietro.
88. quando mia moglie invecchierà, ingrasserà, diventerà burbera e smetterà di darmela..chissenefrega, è una vita che la tradisco con le mie allieve diciottenni.
89. vai da un prete, confessagli che da quando hai 18 anni lui è il tuo sogno erotico, digli che sei disposta a fare tutto per lui in gran segreto. Vedi che ti dice. Se ci sta, spegni la piccola telecamera nascosta nella borsa, e pubblica su youtube la conversazione facendo anche il suo nome.
90. “Io ti amo”, “sì, anche io mi amo”.
91. “scusa, mi sai dire che ore sono?”, “”.
92. “non sei stato troppo duro con nostro figlio?”, “no macchè, il bastone non s’è nemmeno spezzato
93. “Ti racconto una barzelletta. Ci sono un socialista ladro, un comunista venduto, un democristiano mafioso e un liberale fascista”,”ahhhahhhahhhaaahhhh”, “che ti ridi, non ho ancora finito!”, “...scusa che ce ne sia solo uno per partito non era la battuta?!
93. “te ne racconto un’altra. C’è Papa Ratzinger..”,”aaaahhhahhahahhhaa”, “ci risiamo: mi fai finire o no?”, “scusa mi basta sentire quel nome e scoppio a ridere uhhuhh ahhahh uhuh Non riesco a trattenermi ahhhahhh il papa ahhhhahhhhahhh Ratzinger aaahhhhahaaaahhhh...
94. “sai la differenza fra un non vedente e un sordo?”, “che il non vedente non può compilare la domanda di invalidità perché non ci sono i moduli in brail?
95. “sai la differenza fra un epilettico e un indemoniato?”,”sì, che l’indemoniato s’è tolto il gusto di vomitare in faccia al prete, alla moglie e alla suocera rompicoglioni”.
96. “senti questa! Questa fa troppo ridere, davvero..ascolta: ..”, “aspè, senti quest’altra: le tue barzellette mi fanno cagare
97. Dopo l’amore, lui la guarda e dice “t’è piaciuto?”, lei: “cosa?”.
98. dopo l’amore, lei lo guarda e gli dice “ti è piaciuto?”, e lui “naaaa il primo Rambo è molto più bello”.
99. “se mi sposi farò di te una donna felice”,”Non ti puoi ammazzare prima?
100. “auguri papà. Non sei contento di compiere 90 anni?”, “no figliolo, ogni volta che ti guardo mi sento un uomo fallito”.

Informazioni di servizio

Alla fine di ogni post, se volete, potrete lasciare oltre al commento anche una sorta di "voto", selezionando una delle tre definizioni che ho inserito.
Vi ricordo, inoltre, che nella stringa a destra troverete tre sondaggi che stanno per scadere, quindi vi chiedo di lasciare il vostro voto. Allo scadere definitivo, scriverò un post sui risultati, che si prospettano molto interessanti...

Canzoni strampalate, atto II

A grande richiesta (cioè di 1 solo lettore, ma è Giuliano Ferrara quindi l’aggettivo non è sprecato), torna questa rassegna delle canzoni più assurde del panorama musicale italiano.
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(Tu non mi basti mai, Lucio Dalla)
È una poesia, lo so, lui vorrebbe essere il vestito che lei porterà, vorrebbe parlarle come non ha fatto mai, vorrebbe essere il motore della sua macchina, così di colpo lei lo accenderà (lieve riferimento sessuale).
Poi scivola, e dice “vorrei essere l’uccello che accarezzerai”, e lei già diventa tutta rossa perché pensa ad un uccello di un metro e mezzo..
Vorrei di qua, vorrei di là.. ne dice troppe, fino ad esagerare: “vorrei essere la tomba quando morirai, e dove abiterai, il cielo sotto il quale dormirai, così non ci lasceremo mai, neanche se muoio e lo sai”.
Mentre lui le augura di morire per diventare la sua tomba, lei è già un chilometro più avanti che corre come una disperata.
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(Bimba se sapessi, Sergio Caputo)
La canzone è ironica e istrionica, come tutti i pezzi di Caputo, lo so, ma una frase mi ha sempre colpito, e ve la faccio leggere: “abito sopra perché non sali ho una collezione di medicinali e due bicchieri, gli avanzi del pranzo di ieri..”.
Con un invito così succulento (Sali, ti drogo di psicofarmaci e ti faccio mangiare ali di pollo fredde e già spolpate mischiate a mozziconi di sigaretta), quale donna potrebbe rifiutare?
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(Luna, Gianni Togni)
Questo è il testo di un serial killer, spero che le autorità prendano provvedimenti, perché Togni va assolutamente controllato. Vediamo un po’...
Ecco i gesti quotidiani che il cantante dice di fare: passa le notti a camminare dentro a un metrò, sembra uscito da un romanzo giallo (ma cambierà, sì cambierà), getta arance da un balcone, non è ancora matto ma minaccia che “qualcosa farà”, si traveste da Pierrot, sale sui tetti e grida “guarda che anche io ho fatto a pugni con Dio”, tiene i libri sotto il letto, parla da solo e si confonde quando pensa “sì sto bene così”, a mezzanotte sta vicino ad un juke box, scrive in latino sui muri “evviva le donne, evviva il vino”, poi vuole offrire un fiore alla luna e vuole portarla a ballare.

Ed ecco come si rivolge alla luna:
credi solo nelle stelle, mangi troppe caramelle”, “ma io non sono come altri, per te ho progetti più importanti...”, “a maggio vedrai che mi sposerai”, “vedrai saremo un po’ felici, e forse molto più che amici..”.
Vi rendete conto che decontestualizzate queste frasi fanno letteralmente paura??? Sembra il testo di un film tipo Psyco.
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(Bella stronza, Marco Masini)
Premessa doverosa: Masini è stato un grandissimo, era l'incarnazione della rabbia, e questa canzone è, per me, una delle più intense della musica italiana.

“..ma di questo nostro amore così tenero e pulito, non mi resterebbe altro che un lunghissimo minuto di violenza..”.
Vediamo un po' questo amore tenero e pulito in cosa consiste:
... Intanto si rivolge alla tipa chiamandola “bella stronza” ben otto volte in quattro minuti..
Grazie a questo amore tenero e pulito, poi, un’altra donna è totalmente disperata e il cantante prende a mazzate il suo miglior amico, e mentre va a fondo lei gli ride in faccia e dice “ne ho abbastanza”.. azz!
L’amore tenero e pulito si nota anche quando lei chiama la volante e lo vuole far arrestare, “solo” perché lui aveva perso la pazienza, cioè la insegue con un’accetta stile Shinning “Cappuccetto rosso? Cappuccetto rosso? Il lupo cattivo è arrivato...”.
L’amore tenero e pulito si nota negli attacchi di sesso e tenerezza, descritti dopo che lui usa gli ultimi spiccioli per comprarle una spilla. “tieni è un regalo” “ah sììì ohh sììì quando mi regali le spille lo sai che effetto mi fai?” “sì, infatti ne ho comprate altre 50..”.
L’amore tenero e pulito è la bella stronza che “sorride di rancore”, cioè lo guarda, ride, e pensa “bastardo ti odio devi morire”.
L’amore tenero e pulito è lui che vuole fare sesso con lei anche se lei tromba con altri, infatti lui si accontenta come un cane degli “avanzi” (questa è alta letteratura fetish-erotica).
L’amore tenero e pulito è al massimo della poesia, quando lui la guarda innamorato, con gli occhi a forma di cuore, e le dice, per chiudere in bellezza “mi verrebbe da strapparti quei vestiti da puttana, e tenerti a gambe aperte finchè viene domattina”.
Eh sì, Masini è il nuovo esponente del dolce stil novo.
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Per oggi, basta così.
Alla prossima... (ne ho molte altre, tranquilli...)

mercoledì 26 novembre 2008

Il dubbio

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La vita è un sogno, o i sogni aiutano a vivere?
Me lo chiedo tutti i giorni quando timbro il cartellino

Denuncia sociale: la mia storia ha del fantascientifico!

Questo post è una denuncia sociale, ben lontana da una banale lamentela personale; le lamentele sono finite, ora è il tempo di incazzarsi un po’.
Teniate a mente che la condizione di cui vi sto per parlare interessa, in Italia, milioni di giovani come me.

Da dove iniziare?
Dunque, ho 30 anni e vivo solo per scelta.
Un anno e mezzo fa, dopo la separazione dalla donna con cui convivevo, dovevo per forza comprare una casa, perché i soldi per un affitto (cauzione + anticipo ecc..) non c’erano. Col mutuo, poi, ho potuto comprare la macchina.
Avevo un contratto a tempo indeterminato e guadagnavo 1242,00 €/mese.
Tre mesi dopo aver comprato la casa, la mia azienda viene venduta. Per farla breve, a dicembre 2007 rimango senza lavoro. Con altri 30 anni da pagare. La mia rata è di 663,05 €/mese.

Ad oggi la mia condizione economica è al limite, pertanto mi sono rivolto alle istituzioni chiedendo di usufruire di ammortizzatori sociali, ed ecco il risultato:

  1. Non posso accedere al finanziamento di spese per il cibo e bollette perché risulto proprietario di immobile, e viene aiutato solo chi è in affitto.
  2. Non posso accedere alla Carta regionate dei Trasporti, perché la mia invalidità per l’epilessia è al 46% mentre il requisito minimo è il 64%. La contraddizione è che, data la frequnza delle mie crisi, non potrei guidare. Cioè secondo loro dovrei girare solo in autobus ma a spese mie.
    In ogni caso, il mio indice ISEE, determinato dal reddito DELL’ANNO SCORSO, è troppo alto, quindi secondo loro il sono “troppo ricco”, anche se oggi guadagno solo 1000 €/mese.
  3. Inoltre il mio contratto di lavoro scade il 03 marzo 2009 ma, siccome esistono forme di precariato ancora peggiori del mio, io passo in secondo piano (cioè che chi ha un contratto che scade a dicembre...) perchè considerato più "fortunato".
  4. Per l’epilessia ho diritto a 400€/mese, come da sentenza della corte di cassazione ma, banalmente, il responsabile ASL del distretto di crema mi scrive via mail: “...per la sua patologia la tabella di legge prevede esplicitamente che l'epilessia generalizzata con crisi mensili in trattamento abbia una percentuale fissa del 46%....l'indennità dipende anche dal reddito per cui nel suo caso (€ 11.400) solo con il 100% di invalidità civile potrebbe aver diritto a una piccola indennità”. La cassazione invece stabilisce che non si può più distinguere fra epilesse varie, perché sono tutte gravi e, ahimè, incurabili definitivamente.
  5. l’ultima possibilità che avevo, dunque, era accedere al “prestito d’onore”, cioè un prestito personale che il comune fa avere al privato tramite una banca, ma accollandosi spese ed interessi (cioè prendo 3000€ e rido 3000€).
    Volete farvi 2 grasse risate? Il prestito d’onore è solo per le coppie, anche se uno dei due non lavora e l’altro ha un reddito basso... cioè lo stesso identico Roberto avrebbe quei soldi solo in quanto convivente... chiaramente con una donna! Perché se sei gay te lo scordi... è assurdo!!! Se sei eterosessuale e metti su famiglia vivi, se sei solo oppure convivi con uno del tuo sesso devi morire di fame!!!!!!
  6. La banca non mi lascia nessun credito, nonostante il Governo garantisca per l’eventuale scoperto o la mia insolvenza... la giustificazione? Secondo loro, oltre al mio mutuo non potrei poi pagare la rata di 40 €/mese del prestito che ho richiesto.. ma mi stanno arrivando in media più di 70 €/mese di interessi passivi sullo scoperto... quelli però posso pagarli senza problemi, eh?!!

Morale?
Pago tasse da 11 anni e lo stato mi ha totalmente abbandonato.
La cosa ridicola è che per capire in che condizione sei, si basano sul reddito dell’anno prima... cioè tu un anno lavori e guadagni bene, poi torni disoccupato e per loro sei troppo ricco???!!!!

....e se sei eterosessuale e convivi ti aiutano sennò t'attacchi al tram.. ma porca zozza posso avere il diritto di starmene per i fattacci miei???

Per la mia malattia poi, dovrei combattere fra sportelli e burocrazia per ottenere qualcosa di cui ho già diritto ma che ogni pinco pallino qualsiasi alle asl mi rifiuta...

Unica soluzione proposta dall’assistente sociale: andare 1 mercoledi al mese alla Caritas del mio paese per prendere un pacco di spesa.

Ora, siete ancora sicuri che beppe Grillo abbia esagerato istituendo un vaffanculo day?

oggi invece...

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...sono allegro! yuppiiiiii...
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(non sono pazzo, sono loro che mi disegnano così).
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I conigli che mi ballano davanti gli occhi si sono scatenati, oggi. Sarà il sole, le montagne favolose che vedo da qui.
Sarà che sto per fare un giro a Cremona per lavoro, solo 3 ore, ma mi farà bene cambiare aria.
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Questo alternarsi di umori è dovuto ad uno squilibrio dell'energia fuoco, lo Yin che si propaga in ogni direzione. Dovrei farmi trattare i meridiani di Cuore e Intestino Tenue.
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Ho deciso di affrontare la crisi economica a testa alta, pertanto non andrò alla Caritas a prendere il pacco di cibo, come suggerito dall'assistente sociale.
Sarò sempre il Roberto che cade in piedi, come in tutti questi anni.
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Sono felice di avere alcuni amici che mi vogliono bene, e ricambio il mio affetto.
Grazie dunque a: Lorenzo, Giuliana, Laura, Angela e Ramona.
Alcuni di lloro sono lontani, ma mi hanno dimostrato una vicinanza che nemmeno i miei fratelli (bbbbhhhuuuuaaaaaaaaahahahahaaahhhh.... ho detto "fratelli"?) dimostrano.
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Rino, ancora una volta hai ragione tu, e tornerò a trovarti appena posso, come ogni anno...
il cielo e seeeeempre più blu!

lunedì 24 novembre 2008

Walterone walterone... anche tu a cazzate non scherzi...

Per par condicio, mi sento il dovere di dire due parole su Veltroni.
Fatto.
Ho detto "due" e "parole". Cos'altro c'è da dire su Veltroni?

Sta facendo fare il gioco sporco a Di Pietro, mentre lui fa l'opposizione ombra, cioè ombra di Berlusconi.
Come si fa a fare un governo ombra?
Semplice: si lega con la cintura un uomo del PD dietro ad ogni ministro del PDL, per 24 ore al giorno, e fai in modo che gli giri intorno allo scorrere delle ore, e il gioco è fatto.

Lui, Ualter (lontano parente di UAN, grande protagonista di bim bum bam), è l'addetto all'ombra di Berlusconi. Gli sta appiccicato al cùcù. Berlusconi parla, e lui ribatte, ma solo dopo che Di Pietro ha fatto un po' di casino, così lui può fare sì opposizione ma allo stesso tempo difende il premier.
Che statista ombra con le palle!

C'è da imparare da Ualter, gira e rigira, lui è sempre lì. E' lì grazie alle primarie? Sì, lo hanno votato gli elettori di centro sinistra, poveretti, che avevano una scheda in cui scegliere fra Veltroni, Letta, Gawronsky, Bindi e Adinolfi. E tutti a chiedersi: e chi sono questi?
Votiamo Veltroni, così ci fa una rassegna del cinema in ogni città, e ci tiriamo sù un po' di spiccioli.

Walterone, sei una volpe.
Ancora ricordo la puntata di Che tempo che fa, in cui avevi promesso pubblicamente di ritirarti dalla politica, perchè "non si deve fare politica a vita".
Hai ragione, perchè ti accuso? Mica stai facendo politica.. prendi lo stipendio da parlamentare ma in realtà non stai facendo un c.. cùcù!

Cùcù..bbubùsètteteeeeeee

Oramai non ho più battute da fare.
Questo uomo mi ha vinto, mi ha stracciato.
Come posso continuare a competere con Berlusconi e le sue trovate geniali? Dove troverò l'ironia per dissacrare le gesta già follemente ironiche di questo piccolo grande uomo?

Quella del cucù è stata la mossa più sorprendente che uno "statista" abbia mai fatto.

Dentro me serpeggia un terribile dubbio: che il vero Berlusconi sia già trapassato parecchio tempo fa, e che un sosia impostore abbia preso il suo posto.
Perchè, dai, siamo obiettivi, il Primo Ministro della Repubblica Italiana non può essere così minchione da fare cùcù alla collega di uno degli stati più importanti d'Europa.



Crolla la scuola? Non ti scaldare amico, è solo una fatalità

È una fatalità.
Quando il tetto di una scuola crolla senza il minimo assestamento sismico, è una fatalità.

Lo dice il nostro Primo Ministro (come chi? Mister "cù cù").

È giusto, perché contraddire una perfetta realtà? Scusate, cosa vuol dire fatalità?
Leggo dal dizionario: fato avverso; cosa spiacevole che non possiamo o sappiamo evitare.


Anche la morte per omicidio è una fatalità.
Mettetevi nei panni dell'assassinato: gli sta per arrivare un colpo di ferro da stiro in piena faccia da sua suocera, lui non può e non riesce ad evitarlo, e muore per trauma cranico ed emorragia interna, con la faccia tatuata a forma di ferro da stiro, appunto. La sua morte è una fatalità.


Uno aspetta il pullman sotto la pioggia. All'improvviso è travolto da un'auto che, a tutta velocità, anziché prendere la curva prende il povero pedone, che salta in aria come un birillo; lui, il pedone, non sa ne' può evitare questa disgrazia, altrimenti lo farebbe immagino, quindi la sua morte è una fatalità.


Se sei un contadino giapponese e, il 6 agosto 1945 stai passeggiando per le tranquille vie della tua cittadina, pensando che sei contento di trombarti tua moglie secondo precise tecniche zen, ad un certo punto potresti notare come dal cielo stia piovento una palla gigante dritta dritta sulla tua capoccia e, solo dopo l'impatto col terreno di quella palla (scherzosamente chiamata Little Boy dagli americani) capiresti che fai parte delle 200.000 persone fuse nell'esplosione della prima bomba atomica.
Cazzo non potevi spostarti?
Ah, non sapevi dove andare?
Dunque fammi pensare... non potevi...non sapevi... Ma è tutto apposto amico giapponese, la tua morte è solo una fatalità!


Io sto seguendo la sicurezza nel mio posto di lavoro e vi assicuro che le regole da seguire sono proprio tante ma... perché mi sforzo di eseguire il Dlg 81/08? Posso lasciare tutto al caso. Se una delle nostre assistenti domiciliari prende l'epatite C per colpa di una mancata applicazione delle regole... è solo una fatalità!!!


"signor giudice, io mica sapevo che proprio in quel chiodo arrugginito di un cantiere immenso il mio operaio avrebbe contratto il tetano! È stata una fatalità!"


E allora, testa di minchia di un primo ministro, è ovvio che gli incidenti siano delle fatalità, altrimenti uno li eviterebbe, ma la prevenzione esiste proprio per evitare che accadano!

venerdì 21 novembre 2008

La regola del contrappasso

Dante vagava sconvolto all’inferno dove, guidato e protetto dal suo maestro Virgilio, apprendeva con indicibile amarezza la regola del contrappasso.
Il suo sguardo terrorizzato cadde sull’anima un uomo ricurvo, schiacciato da un’enorme croce infuocata, che si trascinava lentamente senza una precisa meta. Accanto all’anima dannata, un’altra anima lo seguiva, apparentemente senza far nulla.
Preso da sgomento, il poeta volse uno sguardo verso il suo maestro che, intuendo il suo pensiero, lo anticipò:
Quell’anima è condannata per l’eternità a portare una croce infuocata. In vita fu un uomo spergiuro, arrogante, usò il proprio nome e quello di un dio per ottenere ricchezze, gloria, potere. Gettò fango sui diversi, si proclamò portatore di una razza superiore, permise a quelli della sua setta di commettere atti di violenza sui bambini, tacque su immensi crimini di guerra, favorì l’espansione di epidemie mortali, mascherando con l’etica un preciso disegno di distruzione di massa.”.

Dante, sconvolto, fece cenno di capire il motivo di una pena così drammatica.

Subito dopo, però, notò che la seconda anima vagava senza alcun fardello, allora rivolse il proprio dubbio al maestro: “E ditemi, o’ Maestro, a chi appartenne quell’anima, e in cosa consiste la sua punizione, ‘chè mi par libero di muoversi per ogni dove? “, “quell’anima” disse grave Virgilio, “appartenne ad uno degli uomini che in vita professava nella setta di cui ti parlavo prima, ed abusò di infanti.
La sua punizione è assistere per l’eternità l’anima di un Papa.

La volpe e l'asfalto.

Venendo al lavoro, tutti i giorni vedo molti animali morti ai bordi delle strade; ogni mattina è una carneficina: ricci, roditori, uccelli.
Mi fanno una pena infinita, perché loro non possono sapere che esistono le macchine, quindi la loro è una morte stupida, banale e soprattutto infame.

Questa mattina ho visto una volpe rossa, meravigliosa, intera, con una coda stupenda, il muso e le zampe bianchi, il pelo lucido e liscio, di quelle che si vedono solo nei documentari, perchè troppo caute e riservate per farsi vedere ad occhio nudo.
Aveva le budella di fuori e il sangue rosso vivo (segno che l’incidente era accaduto da poco) sporcava il suo manto. Era distesa in tutta la sua lunghezza, e la ferita suggeriva il passaggio di una moto perché, in quella posizione, un’auto le avrebbe schiacciato anche la testa.

La strada che faccio per andare al lavoro è breve, circa dodici chilometri, ma ha il terribile “difetto” di essere quasi totalmente diritta, e nessun cartello avvisa del possibile attraversamento di animali; per questo, automobilisti scellerati riescono ad accelerare moltissimo, per questo non riescono ad evitare quelle povere bestiole.

Ho fatto una riflessione.

La nostra società è come la strada che faccio io tutte le mattine.
Per alcuni è dritta, libera, pronta per essere mangiata con potenti motori, a costo della sicurezza di chiunque, e porta esattamente dove si vuole arrivare.
Per altri, invece, è solo un ostacolo da attraversare che interrompe bruscamente il proprio percorso naturale.
Un ostacolo che sicuramente cambia la propria rotta e sul quale, quasi certamente, si viene schiacciati.

giovedì 20 novembre 2008

Incomunicabile

Se fossi confinato su un’isola deserta, probabilmente organizzerei gruppi di teatro con gli animali del posto.
Se fossi su una stazione spaziale e dovessi aspettare sei mesi prima che si presenti qualcuno, probabilmente scriverei poesie e le attaccherei sui quadri dei computer di bordo.
Se mi arrestassero e fossi rinchiuso in isolamento, probabilmente inciderei frasi sui muri, così da comunicare con chi verrà dopo di me dentro quella cella.
Mettimi a curare un gregge di pecore, in desolate terre sarde , e parlerò con le pecore e col cane pastore.
Lasciami solo nella notte in un ospedale ed io, come ho già fatto, il giorno dopo avrò già personalizzato la mia stanza, e la sera mangerò pizza ordinata di nascosto dalla sala del pronto soccorso.
Immerso nello stupendo mare di Lampedusa parlai con una cernia.
Io e il mio gatto parlavamo per ore intere senza parlare, del resto.
Mettimi dove ti passa per la testa, ed io sarò capace di interagire con qualsiasi cosa mi stia intorno.

Ma con gli esseri umani,
no, grazie.
Con loro ci rinuncio.

mercoledì 19 novembre 2008

Spazio Filosofico: ecco il primo passo

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Ecco il link al gruppo di Spazio Filosofico:
http://it.groups.yahoo.com/group/spaziofilosofico/

Che la nuova cultura dell'essere abbia inizio.

Spazio Filosofico: ecco il manifesto di un grande progetto.

Cari amici,
il progetto che voglio realizzare è un luogo in cui poter esprimersi senza troppi limiti e regole particolari, per promuovere una nuova cultura: la nostra.
La cultura delle persone reali, lontana da quella dei libri di psicologia, lontana dalle tv, la cultura che nasce dalla nostra poesia, narrativa, da liberi sfoghi, musica, pittura, teatro e tutto ciò che riguarda il pensiero di un uomo.

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Il web
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Grazie a Yahoo è possibile creare un nuovo gruppo, alimentato da una mailing list; quando un componente del gruppo scrive , le sue parole vengono lette da tutti gli altri, in un intreccio di idee e possibilità praticamente infinite. Il servizio è gratuito, e consente anche di eseguire dei sondaggi, per esempio per votare qualcosa o decidere dove incontrarsi per una cena.
Ognuno può postare un argomento, o una composizione libera, che apre una linea di discussione a sé stante.
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Sì, ma cosa scrivere?
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Frammenti di vita, pensieri, poesie, domande oppure semplici parole ma con un grande significato... lo spazio nasce con l’intento di condividere qualcosa che vada al di là di una discussione politica, o un semplice forum. L’idea è ritrovare uno stile di vita che nella storia abbiamo già intrapreso (vedi la Grecia antica, oppure i caffè culturali di fine ‘700), ma poi abbandonato in cambio di una pseudocultura superficiale ed improduttiva.
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Dal web alla strada
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C'è solo la strada su cui puoi contare
la strada è l'unica salvezza
c'è solo la voglia e il bisogno di uscire
di esporsi nella strada e nella piazza
perché il giudizio universale
non passa per le case
le case dove noi ci nascondiamo
bisogna ritornare nella strada
nella strada per conoscere chi siamo.
(Giorgio Gaber)
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Il pezzo forte dell’ idea che vi propongo, è il passaggio dal luogo virtuale a quello fisico... un vero e proprio laboratorio polifunzionale, dove potrà nascere un nuovo pensiero, il “non-pensiero”, per citare il compianto Carmelo Bene. La semplice condivisione, cioè, di se stessi, senza etichette e pregiudizi.
Può diventare il definitivo scacco matto alla cultura moderna, falsa e propugnata a scopi puramente commerciali...la riappropriazione della strada, dei bar, dei centri culturali improduttivi e faziosi e, soprattutto, dei nostri cervelli.
Questa idea assomiglia molto a una “comune” degli anni ’60 – ‘70, con la differenza che noi viviamo già la disillusione per il fallimento di quel sogno, e siamo molto più incazzati.
Avete notato come siamo tristi? In tv tutti urlano e piangono, i cantanti più famosi sono quelli disperati, i film che tirano di più sono quelli violenti e drammatici.. e la lista potrebbe conti-nuare.
So che ognuno di noi ha qualcosa da dire in contrasto con ciò che la società ci impone, ma so anche che ognuno di noi ha un aspetto artistico da sviluppare, e molte potenzialità nascoste. Chi sa scrivere bene, chi disegnare, recitare, cantare... chi ha capacità organizzative... chi sa ascoltare semplicemente.
Il luogo virtuale e poi fisico che andremo a creare ci permetterà di tirare fuori tutto questo.
Come? È tutto da scoprire. È un nostro progetto, parte tutto da zero.

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La diffusione di un’idea
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Il singolo spazio neofilosofico che possiamo creare avrebbe un vero senso se cominciasse a nascere un po’ ovunque, piuttosto che rimanere confinato in un banale locale. Restare confinati vuol dire ghettizzarsi, vuol dire avere la presunzione di essere migliori, mentre aprire le porte vuol dire incarnare proprio lo spirito di condivisione del progetto.
In ogni caso, puntare il dito alla luna e concentrarsi sul dito, è una grande perdita di possibilità.
L’unica linea guida: il rispetto delle persone e delle loro idee.
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Quello che ho in mente è un luogo fatto di gente del tutto comune: operai, ingegneri, impiegati, medici, artisti, senza tetto o banchieri.. tutti a dire la propria idea, anche restando zitti, o mostrando le proprie opere, dentro questa società, anziché in lande desolate.
Parlavo di riappropriarci delle strade, dei bar, dei centri culturali, che è diverso da scappare.
Unica linea guida: il rispetto per il prossimo.
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Concretamente?
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È chiaro che la fantasia si scontra con la realtà, e tecnicamente ci vuole sempre qualcuno che organizzi gli eventi, che curi la mailinglist ecc..
Per questi aspetti pratici cerco persone volenterose, perché dietro un sogno c’è sempre il sudore di chi lotta perché si realizzi. Cerco critiche, domande, proposte; se mi muovessi da solo, forse nemmeno un miracolo potrebbe aiutarmi a creare tutti gli spazi filosofici che ho in mente.
Cerco persone che dicano sì, sapendo che c’è da tirarsi su le maniche.
Cerco anche persone, però, che vogliano regalarci i loro pensieri, le loro opere, senza far parte del gruppo più “operativo”; insomma, chiunque può partecipare allo spazio filosofico, secondo la propria disponibilità.
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Se volete far parte di questo ambizioso progetto, scrivete alla nostra associazione culturale alla e-mail
concretamente@live.it , indicando come oggetto “Progetto Spazio Filosofico”.

lunedì 17 novembre 2008

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Il diritto all'intelligenza.
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Il diritto alla sapienza.
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Il diritto al voto?
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sicuri sia la stessa cosa?
..

domenica 16 novembre 2008

Figlio mio preparati, la vita è:

“La lavatrice che mangia i calzini.
La metro che arriva solo quando metti un euro nella macchinetta per prenderti una barretta di cioccolato.
I Carabinieri che ti fermano solo quando ti è scaduta l’assicurazione oppure 5 giorni dopo la scadenza della revisione.
Leggere, solo dopo aver messo 2 euro nella macchinetta del caffè, la terribile scritta: solo 5,10,50 cent. e 1 €. NON DA RESTO.
Restare con pochissima benzina quando hai solo poca moneta nel portafogli, e le macchinette dei benzinai non riconoscono il tuo bancomat.
Vivere in una casa di corte, dove ci sono mille spazi verdi, ma i gatti randagi che cagano solo sulla scala che porta a casa tua.
Fare tutte le volte il tè, poi distrarti, far bollire ed evaporare tutta l’acqua, e rifare il tè sempre una seconda volta.
Sedurre una donna, dopo innumerevoli tentativi, lo stesso esatto momento in cui le arrivano.. sì quel momento in cui col cavolo che si spoglia.
La vita è tua madre che entra senza bussare quando, beh, quando avevi fatto di tutto per restare solo.
La vita è restare 1 settimana a casa con la febbre mentre il tuo amico esce con la ormai non più tua ragazza.
La vita è “per aprire un conto?”, “si rivolga al mio collega” / “per fare un reclamo?”, “si rivolga al mio collega” / “per pagare questo bollettino?” , “si rivolga al mio collega”.
La vita è “posso sapere cosa mi state dando?”, “non si preoccupi, è per il suo bene”, “si ma posso sapere cos’è?”, “stia tranquillo, siamo qui solo per aiutarla”, “ma cazzo voglio sapere cos’è io non mi faccio imbottire a casaccio aahhrrrggg” “infermiera, prepari subito il valium.. abbiamo un signorino molto agitato qui…”.
La vita è il contatore che salta, ed erano 5 mesi che dicevi fra te e te “devo comprare le candele nel caso in cui salta il contatore”, ma non ci sei ancora andato.
La vita è chiamare per un puro caso la tua donna con un altro nome, che nemmeno sai a chi possa appartenere, e passare le successive 15 ore a spiegare che è stato un errore.
La vita è finire senza lavoro esattamente 5 mesi dopo aver comprato la casa, ed esserti indebitato per 30 anni.
Mettere il sale per sbaglio nell’ultimo latte che ti era rimasto in casa.”

“Ma papà, le cose non vanno sempre male... e poi magari noi piccoli faremo un mondo migliore, no?!”

“Avevo dimenticato di dirti l’ultima cosa, la più importante: la vita è saper sognare.”

sabato 15 novembre 2008

Canzoni strampalate, Atto I

Ci sono alcune canzoni che proprio mi lasciano perplesso, da una vita. Ora vi elenco parole, definizioni o frasi intere che non sono mai riuscito a capire, oppure brani che si capiscono, ma che sono assurdi, e ditemi se sono io quello da curare, o sono loro che scrivono a casaccio…

(Susanna, Vasco Rossi).
“..Non si mette le scarpette negli occhi perche le hanno tutti..”
Sono più di vent’anni che cerco una ragazza con le scarpette negli occhi per capire come si mettono..

(La cura, Franco Battiato)
“Vagavo per i campi del Tennessee (come vi ero arrivato chissà) Non hai fiori bianchi per me? Più veloci delle aquile i miei sogni.. attraversano il mare”

Il Maestro gioca a stupirci, questa canzone è una delle più belle poesie d’amore mai scritte, secondo me, ma… si può sapere che checcavolo c’entrano i campi del Tennessee, i fiori bianchi e le acquile????

(Alice, Francesco De Gregori)
“Ma io non ci sto più, gridò lo sposo e poi..”
Ora, direte tutti: embè? che ha di strano ‘sta frase?
Niente, peccato che la canzone parla per tutto il tempo di tale Alice, una ragazza che se ne sta tutto il giorno a guardare i gatti, mentre attorno ne succedono di tutti i colori. Il ritornello, secondo me, è un innesto di un’altra canzone. Insomma: De Gregori aveva già scritto la canzone di uno sposo sfigato, che appena vede tutta la famiglia della sua ragazza in chiesa cambia idea e vuole scappare, poi l’ha cancellata, ma ha voluto tenersi il ritornello e l’ha inserito in “Alice”..

(Cosa sarà, Ron)
“Cosa sarà quell’uomo e il suo cuore benedetto che sceso dalle scarpe dal letto si è sentito solo, e come un uccello che in volo si ferma e guarda giù” .
Ma come si scende dalle scarpe? e poi che ti guardi giù se sei appena sceso dal letto? Che Ron vivesse forse su un albero? Mah..

(stop dimentica!, Tiziano Ferro)
.. inutile trascrivere le parti poco chiare, perché in realtà sta canzone è incomprensibile dalla prima all’ultima frase.

(Non me lo so spiegare, Tiziano Ferro).
“mi ricordi che rivivo in tante cose…Case, libri, auto, viaggi, fogli di giornale, che anche se non valgo niente perlomeno a te ti permetto di sognare e se hai voglia di lasciarti camminare, scusa, sai, non ti vorrei mai disturbare, ma vuoi dirmi come questo può finire?”
Nemmeno io me lo so spiegare com’è che ti finanziano i cd, caro Tizzi.
Intanto, “a te ti” è un errore.
Dovrei anche capire in che modo tu permetteresti di sognare ad una ragazza se vi siete lasciati… poi spiegami che vuol dire “se hai voglia di lasciarti camminare”.. è un gioco sadomaso? Lei stava sotto e tu ci camminavi sopra con gli anfibi?

(questo piccolo grande amore, C. Baglioni)
“E quell’aria da bambina, che non glie l’ho detto mai ma io ci andavo matto”
lì per lì, sembrerebbe la dichiarazione spontanea di un pedofilo davanti al giudice. Poi penso: ma no, si fa per dire.. la canzone, però, continua dicendo “..e chiare sere d’estate il mare i giochi le fate…”, allora comincio davvero a preoccuparmi sulla stabilità mentale di Baglioni.
Più avanti parla di lei dicendo “quella camminata strana pure in mezzo a chissà che l’avrei riconosciuta”.. ma non è che s’è messo con uno scimpanzé e non se n’è accorto?
La scena poco dopo è idilliaca, e la immagino al rallenty: corse affannate, stelle cadute e mani ansiose di cose proibite (lei vuole trombare, n.d.a.), canzoni stonate… dopo tutto ciò, vanno al faro a fare l’amore, lei al settimo cielo, lui la guarda, lei ha due occhi grandi così come il gatto di Shrek, e quale frase romantica mi tira fuori Baglioni?
“Non sono sicuro se ti amo davvero, non sono non sono sicuro”. È il dramma… “E Lei tutto ad un tratto non parlava”, secondo me le è venuto un mezzo infarto, “ma le si leggeva chiaro in faccia che soffriva”, ma dai? Pensavi che l’avrebbe presa con una grassa risata?
Dai, sta canzone è assolutamente inverosimile!!!

(Si può dare di più, Umberto Tozzi)
“E se parlo con te e ti chiedo di più è perché te sono io non solo tu”
Se volevano convincere uno a fare beneficenza, con questa frase l’hanno convinto a farsi due risate.

(Piero e Cinzia, Antonello Venditti)
“ e lo stadio era pieno, Cinzia e il suo veleno”
La canzone parla solo di un concerto di Bob Marley a Milano, e fa intendere che Cinzia sia incinta ed è scappata di casa.. ma cos’è sto veleno? Di che parla? Inutile sforzarsi, non lo sapremo mai.

(Principessa, Marco Masini).
“Un padre senza l’anima che mangia un po’ di sé”
L’inizio è drammatico, parla di violenza domestica nei confronti di una ragazza, ma.. non ho mai capito com’è che il padre “mangia un po’ di se” …
Stessa canzone, altra frase strana: “..e lì c’è nato un albero cresciuto come noi sotto i due grandi noccioli che sono gli occhi tuoi”.
Masini fumava parecchia erba, credo.

(Brutta, Alessandro Canino).
“… ma io ti aspetto con in mano questi fiori per poterti dire Tanti auguri brutta!”
Menomale che sto qua ha scritto 2 canzoni poi è sparito, era terribile. Urlava come un’anatra in accoppiamento e aveva i capelli imburrati.
Comunque, la canzone è dedicata ad una ragazzina bruttarella, e lui per tirarla su di morale, mentre gli altri vanno via dalla festa di compleanno, che fa? l’aspetta, si presenta coi fiori in mano e le dice
“tanti auguri BRUTTA!”.
Rincara la dose alla fine, quando le dice “non lo sai che siamo amici piangi e non ti accorgi che mi piaci”, già vedo lei che smette di piangere, lentamente comincia a sorridere, apre le braccia verso di lui e… e lui finisce la frase dicendo “e mi piaci tutta.. BRUUUTTA”, con tanto di coro dietro.
Secondo me quella si è suicidata.

Basta per ora, magari più avanti mi vengono in mente altre canzoni assurde.

venerdì 14 novembre 2008

Da oggi si cambia (lo so, vi mancava un po' di satira, ed eccovi accontentati)

Al grido: “da oggi si cambia”, vedo già brindare i miei amici omosessuali che mi seguono su youtube, e che un sacco di volte mi hanno detto che sono proprio sexy per loro e che mi vorrebbero paladino dei diritti gay.

No, amici, rimettete a posto lo champagne e rivestitevi, intendevo dire che si cambia registro.

L’influenza nefasta di Tiziano Ferro cominciava a farsi sentire, meglio trovare un rimedio.
Ieri sera ero in un centro commerciale e c’era la gigantografia del Tizzi, per la pubblicità del suo nuovo disco.. aveva una faccia così seria, che nemmeno un iracheno riuscirebbe a farla vedendo arrivare da lontano i cacciabombardieri americani..
Lo fissavo, poi mi sono trovato davanti ad uno specchio e... ODDIO.. AIUTO.. Avevo la stessa faccia anche io!

A quel punto mi sono detto: eh-nnò cazzarola! vedi di sorridere un po’ sennò finisci ai bordi dei cimiteri a cantare “..e ringrazio sempre chi sa piangere di notte alla mia eta’..” oppure “di sere.. NEREEEEE che non c’è tempo non c’è scampo mai nessuno capiraaa”...
Qua ci vuole una cura anti depressione, mi son detto, e chiaramente non parlavo del Serenase (per chi segue l’altro blog, quello serio, sa di che sto parlando).

Poi, stamattina, dopo l’addio definitivo alla mia ex (son cose che fanno sempre bene alle 9 del mattino), arriva la mail dei miei amici che organizzano una cena per stasera.

Ho accettato, anche se devo ancora capire dove trovo i soldi per pagare.
Pensavo di fare una piccola rapina in pausa pranzo in una banca qui vicino.
Il problema è che nelle banche non ci sono soldi per via della riserva frazionaria al 2% (sempre per chi segue l’altro blog, quello serio, sa di che sto parlando), quindi già mi immagino la scena: “mani in alto! Questa è una rapina!”, e quelli dietro al banco “Direttore, qua c’è un altro scemo che vuole fare una rapina”, e il direttore “fagli aprire un conto corrente, poi digli che può alzare le mani anche lui..”.

Devo divertirmi. Devo distrarmi. Stasera potrei alzare il gomito e provocare una rissa (chi segue questo blog, ricorda bene com’era andata la faccenda anni fa).
Naa. Non posso ubriacarmi. L’ultima volta che mi sono ubriacato, vomitando ho rigettato la medicina per l’epilessia, ed ho avuto crisi per un giorno intero.

Ecco cosa vuol dire avere la mia malattia: non puoi nemmeno prenderti una bella sbronza in santa pace porc...!
E poi, non si sa il perché, ogni volta che esco di casa mi fermano i carabinieri, anche se vado sempre a 80 km all’ora.. forse assomiglio ad un boss della malavita.
Un boss un po' sfigato che gira con una seicento scassata. Magari di una cosca inferiore. Che ne so, anzichè della "Piovra", fa parte del "totano"..

Devo divertirmi. Devo trovare uno svago. Magari potrei pulire casa, sarebbe ora, visto che oramai ci sono i fossili. Mi potrei travestire da Alberto Angela e, pulendo, fare una puntata di SuperQuark sui residui calcarei del mio lavandino, o sull’effetto dell’olio da frittura sulle mensole.

Devo divertirmi, devo distrarmi. Potrei organizzare un pigiama party a casa mia. Unico invitato: il mio pupazzetto rosa. La scena è fantastica: io e lui con un cappellino a cono colorato in testa, con i coriandoli e i fischietti, che mangiamo crèpes alla nutella, e ci raccontiamo cose intimissime..

Sì, ne sono certo, quale che sia il modo in cui passerò questo venerdi, sarà senz’altro un venerdi da sballo.
Stereo a palla, microfono, tanta allegria e il Karaoke può iniziare.. sù le mani, tutti insieme daiiii:

“e Raffaella canta a casa mia
e raffaella balla a casa mia
e tutto il vicinato to to to
ascolta il repertorio rio rio..."

Dove siete?






Ecco la mia musica.

Purtroppo, però, in bianco e nero.

mercoledì 12 novembre 2008

M. verso l'infinito

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Ciao M.,
veglia sulle persone che ti hanno amato qua giù.

Chissà come sono le stelle,
viste da vicino.


martedì 11 novembre 2008

Via

--
Via.
Molto lontano.
Dove chiudo gli occhi e ti sento respirare.
Dove chiudo gli occhi e ti sento respirare.
...
dove chiudo gli occhi,
e mi sento vivere.
Per fare questo,
per farlo davvero..
per farlo davv...
.....
.........
ho detto via,
molto lontano.

D'Izzia Roberto,
11/11/08, ore 0.09

lunedì 10 novembre 2008

Io: improbabile Don Chisciotte contro la cultura del nulla che avanza

Sul Presidente eletto Barak Obama (che sarà presidente effettivo solo a Gennaio 2009), avevo scritto un post satirico immaginando i commenti di varie personalità, calcando sull'ineguatezza di alcuni esponenti politici.. beh, oggi la realtà ha superato la fantasia...
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...questo è il mio colloquio in pausa pranzo con una collega a proposito di Obama:
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Lei: ci mancava un presidente nero... e algerino!
Io: guarda che non è algerino, è americano ed ha il padre etiope.
Lei: ma è pure musulmano!
Io: guarda che è cattolico.
Lei: e va beh, ma è comunista!
Io: guarda che è socialista.
Lei: sì ma sta sempre a sinistra!
Io: non è molto vero, anche perchè il programma di McCain è quasi uguale.
Lei si alza e va via mentre parlo.
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Secondo voi, quanto incide su questa persona L'INFORMAZIONE DELLE TV E DEI GIORNALI?
E secondo voi come voterà (non nel senso del partito, che non ci interessa, ma nel senso della consapevolezza)?
Ultima domanda: quanti milioni di italiani parlano per sentito dire e votano in base a spot pubblicitari?
Una mia cara lettrice in particolare odia la politica, lo so, ma qui è una questione di etica...
..cioè in che cavolo di paese viviamo se le accuse ad un presidente americano, che non ha fatto nulla perchè l'attuale presidente è ancora Bush, si limitano a concetti come "è algerino"?
Quando ho detto a quella collega: ma hai letto i due programmi dei candidati americani? Lei era già in un'altra stanza a sistemare i piatti del pranzo...
Probabilmente borbottava fra sè e sè : mmm.. che rompipalle sto qui, sta a vedere che è comunista pure lui, oltre ad essere terrone!
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Quasi quasi ci rinuncio a fare informazione: contro le isole dei famosi e le marie de filippi è una battaglia impari, e mi sento un povero Don Chisciotte senza più nemmeno la fantasia per immaginare giganti da abbattere.
La fantasia non serve.
I giganti sono tutti lì, dentro a quel piccolo cubo elettrodomestico.
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E la cultura del nulla avanza.

venerdì 7 novembre 2008

Tiziano Ferro. Requiestat in pace.


Tiziano Ferro ha 28 anni. Due anni in meno di me. Quando lo ascolto, un senso di morte e distruzione mi prende alla gola, mi sento svenire, sudo freddo. Mi ricorda il corvo nero che becca sulla lapide di Eric Draven. Anzi, quel corvo è così caruccio.

Tiziano Ferro scrive delle canzoni di cui apprezzo molto la musica e l’interpretazione, ma i testi sembrano degli scongiuri funesti, formule di magia nera delle tre streghe che incoraggiano il giovane Macbeth a commettere efferati omicidi per il potere.
I testi di Tiziano Ferro mi fanno scendere l’energia vitale sotto le suole delle scarpe.
Tiziano Ferro ha scritto Rosso Relativo, una canzone toccante che parla di un tema attualissimo, le notti su internet.. ma il videoclip è un continuo primo piano si di lui. Ma che minchia c’entra lui se la protagonista è tale “Paola”, dama del castello fra mille ammiratori virtuali?

Un altro video è sempre il suo primo piano, in cui compaiono alternati lividi, graffi, ferite, sangue…
Io non credo alla superstizione, ma quando ascolto Tiziano Ferro una toccatina lì me la do sempre.

Analizziamo il testo dell’ultima, devastante canzone che tutti reputano “un successo”, ma che in realtà è un requiem, un’arma di distruzione di massa di positività.


Sono un grande falso mentre fingo l'allegria
sei il gran diffidente mentre fingi simpatia
come un terremoto in un deserto che
che crolla tutto ed io son morto e nessuno se n'è accorto.

Questa era per cominciare la canzone col tono giusto. Solo lui immagina un terremoto nel deserto... dove crolla tutto? Ma che crollano, le dune? E poi con chi sta parlando? Ve lo dico io. Come in tutte le canzoni, parla con se stesso sdoppiato. Certo tutti l'abbiamo fatto, in passato, ma per parlare di filosofia, di amore, di religiosità. Mica per autodefinirci MORTI.

Lo sanno tutti che in caso di pericolo si salva solo chi sa volare bene
quindi se escludi gli aviatori, i falchi, nuvole, gli aerei, aquile e angeli, rimani te
ed io mi chiedo ora che farai
che nessuno ti verrà a salvare

Questa frase non ha senso. Se parla di uno che sa volare, perché dovrebbe preoccuparsi di chi lo verrà a salvare?

complimenti per la vita da campione
insulti per l'errore di un rigore.

Il suo solito vittimismo. Uff che noia che sei Tiziano. Masturbati ogni tanto, fa un sacco bene all’autostima.
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E mi sento come chi sa piangere ancora alla mia età
e ringrazio sempre chi sa piangere di notte alla mia età

Ringrazi chi sa piangere alla tua età??? E dde chè???

e vita mia che mi hai dato tanto
amore, gioia, dolore, tutto
ma grazie a chi sa sempre perdonare sulla porta alla mia età.
Certo che facile non è mai stato
osservavo la vita come la osserva un cieco

Questa è proprio di cattivissimo gusto. Come “osserva un cieco”? Ma non potevi trovare un paragone più rispettoso?

perché ciò che è detto può far male
però ciò che è scritto può ferire per morire.

A 'riecco il caro tema della morte. Ma che cazzo ti scriveva la tua ragazza? Ciao Tizzi, ti amo tanto e.. vai a morì ammazzato..?
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E mi sento come chi sa piangere ancora alla mia età
e ringrazio sempre chi sa piangere di notte alla mia età
e vita mia che mi hai dato tanto
amore, gioia, dolore, tutto
ma grazie a chi sa sempre perdonare sulla porta alla mia età.
E che la vita ti riservi ciò che serve spero

Cioè augura a se stesso che la vita gli riservi ciò che… serve? Tipo? Un preservativo al momento giusto?

E piangerai per cose brutte e cose belle spero

Cioè spera di piangere a vita. Ma per lui piangere è il massimo della gioia a cui aspirare, immagino.

Senza rancore
E che le tue paure siano pure

Uno dovrebbe augurarsi di stare sempre meglio, di avere delle gioie, dei sogni, degli amori.
Lui no.
Il corvo si augura, senza rancore (???), di avere delle paure.
ma non paure qualsiasi, delle paure PURE!!!

L’allegria mancata poi diventi amore
Anche se è perché solamente il caos della retorica confonde i gesti e le parole e le modifica

Scusate, questa frase non è in italiano e non ha un senso logico. L’ho riletta mille volte.
Ah ecco!
No. Non capisco.

è perché Dio mi ha suggerito che ti ho perdonato
E ciò che dice lui va ascoltato

Qua ha chiari segni di onnipotenza. Tiziano Ferro è il nuovo Abramo. Ce lo vedi Dio che va da Tiziano Ferro e gli dice all’orecchio: a Tizià, fatte ‘na camminata che nun ce stai più ddentro!

Di notte alla mia età
Di notte alla mia età.

E di notte alla tua età, la gente normale si fa le pippe.
Oppure dorme.
Ecco dove ti ci vedo bene: a fare la guardia in un ossario.
Lì, potrai dormire in pace.
Uuuaaahhhhh (risata stile Zio Tibia, per chi se lo ricorda).
Amen.

lunedì 3 novembre 2008

Lo sapevo, Andreotti è un alieno.

Lo sapevo.
In cuor mio, l'ho sempre saputo.
Quell'essere doveva appartenere ad un altro pianeta, ed ora ne ho avuto la conferma. Il piccolo Jedi si è ingannato davanti alle telecamere, ed in un momento di distrazione ha provato a comunicare con quelli del suo pianeta.
La povera Paola Perego continua a chiamare "presidente! presidente!", anche lei soggiogata dal grande inganno del piccolo Jedi, credendolo ex presidente del consiglio, dell'interno e degli esteri.. Il pubblico è sotto l'effetto ipnotico del piccolo extraterrestre, nessuno fiata, perchè lui in realtà sta emettendo temibilissimi ultrasuoni, così potenti da raggiungere il suo pianeta, che stordiscono chiunque sia vicino.
Alla domanda della Perego: "quale futuro si augura per i bambini di oggi?", impercettibili movimenti della bocca tradiscono le parole del piccolo Jedi, si capisce chiaramente ciò che dice: "eeemm eetiii mmmm fatreeek meedeeee aseeee mmmm eeekeeedefrek", che nella sua lingua vuol dire "non preoccuparti per i bambini di oggi, figliola, ricorda che la Forza è sempre con loro.".
A quel punto mandano la pubblicità.
Al ritorno in onda, si sbrigano subito a dare la falsa notizia di un malessere, per darci ancora a bere che quello sia un essere umano.
Lo Jedi pare aver detto "cosa crede, io fra un mese compio novanta anni lo sa?". E' una frase che imparò 1347 anni fa, alla scuola per Jedi in incognito, dove gli insegnarono come cavarsi fuori da questi impicci con delle battute sarcastiche.
Lo sapevo.
Ora finalmente posso guardare il cielo ed essere sicuro che là, oltre quelle stelle, un altro mondo è possibile.