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venerdì 31 luglio 2009

Filastrocca della seconda repubblica (per bimbi pestiferi e irriverenti)

C’era una volta un bel parlamento
ed era importante per tutta la gente,
…un po’ di processi e di smarrimento…
e adesso purtroppo non serve più a niente

c’eran signori fatti d’amianto,
c’era Rutelli insieme a Fassino,
ma insieme al lavoro andavan soltanto
per trastullarsi un po’ il pistolino

c’erano eroi di verde vestiti
e tutti i lombardi eran contenti
ma vinsero ai voti e poi son partiti
per vivere a Roma e prender tangenti.

C’era Maroni Sacconi e Gentiloni
Facevano finta di esser diversi
Uguali soltanto perché son coglioni
Anzi i coglioni mi sa che l’han persi

C’era uno a sinistra un po’ misterioso
Voleva le banche, la bicamerale
Coi baffi e la barca che va a San Fruttuoso
A quelli di destra fa sempre brindare.

c’era un omino, buffo e contento
che spesso stravince le nostre elezioni
se dici “basta vai via!” ti guarda un momento
poi ride e risponde: io son Berlusconi!

C’era Pannella con Emma Bonino
Facevan le lotte contro il papato
Ma lui le sorride soltanto un pochino,
Ammettilo dai, che avete trombato!

C’era Mastella, e poi Capezzone
Che cambian partito tre volte a settimana
Li attaccano in tanti ad ogni occasione,
è dura la vita dei voltagabbana!

C’era Bersani, e poi Franceschini
Ed anche Veltroni e la Serrachiani
Al centro sinistra son sempre vicini
e l’hanno distrutto con le loro mani

C’era Alemanno, Gasparri e poi Fini
Così permissivi non s’eran mai visti
Poi venne La Russa che disse: cretini!
Che fine hanno fatto tutti i fascisti?

E c’era una voce un po’ fuori dal coro
Di Pietro si chiama e si crede il più bello
Si oppone con forza e va come un toro
Ma appena apre bocca fa sempre nu’ maciello

E c’eran Partiti nuovi nuovi di zecca
che grazie al gran sonno di ‘sto Presidente
sembrano bravi, non fanno una pecca
ma fottono i soldi di noi brava gente.

RadioRò – L’intervista che non esista

Buongiorno cari amici ascoltatori, allegriaaaa..
..scusate dalla regia mi dicono che questa frase viene già usata da un altro…
Il bello è che non c’è nessuna regia, perché sono da solo qui. Però non sono pazzo, lo giuro.
AHH AHHHH AHHHHHH AIUTOOOO, ELEFANTI ALATI STANNO GIRANDO SULLA MIA TESTA AAHHHHHHH ANDATE VIA! ANDATE VIAAAA!!!
Ehm.
Dicevamo, buongiorno ragassuoli, oggi apriamo una nuova rubrica, che trasmetteremo in alternativa all’angolo di Rò. S’intitola L’intervista che non esista.
Qualcuno penserà che si tratti di un congiuntivo, invece è un indicativo presente al femminile, perché non trovavo la rima.
-
È venuto a trovarci il nostro amico Mario da Telgate, dalla provincia di Bregamo. Mario dice di essere l’ambasciatore degli alieni cosiddetti “Grigi” per la provincia di Bergamo…
-
Buongiorno Mario.
‘giornou
Ti faccio subito una domanda che, come me, molti ascoltatori sicuramente si stanno ponendo: ma i Grigi parlano il dialetto bergamasco?
Pòta, sò mìa, mè i ciame e lur i arìvèn chì
Eeee.. in italiano cosa vuol dire?
Ah scusa… vedi, non lo so mica, io li chiamo e loro vengono qui
Spiegaci com’è stato il primo incontro. In italiano per favore.
Pota! Io ero lì in cantiere, stavo intonacando a fine la facciata esterna di una villa, ad un certo punto ho sentito un rumore fortissimo.. come.. come una betoniera che si sta sfasciando capito?
Sì, certo, le betoniere che si stanno sfasciando fanno un rumore terribile.. (???)..
Tèh.. mi giro, e vedo un piccolo uomo, sarà stato basso un metro e una cazzuola, tutto abbronzato e con la canottiera bianca.. ho pensato “pòta, chel lì l’è un terùn..”
Un..terùn???... E lui, cosa ti ha detto?
E lù al mà dìs: “salve terrestre, veniamo in pace e vogliamo darti un messaggio stellare importantissimo..” e io gli ho risposto: “va bèn, basta che ti sbrighi che mi si secca la malta..”
Aspetta un momento, Mario: un marziano viene da te, ti dice che ha un messaggio stellare importantissimo.. e tu gli rispondi che si secca la malta?
Sentiii, mì g’ho da laurà ott’ur al dì, mi pagano a cottimo e non posso perdere tempo..
Va beh va beh, lascia stare.. e poi che ti ha detto il Grigio. Ah a proposito, come hai capito che era un grigio?
Tèh, sulla canottiera c’era disegnato uno come lui con gli occhiali da sole e la scritta “io sono un Grigio”.. comunque mi ha detto “conosciamo tutte le lingue dell’universo, ma i nostri traduttori stellari non capiscono il dialetto bergamasco.. quindi ti nominiamo interprete e ambasciatore ufficiale dei Grigi sulle terre di Bergamo”..
Accidenti! E tu, cosa hai risposto?
Io l’ho guardato negli occhi, lui mi guardava in silenzio aspettando la mia risposta, e gli ho detto “Pòta!”… da quel giorno ogni tanto scendono in cantiere e mi chiedono di fare da interprete per parlare con altri bergamaschi… abbiamo fatto amicizia, io li faccio lavorare un po’, mi portano i sacchi di cemento, gli faccio impastare la malta… e gli ho insegnato un paio di proverbi bergamaschi che loro dicono agli altri Grigi sull’astronave e ridono tutti…
Dai, che bello! E che proverbi hai insegnato ai Grigi?
Glie ne ho insegnati un paio carini: “Ol tep el cül i fà chel chi völ”, che vuol dire “il tempo e il culo fanno quello che vogliono”, e “Töta roba che va al cül, fò che ol manek del casül”, che vuol dire “Tutta roba che va al sedere meno il manico del mestolo”…
Ahah che simpatico il nostro amico di Mario (?!)..
...ehm...
tos tos...
ora chiudiamo qui, anche perché ho paura di sapere quali altri proverbi Mario ha insegnato ai Grigi.
Bene ragassuoli, nella speranza che qualcuno nell’universo possa finalmente capire il bergamasco, io vi lascio con un pezzo del tutto adeguato..
...perché tutti noi abbiamo sognato, almeno una volta nella nostra vita, di incontrare un extraterrestre che ci porti via…

giovedì 30 luglio 2009

RadioRò - L'angolo di Rò

Ciao amici, eccoci tornati all’angolo di Rò!
Voglio leggervi una lettera struggente di una nostra ascoltatrice; si chiama Nicole e ci scrive da Busto Arsizio. Questa volta dedico la puntata solo a lei, perchè si tratta di una lettera lunga e sofferta, ed è giusto darle tutta l'attenzione.

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Caro angolo di Rò,
Nonostante la mia perfezione, ebbene sì, anche io qualche difettuccio ce l'ho.
Il più grande in assoluto, è il disordine. Sono una pessima donnina di casa. Non mi piace fare le faccende, e devo essere sincera, mi trovo completamente a mio agio nel mio caos. Dicono che il disordine faccia parte del processo creativo perché crea nuovi rapporti tra gli oggetti. E io sono pienamente d'accordo. Ma il mio problema è ben più grave, va ben oltre le eterogenee relazioni tra gli oggetti. Il mio problema nasce quando gli oggetti spariscono, ed in particolare una specifica categoria: i calzini.
Lo so che è un cliché delle leggende metropolitane, ma sono disperata! L'altro mese ne ho comprati 4 paia... Ed ora me ne rimane UNO!
Ormai, ho così paura di perdere Spiuza (si, mi ha detto di chiamarsi così), che praticamente me lo porto dappertutto. è diventato il mio migliore amico. Sono così felice.
Ma mia mamma, invece, mi vuole portare da uno strizzacervelli, dice che non sono più la stessa e non vuole sentire ragioni. Addirittura quando m'impedisce di tenerlo a tavola pretende che non gli porti nemmeno una briciolina...

Io credo che lei sia semplicemente gelosa della mia amicizia speciale e credo anche che sia lei la responsabile della sparizione degli altri calzini... Ora lei vuole Spiuza!

E se dovessi perdere anche lui? è vero che i calzini vanno in paradiso? è vero che un giorno lo rivedrò?

Ti prego, aiutami!

In seguito ti allego le immagini dei nostri momenti più felici:


Calzino che si diverte a rubarmi gli occhiali


calzino che saluta felice della bravata




io e calzino che beviamo una rinfrescante orzata


...ed infine io e calzino che cantiamo col karaoke



Cara Nicole,
in questo momento di decadimento dei valori, è bello sapere che esiste ancora chi sa cosa vuol dire la parola amore!
Le foto che ci hai mandato sono davvero romantiche, e spero con tutto il cuore che tu e Spiuza possiate coltivare il vostro bellissimo rapporto.

La cosa che posso suggerirti è scappare di casa, tu e lui, e andare a vivere da soli, lontano da tutti, al sicuro dalle invidie di tua madre e dalle insidie del disordine.
Non so dirti se i calzini vanno in paradiso, ma se la risposta fosse sì, i tuoi 7 calzini scomparsi avranno senz’altro incontrato i miei 20 calzini, disgraziatamente ingeriti dalla mia lavatrice.
Tieniti stretto Spiuza, vivere insieme sarà il vostro paradiso!
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Ed ora, dedichiamo a Nicole e il suo amico Spiuza un pezzo strappalacrime... e anche voi, amici che state ascoltando, tenetevi stretti le vostre dolci metà, perché in fondo, quando c’è l’amore, torniamo tutti un po’ cuccioli…




RadioRò presenta: l’angolo di Rò (non è un particolare anatomico, chiaro?)

Buongiorno a tutti gli ascoltatori (il caldo mi ha totalmente bruciato il cervello, sono al delirio totale), da oggi qui a RadioRò apriamo una nuova rubrica che, con grandissima fantasia, abbiamo (abbiamo chi se sono solo?) chiamato “L’angolo di Rò”.
Visto che gente come Alberoni, Costanzo o Rossella tiene (tiene al singolare caproni, perché il soggetto è “gente”) rubriche di sociologia spicciola, in cui praticamente scrivono tutto quello che l’andropausa suggerisce loro di minuto in minuto, mi son detto: beh, ma se cani e porci rispondono alle lettere delle persone, io che sbavo come un cane e mangio come un porco sono automaticamente legittimato a fare altrettanto!
Quindi, cari ascoltatori (perché? Voi non sentite le vocine come me?) da oggi apre questa rubrica, in cui risponderò alle vostre domande: chiedetemi tutto quello che volete sul sesso, lavoro, problemi di cuore, problemi di fegato, salute, politica… io vi risponderò totalmente a caso, e metterò a vostra disposizione chicche di saggezza delle quali non potrete più fare a meno.
Scrivetemi le vostre domande o i vostri problemi a
liberopensieroberto@libero.it (e dico sul serio, nel senso che è una rubrica ironica e possiamo mandarla avanti insieme!), oppure chiamatemi al 339/6307543 e parlatemi della vostra vita nei minimi particolari, così mi ricarico che non c’ho un euro sul cellulare.
Ora, bando alle ciance (cosa sono le ciance?) … (perché si fa un bando sulle ciance?), e cominciamo a leggere i vostri primi messaggi.
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Lettera - Rosaria da Partinico (PA): “ciao Rò, nel mio piccolo paese c’è una concentrazione di mafiosi che quando chiedi a un passante “scusi che ora è?” quello risponde “io non c’ero”… io sono contro la mafia, e contro l’omertà, cosa mi suggerisci di fare? “
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Grazie Rosaria della tua domanda.. ma non vorrai mica spaventare i nostri amici turisti in ascolto con la favola della mafia, vero? Non farti suggestionare dalla televisione, la mafia non esiste, quindi stai tranquilla e vivi serenamente nel tuo bel paesino. E comprati un orologio.
Salutiamo i nostri amici siciliani, che la Sicilia è bella e le cassate sono favolose.
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Telefonata - Bruno da Genova: “ciao Rò, ho un problema con la mia ragazza.. lei ha sempre voglia di fare sesso, e dice che io non gli basto più.. effettivamente non riesco a soddisfarla tutte le volte che vuole.. cosa devo fare? Grazie Rò, sei grande, ti ascolto sempre!”
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Ciao Bruno, grazie perché ci segui sempre con affetto, anche se questa è la prima volta che trasmettiamo. Beh devi capire che se ami la tua ragazza non puoi lasciarla così, insoddisfatta. Se vuoi conservare l’amore, ti consiglio di farla uscire con altri uomini, tanto si tratta solo di sesso, e lei ti amerà di più. Dopo resta in linea, così puoi lasciare tutti i dati alla redazione, soprattutto il numero della tua ragazza; vedrò cosa posso fare per aiutarti personalmente.
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Lettera – Andrea da Padova: “ciao Rò, ieri il mio capo ha detto che mi licenzia perché uso internet per motivi personali.. ma io ho solo mandato qualche mail… come posso fare per riavere il mio posto di lavoro?”
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Ciao Andrea, scordati quel posto di lavoro, e corri a rifare il tuo curriculum. Però, Andrea, mi raccomando, smettila di usare internet durante le ore di lavoro. Non si fa. È scorretto. È illegale. Non è eticamente giusto. Guarda me… ehm, cioè.. lascia stare me, tu rifai il curriculum e basta!
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Telefonata - Silvio da Arcore: “buonasera Rò, ho un grosso problema: sono il figlio di Dio, ma nessuno vuole credermi, perché ormai la gente non ha più fede. Ho promesso miracoli, ma la gente continua a chiedermi soldi e posti di lavoro.. sono disperato, non so che fare! Ah, le faccio i complimenti per la trasmissione faziosa e spudorata che sta conducendo. Lei sta facendo un uso criminoso dell’etere!”
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Ciao Silvio, intanto sono le nove del mattino e buonasera si dice di sera. Il mio consiglio è di non dire più che sei il figlio di Dio, e magari realizzare lo stesso i miracoli che hai promesso. Mi spiace che la gente ti chieda banalmente soldi e posti di lavoro, devi comprenderli, sono come bambini viziati... ma non preoccuparti più di tanto, tu continua a non darglieli. In merito al fatto che io sia un criminale.. ti ringrazio, lo metterò sul curriculum così magari riesco a diventare eurodeputato.
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telefonata – dott. Hannibal Lecter da Baltimora: “ciao Rò, ho visto le tue foto sul giornale, e ti trovo decisamente ingrassato… mmm… sembri piuttosto morbido … ho un problema: riconosco il profumo delle donne a 20 metri di distanza, ma non mi accorgo di quando mi puzzano le ascelle, quindi faccio sempre brutte figure quando insegno.. cosa devo fare? Stai attento e non provare a prenderti gioco di me: all’ultimo che c’ha provato ho strappato il fegato e glie l’ho mangiato, accompagnato da un buon Chianti.. F F F F F F F F F F F ..”
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ehm.. ciao Hannibal.. tos tos… grazie per averci chiamato da oltreoceano… ehm… ehm... rilassati non c’è nessun problema di ascelle… tos tos… hai mai pensato di provare la cucina vegetariana? Eheh… Guarda che certe verdure grigliate sono la fine del mondo eheh... comunque ti sbagli, sono dimagrito moltissimo, ho un cattivissimo gusto infatti neanche le zanzare vogliono pungermi, sono indigesto e sono anche portatore sano di salmonella… ehm…
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..bene amici, tos tos, per oggi direi che possiamo chiudere qui, attendo i vostri messaggi e vi do appuntamento qui, all’angolo di Rò!
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(fuori onda: ma si può sapere chi c...o mi gira ‘ste telefonate di m…a!!! io vi licenzio tutti!! Anzi me ne vado e vi arrangiate!!! Voglio vedere come farete l’angolo di Rò senza Rò!!!! )

mercoledì 29 luglio 2009

Curva di Gauss

Pubertà - sguardo – sorriso – ciao come ti chiami? – ballo di coppia – sesso – fidanzamento – convivenza – ti amo -matrimonio – urlare – noia – amante – separazione legale – solitudine – sesso a casaccio – menopausa – pensione – ricordi – lacrime – la cassa di mogano, per favore.

..ti regalerà la felicità, Radio Italia solo musica di merdaaa.

Le cover sono sempre esistite, ma ultimamente in Italia assistiamo ad una puntuale devastazione di brani importantissimi della musica leggera.
Ciò che più mi irrita è che queste cover, al contrario di quelle storiche (vedi alcuni brani dei Nomadi o dei Dik Dik, cover di pezzi americani dell’epoca), sono diventate un mezzo per rendere famosi quei quattro cantantuncoli che escono dai reality show, e non hanno nulla a che vedere con l’arte musicale.
Quando il signorino Pinco o il suo collega Pallo escono da un reality show, anzi un talent show, diventano banali strumenti del consumismo più sfrenato: concerti, dischi, serate dove devono solo dire “ciao” e ospitate nei vari programmi tv…
…ecco, siccome si tratta di operazioni meramente commerciali, che di artistico hanno ben poco, chiaramente alle loro spalle mancano autori veri, di quelli che scrivono pezzi solo quando sono ispirati, perché sostituiti dai cantautori impiegati/operai, cioè quelli che ti scrivono un pezzo su commissione in un paio d’ore per Pinco.
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Tanto, si sa, poi gli arrangiamenti aggiustano tutto, e comunque il pubblico è stato precedentemente ammaestrato dalla tv e da “Radio Italia sono musica di merda”, che continua a promuovere cantantuncoli della tv, snobbando i centinaia di giovani cantautori che cercano di farsi strada a partire dai locali dove si fa musica dal vivo.
Quei locali, per intenderci, dove il pubblico sa essere di un freddo e spietato che ti vien voglia di tornare a lavorare in banca; pubblici severi, molto diversi da quelli di manichini della tv che applaudono perché vengono pagati 50 € a comparsa. A questo proposito potrei aprire una parentesi su Zelig, ma non ora.
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Beh, perché sono particolarmente incazzato?
Perché ‘stamattina per sbaglio son capitato su Radio Italia solo musica di merda e… oddio, mi sento male: hanno fatto scempio di uno dei pezzi più intimisti e profondi di Battisti: L’aquila.
Mi spiace siano stati i Tazenda, proprio non capisco, erano così bravi e caratteristici.
Il testo è di Mogol ma, per quanto possa odiarlo per la supponenza e perché è una specie di mafiosetto della musica, quella volta aveva scritto proprio belle parole.
L’esecutore fu Bruno Lauzi, pace all’anima sua, che seppe dare a questa canzone quel tocco da intellettuale genovese qual’era, ma l’arrangiamento eseguito da Lucio Battisti era bellissimo: i colpi della mano sulla chitarra, la sua voce sottile e rotta..
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Beh, “l’aquila” questa mattina sembrava una musica da discoteca, cantata senza la minima passione ma, piuttosto, con molta voglia di virtuosismi, quelli del Pinco di turno che urla e raggiunge la terza ottava. E quindi per la gente è bravo.
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Ennò cazzo, io non ci sto, qua si stanno bruciando tutta la musica leggera italiana!
Quell’altro, non ricordo il nome, è diventato famoso solo perché prende un qualsiasi brano del passato e lo arrangia con musica Ska.. Così mi devasta impunemente le canzoni di Jannacci o di Tenco.
Io sono apertissimo alle cover, lo ripeto per evitare di apparire conservatore, però secondo me qua si sta facendo dello scempio gratuito di musica solo ed unicamente per racimolare soldi e… soprattutto perché non hanno più idee musicali.
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Già, i giri di chitarra sembrano finiti per Pinco e Pallino, le parole ancora di più; del resto, cosa avranno mai da dire di profondo ragazzi che per fare successo vanno in un reality?
Leggete ‘sta canzone, cantata da una gallina che urla dolorante perché sta facendo un uovo quadrato.
Sì, avete capito di chi parlo, è Giusy Ferreri (che scimmiotta Amy Winehouse).
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“Se fossi qui come questa sera
sarei felice e tu lo sai
Sarebbe meglio anche la luna
ora più piccola che mai
Farei anche a meno della nostalgia
che da lontano torna per portarmi via
Del nostro amore solo una scia
che il tempo poi cancellerà
e nulla sopravviverà.
Non ti scordar mai di me
di ogni mia abitudine
in fondo siamo stati insieme,
e non è un piccolo particolare.
Non ti scordar mai di me
della più incantevole
fiaba che abbia mai scritto.
Un lieto fine era previsto e sai gradito.
Forse è stata un po colpa mia
vedere forse per l'eternità
A volte tutto un po si consuma
senza preavviso se ne và.
Non ti scordar mai di me
di ogni mia abitudine
in fondo siamo stati insieme,
e non è un piccolo particolare.”

Avete mai letto un testo più banale?
OOOOOOOOPPPSSSSSSSS !!!!!!!
Ma cosa scopro, in questo esatto momento mentre vi scrivo??!!!!!
Giuro che non lo sapevo prima di un minuto fa…
...’sta roba è stata partorita dal mio amico Tizzi !!! Avevo notato quel tocco di.. come dire… parole sparate a caso e di allegria “..che il tempo cancellerà e nulla sopravviverà”.. (si dice sopravvivrà, non sopravviverà, ma da Tizzi meglio non pretendere grandi performance grammaticali). Chi legge questo blog, sa bene di cosa sto parlando.
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Insomma, la gallina canta di merda, le canzoni fanno ridere le pulci, lei ha la presenza scenica di una abat-jour, ma basta mandarla in onda ogni 20 secondi per un anno di fila, sia in tv che alla radio, ed improvvisamente schiere di fans nascono dal nulla, pronti a straparsi i capelli ogni volta che la loro eroina spara fuori un uovo quadrato e starnazza dal dolore.
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Questa non è musica, cazzo.
Anche Carmen Consoli ha una voce che sembra un baritono con la faringite, ma è bravissima a suonare la chitarra e soprattutto è autrice dei suoi pezzi.
Dei nuovi arrivati, forse si salva qualche d’uno, ma si tratta di cantautori appunto, quelli che lo fanno perché hanno qualcosa da dire.
Tutto il resto… è noiaaaaa..No! non ho detto gioia, ma noia noia noiaaaaa….
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Ora, giudicate voi.
Questa è “L’aquila” interpretata da Lucio Battisti, quella dopo è la cover che ho sentito stamattina.



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martedì 28 luglio 2009

Il tocco di Morfeo

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Il sogno non è che un’ombra, diceva il giovane principe danese di nero vestito; il sogno, non è che un’ombra.
Lo stupido e bugiardo amico Rosencrantz allude alle ambizioni come l’ombra di un’ombra, ma temo si sbagliasse: i sogni sono tutt’altro che ambizioni.
Temo che i sogni siano una mistura d’immagini pescate, piuttosto a caso aggiungerei, dall’enorme archivio della nostra memoria, senza alcun nesso con le nostre ambizioni, caro stupido Rosencrantz.
Temo che, una volta sfiorate dal fiore di Morfeo, le nostre menti vengano banalmente rapite da una follia visionaria, irrazionale ed immotivata.
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Il problema, piuttosto, è un altro: una volta tornati alla veglia, s’innesca in noi il meccanismo della ratio, e ci disperiamo nella ricerca di un significato con cui catalogare le nostre visioni notturne.
Sorrido all'idea che qualcuno lo faccia addirittura per mestiere.
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Questa notte ho fatto un lungo sogno, molto realistico.
Mi viene a trovare la ragazza con cui ho convissuto l’ultima volta, ma io vivo ancora con mio padre. Decidiamo, non so perché, di andare a comprare una tartaruga.
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Lei sparisce dal sogno per un po’, perché si apre la parentesi tartaruga.
Io mi accingo a dare il nome alla bestiola, e mi limito ad un “Tarta”; mi ci affeziono subito, la nutro con dei gamberetti (quelli che mangiamo noi, non quelli essiccati), e poi questa tartaruga si perde.
Sono disperato, perché so che in cortile ci sono molti gatti e temo che Tarta faccia una brutta fine. Poi, non so come, la ritrovo fra le piante, e piango dalla gioia; Tarta sembra sorridere.
Non sembra: Tarta sorride.
Poi si trasforma in una specie di scoiattolo o topino, e gioca con me girandomi attorno alla testa, rifugiandosi fra le mie braccia.
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Ritorna, quindi, quella ragazza.
Siamo in macchina sui sedili posteriori, siamo quelli di oggi cioè separati da due anni, ma improvvisamente ci rendiamo conto che l’attrazione sessuale fra noi è troppo forte. Ci baciamo appassionatamente in macchina (non so chi sta guidando nel frattempo), ci spogliamo, cominciamo a toccarci ma, siccome siamo ancora in giro, lei mi suggerisce (parlandomi all’orecchio con una voce rotta e sensuale) di aspettare fino a quando non saremo a casa sua.
Così mi prende l’ansia, e nel sogno penso, proiettandomi nel di lei letto, a come sarà far l’amore con lei, come sempre accadeva ogni volta che ci si rivedeva.
Giungiamo a casa sua, che conosco bene perché per due anni è stata anche casa mia, e ci spogliamo subito. Lei mi fa notare che non siamo più insieme e che lei sta con un altro, io le faccio notare che siamo già a letto e nudi, così facciamo l’amore; - come solo noi sappiamo fare – penso nel sogno.
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A questo punto mi sveglio, con evidenti alterazioni morfologiche nella zona bassa, quella mio del secondo cervello.
Il sogno è nitido nella mia mente, tant’è che ne sto scrivendo adesso a distanza di tre ore.
Ed ecco che entra in gioco il disperato tentativo di giustificare quelle visioni: sono incatenato ai ricordi?
Mi manca la mia vita da bambino?
Mi manca il mio cane anche se nel sogno era una tartaruga?
Mi manca mio padre?
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Mi spiace, ma credo che nessuna di queste giustificazioni valga.
Sto bene dove sto, la mia nuova libertà (quella dello spirito, giunta molto dopo quella dell’uomo) mi piace e mi permette nuovi incontri; il ricordo di mio padre è praticamente un conato di vomito, e l’idea di tornare bambino mi rabbrividisce, perché sono molto felice e soddisfatto di avere trentun anni.
Questo sogno è solo un’accozzaglia di ricordi, un minestrone d’immagini, un arcobaleno d’emozioni; un delirio assoluto, insomma.
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Ci sono dentro tutti elementi reali: lei, la casa di lei, la casa mia, il cortile, la tartaruga, mio padre, la macchina, gli indumenti di lei, il topino, i gatti.
Perché mai dovrei masturbarmi la mente convincendomi che questo sogno abbia un significato?
M’è venuto il dubbio che quella sia la realtà, e questo che sto vivendo è un lungo, interminabile sogno; in tal caso, ovviamente, dovrei ricercare eventuali significati su ciò che credo di vivere ogni giorno, e non su ciò che credo di sognare ogni notte.
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Ad ogni modo, quel che rimane (e che, credo, conserverò per l’intera giornata), sono la magia di quella situazione, la sconvolgente eccitazione di un'avventura erotica e galeotta, e la tenerissima Tarta.

lunedì 27 luglio 2009

Vietnam

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Dovevo scegliere fra l'uccidere il mio nemico, in silenzio davanti a me, oppure farmi uccidere..
..così scelsi di uccidere il mio nemico.
La mia anima lo seguì, perchè fece la stessa fine.

Due modi di essere

Questo post è a-personale (si può dire a-personale?).
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Punti di vista
Persona A: io sono diverso da te, secondo me le cose stanno così..”;
persona B: “devi fare così, si fa cosà, la cosa giusta è…”

Discussioni
Persona A: “forse non mi sono spiegato.. guarda che nei miei confronti ti comporti sempre così… guarda che con me hai fatto questo errore…”;
Persona B: “..come al solito non capisci niente, non capisci mai quello che dico, ti comporti male, non sei maturo.. sei scemo… sei .. sei.. sei..”

Chi chiama chi
Persona A: “uè che fine hai fatto? ..tutto bene? ..scusa se non t’ho chiamato ultimamente, ero incasinato…”
Persona B: “beh potevi farti sentire no?... se non mi chiami tu, perché dovrei chiamarti io?”

Retorica
Persona A: “..aspetta lascia che ti spieghi… cosa vuoi dire con quella frase?... chiariamo questa cosa… mi spiace ma non sono d’accordo su quest’altra cosa…”
Persona B: “..ho capito che tipo sei, lascia perdere, ciao.. no no no no, non ho niente da aggiungere.”


Vivi e lascia vivere
Persona A: “..e vabbè, tu sei fatto così, non ci posso fare nulla.. ognuno è libero di essere quello che è… siamo diversi io e te, ma non c’è il giusto e lo sbagliato… io penso di aver ragione, ma sicuramente ho sbagliato anch’io a capire…”
Persona B: “devi cambiare atteggiamento se vuoi stare con me.. devi essere diverso se vuoi relazionarti con gli altri… devi smettere di essere così… devi dire cose diverse…”

Conclusioni
La domanda è: la persona A e la persona B andranno mai d’accordo?
La persona A e la persona B avranno la stessa possibilità di confrontarsi col prossimo ?
Chi è più furbo dei due?
Chi più illuso?
Chi avrà più possibilità di crescita?

AI DISABILI ED ALLE ASSOCIAZIONI

"Con la presente, mi pregio di presentare l’Associazione ” Il Filo Creativo di Flavia”, di cui sono la Presidentessa, affinché si possa unire le nostre sinergie a favore dei disabili e dei disagiati.
Ho fondato questa associazione con l'intento di sviluppare il più possibile le capacità di ognuno, attraverso le arti manuali (decoupage, cartonage, pittura....). e intellettuali ( libri, giornalismo e poesia).
Sto creando un gruppo di disabili "creativi", al fine di sostenerci e acquistare un pulmino e portare avanti altri progetti che aiutino i disabili e le loro famiglie.
E’ mia intenzione pertanto, creare una sorta di holding di associazioni che, inglobi al suo interno diverse realtà. Queste continueranno comunque a mantenere la loro linea di gestione, ma uniranno le forze per un unico fine. I vantaggi si avrebbero in materia di costi, di visibilità e di unità operative.
Tra le nuove proposte, c’è in futuro l’idea di aprire una linea (numero verde), che riceva le chiamate dei disabili e le relative richieste, saranno dirottate all’associazione competente.
Questa è una delle tante idee che si possono creare assieme.Attualmente già un’associazione ha accettato di stipulare un patto d'intesa con il "Filo Creativo di Flavia onlus" . L’ ACR IL MILANESE. Un'associazione culturale ricreativa, che opera nella provincia di Milano, Sanremo e Roma.
Concludendo, Vi chiedo qualche minuto del Vostro tempo per discorrere assieme ed ampliare questo discorso.Sicura di un Vostro interessamento, resto in attesa di gentile riscontro.Cordiali Saluti Capelletti Flavia
Il Filo creativo di Flavia ONLUS (
clicca QUI per il sito del Filo)"

Veltroni: “..non bisogna fare la politica a vita!”. Parole sante Ualter, parole sante.

Ieri sera ho chiacchierato con dei ragazzi simpatici, un pochino più giovani di me (sui 22/25 anni), ed ero positivamente sorpreso dalla loro preparazione politica.
Credo fossero legati più all’area cosiddetta di sinistra; nonostante ciò, come si può immaginare, non abbiamo parlato molto bene del PD…
Come mai il PD e la politica in generale perdono di credibilità di giorno in giorno? Facciamo un esempio piccino picciò.

L’8 gennaio 2006 Ualterone Veltroni dichiara, da Fazio ovviamente e non in parlamento o davanti ai suoi elettori, che non bisogna fare la politica a vita. Se fossi stato Fazio, lì per lì gli avrei chiesto - dunque appoggia la proposta detta “parlamento pulito” di Beppe Grillo, secondo la quale dopo due legislature uno smette di fare politica? -
Io, però, fortunatamente non sono Fazio.
In ogni caso, Ualterone si sarebbe limitato a rispondere che non approva i metodi di Grillo, senza però avere il coraggio di fare sua quella proposta e portarla in parlamento.
Ricordiamoci che Grillo mica voleva l’esclusiva, anzi sperava proprio che qualche parlamentare cogliesse quello stimolo.
Come sto facendo io, e scusate la modestia, con la mia amministrazione: ne sono fuori, ma propongo un sacco di cose nella speranza che siano loro ad accogliere queste idee, e qualcosa già s'è mosso (sono ufficialmente colui che riprende i consigli e li mette su youtube per esempio...).

Ora, tornando al noiosissimo argomento di questo post, Veltroni non solo è rimasto a capo del PD, ma oggi (dopo aver abbandonato ingiustificatamente quel ruolo) dice pure che vuole fare qualcos’altro, tipo commissione antimafia (!!!), e sta scrivendo anche una legge sul conflitto d’interessi, molto severa (!!!!!).
Lo so, non credete alle vostre orecchie, cioè ai vostri occhi visto che leggete: Veltroni sta scrivendo una legge sul conflitto d’interessi, e pare essere molto severa.

Vediamo un po’… Berlusconi è entrato in politica nel 1994; giusto per fare il punto, io andavo ancora in seconda superiore e sbavavo dietro a Claudia Gerini in fuseaux che ballava a Non è la Rai (parentesi aperta: ma quant’è diventata brava e bella Claudia Gerini? Parentesi chiusa).
Da allora, se non mi sbaglio, sono passati appena 15 anni. 15 anni di conflitti d’interessi, per l’esattezza, perché sappiamo tutti di cosa è proprietario Silvio Berlusconi, e sappiamo tutti quali cariche istituzionali ha coperto e copre tutt’ora.
Ualterone solo oggi ha deciso di scrivere una legge sul conflitto d’interessi.
Beh, diciamo che posso anche evitare ogni commento. No, anzi, un commento si può fare: ma in tutto questo tempo, si sarà mica masturbato anche lui come me guardando Non è la rai?
Probabile. Infatti, a giudicare dallo spessore dei suoi occhiali, rischia di perdere la vista.
Ora gustatevi questi 3 minuti di intervista, la quale si commenta da sé.

domenica 26 luglio 2009

Il Partito Democratico è un partito democratico?

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Chi ha seguito il mio impegno politico degli ultimi mesi, sa che ho preso le distanze da qualsiasi partito, e perfino da Beppe Grillo, che tanto ho stimato in questi anni, e a cui sono particolarmente affezionato per ricordi d'infanzia: a cinque anni facevo la sua imitazione davanti ai miei vicini di casa e i loro ospiti "è una coosa, è una coosa pazzesca..".
Oggi, però, prendo piena e totale posizione in favore di Beppe, perchè la vicenda col PD s'è rivelata da voltastomaco.
Se non tutti lo sanno, Beppe Grillo ha lanciato una provocazione in vista delle primarie del PD di Ottobre: ha cercato di iscriversi per candidarsi segretario del partito, in opposizione a Bersani, Franceschini e Marino (ammesso che sopravviverà alle cannonate del Foglio).
Lo ha fatto presentando un programma ben preciso, che poi è quello delle liste civiche a cinque stelle: internet, energia sostenibile, trasparenza niente condannati nelle cariche pubbliche ecc...
Beh, vi pubblico direttamente il video in cui Marco Travaglio spiega com'è andata, e mette in risalto le ombre del PD e degli uomini del PD, ai quali personalmente do la piena responsabilità del potere Berlusconi in Italia (come dimenticare il video che gira su youtube in cui Violante, con un bel discorso pubblico che ad ascoltarlo mi viene da mettermi due dita in gola, ammette proprio queste responsabilità?)...
"..l'onorevole Berlusconi sa per certo che è stata data la garanzia piena, non adesso, nel 1994, che non sarebbero state toccate le televisioni quando ci fu il cambio di governo. e lo sa, lo sa lui e lo sa l'onorevole Letta... voi ci avete accusato di regime nonostante non vi avessimo fatto il conflitto d'interesse, avessimo dichiarato eleggibile Berlusconi nonostante le concessioni, avessimo aumentanto.. durante il centro sinistra il fatturato di Mediaset è aumentato di 25 volte!..."

venerdì 24 luglio 2009

Bastardo dentro atto VI (sempre peggio...)

101. si tratta solo di mentirle per i primi due mesi;
102. i marziani non esistono, quella è tua suocera;
103. quando mi si presenta uno che chiede l’elemosina, gli do 5 euro poi gli sorrido e gli dico “le probabilità che questi 5 € ti salveranno dalla miseria sono molto basse, ma almeno puoi fare colazione”;
104. ne avevo combinate di cazzate nella vita, ma quella cosa proprio non riuscivo a farla… guardai il prete negli occhi e gli dissi: “posso pensarci un attimino?;
105. pagai di nascosto l’avvocato divorzista perché le suggerisse il divorzio subito: un piccolo investimento a fronte di una liberazione totale;
106. fare l’amore o fare sesso sono due cose totalmente diverse, ma vallo a spiegare a lei;
107. quando la donna del tuo amico vuole uscire con te per essere consolata dopo un litigio, annulla qualsiasi impegno: occasioni così non vanno sprecate per niente al mondo.
108. a Milano c’è solo un modo per correre un po’, cioè seguire un’ambulanza.
109. qualche anno fa a Milano un signore fu arrestato perché avvelenava da tempo i piccioni. In camera ho un suo poster con l’autografo.
110. prima o poi Rita Levi Montalcini capirà che la principale causa dei problemi climatici della terra è la sua lacca per capelli;
111. L’idea che un alieno arrivi sulla terra e, come primo contatto con un essere umano, incontri Maurizio Gasparri mi rabbrividisce (ssciaaaaooo maaarziano ccche sssssstai a vvvvedè puuure tu eeeer digggggitale teeeerrrsssstttstsstsree ??) .
112. i sociologi hanno inventato gli psicologi per intervenire sulle cazzate che dicono e fare bella figura; gli psicologi hanno inventato gli psichiatri per rincoglionire la gente con gli psicofarmaci e lavarsene le mani.
113. gli psicofarmaci servono soprattutto per dimenticare la faccia di merda del medico che te li prescrive.
114. facevano l’amore. Lei cominciò ad urlare “vieni adesso, dai vieni insieme a me!!”. Lui urlò ancora più forte “dove andiamo?”
115. non si amavano. Non si erano sposati. Non convivevano in una casa. Non andavano in vacanza insieme. Adamo ed Eva sono stati la coppia più felice della storia.
116. ma almeno stasera possiamo fare sesso senza farci neanche una domanda?
117. truccati quanto vuoi, rimarrai sempre una stronza.
118. il contratto di lavoro a tempo determinato è una grande conquista della modernità che serve per umiliare le persone ma garantendo la flessibilità sul mercato del lavoro come accade in tutte le democrazie del mondo industrializzato.
119. sono omosessuale, ma non per forza ti chiederò di raccogliermi il sapone per sodomizzarti.
120. mi raccogli il sapone per favore?

Donne e Donne e Donne e Donne

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L’esperienza su questo blog m’insegna che potrei spendere molte righe di premessa, per alleggerire i contenuti stessi del post, ma servirebbe comunque a poco, quindi niente premesse.
Anzi, una sola: parlo solo ed unicamente delle donne che ho conosciuto e che conosco; le altre non so come sono fatte.
…ma ho qualche sospetto su almeno una decina di comuni denominatori…

Ieri sera, con un mio amico, si parlava di alcune esperienze di donne amiche o compagne, e ci siamo trovati (casualmente?) a condividere le stesse sensazioni.
Ci siamo chiesti come mai quando sei con una compagna, le altre donne ti ronzano intorno come api sul fiore, mentre appena torni ad essere solo, e dici “eccomi qua!”, si girano dall’altra parte.
Il mio amico la chiama “sindrome del giocattolo”, alludendo ad un bimbo che vuole il giocattolo del suo amico; non uno identico, ma proprio quello del suo amico.

Ci siamo posti il dubbio del perché le donne ci mettono sempre sotto esame, con giochetti maniacali di parole, in cui cercano sempre in qualche modo di incastrarti.
Lei: “sai, sono confusa, non so cosa pensare di noi, vorrei capire, non me la sento di continuare così..”
Lui: “va bene, allora, lasciamoci”
Lei: “allora tu non mi vuoi bene!!! Lo vedi, non tieni a me!!!”
Ma porca trota, non sei tu quella indecisa che vuole riflettere?

L’elenco delle trappole è lungo. . e sono serio, non sto scrivendo battute comiche.

“bella questa casetta, dai compriamola insieme, c’è la stanza per i nostri futuri figli”
“sì è bella, compriamola.. la stanza in più, fino a che non arriverà il bambino, potrei usarla per fare i trattamenti shiatsu, che ne dici?”
“AAHHH E’ COSì??!! Tu vuoi comprare casa con me solo perché vuoi una stanza per lo shiatsu!!! Tu non vuoi un figlio da me!!!”

E poi ancora…

Lei: “sei geloso?”
Lui: “no cara”
Lei: “allora non mi vuoi più!”
Lui: “aspè… sì sono geloso”
Lei: “allora non ti fidi di me!”
Lui (urla) “ma vaffanculo và!”
Lei piange.

A volte superano se stesse, e le masturbazioni mentali assumono forme grottesche.

Lei: “hai un carattere troppo forte, non ho potuto dire di no in tutto questo tempo..”
Lui: “eeee… quindi?”
Lei: “vedi, io per stare vicino a te mi sono annullata, ho visto i film che piacevano a te, ho seguito le tue passioni..”
Lui: “scusa, ma non te l’ho chiesto io, lo sai che non vorrei mai cambiarti”
Lei: “sì, ma io l’ho fatto lo stesso, e mi sono annullata per te”
Lui (comincia ad innervosirsi): “e adesso perché mi dici questo, che colpa ne ho?”
Lei piange e dice "lo vedi non mi capisci mai!".

Ci sono donne nervose 24 ore su 24, e proprio mi stanno sulle palle quando provi a calmarle, in una discussione, e loro ti urlano in faccia “NON MI DIRE CALMATI!”... e urlano al bar o in spiaggia davanti a tutti, e tu ti senti umiliato e ti vergogni come un ladro, perché la gente pensa che tu la stia ammazzando, quando il problema è che hai preparato i panini solo per te perché eri straconvinto che anche lei avesse già preparato i panini per lei.
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SAPPIATE CHE E' TERRIBILE QUANDO URLATE E NON RIUSCITE A CALMARVI, E PRIMA O POI L'UOMO S'INCAZZA, PERCHE' HA UNA DIGNITA', E SBAGLIA A PARLARE E MAGARI POI VI FERISCE ANCORA DI PIU'.

Queste donne che ti fanno pesare le loro mestruazioni, come se le avessi inventate tu, e ti ripetono per migliaia di volte “tu che ne sai eh?”.
Io so tutto sul ciclo, perché tutte le ragazze con cui sono stato mi hanno stressato l’anima con questa storia.
Allora cosa fai?
Quando la vedi già acida, con il ciclo in arrivo, di allontani, le giri al largo, e guarda un po’… vorrebbe averti vicino.

Donne che ti tengono sotto esame sempre, comunque e ovunque. È ovvio che se usi una lente di ingrandimento, prima o poi un neo salta fuori.
Quindi, appena fai una cazzata, crolla il mondo; non importa se sei carino e simpatico per il resto dell’anno.
Regali un fiore? Baah come sei antico.. ma i fiori non erano romantici???

Le donne così sono odiose a volte.

Le amiche gelose della tua compagna mi stanno sulle palle; se sei un’amica, come pretendi di passare davanti alla mia compagna?
Mi stanno sulle palle le donne che fanno le maliziose e ti fanno battute esplicite a sfondo sessuale, che fanno sesso al telefono, che ti scrivono messaggi tipo “ti sto pensando..sotto sono un lago”, poi quand’è il momento salta fuori che non vogliono essere toccate con la mano, essere leccate, essere prese da dietro perché si vergognano del loro fondoschiena (che tu trovi perfetto ma per loro è enorme), farlo con la luce perché si vergognano di essere guardate... non hanno rapporti orali perchè si sentono sporche, non emettono il minimo sibilo durante un rapporto sessuale, non vogliono baciarti con la lingua per più di due secondi (poi ri-infilano la lingua dentro e ti sembra di pomiciare con un prociutto).
TU HAI TUTTO IL DIRITTO DI ESSERE MENO DISINVOLTA DI ME, MA ALLORA PERCHE' FAI LA ZOCCOLA AL TELEFONO????
Ah, certo, il gioco è intrigante per voi, non importa cosa provocate nell'uomo.

Mi stanno sulle palle le donne più grandi di te che ti ripetono all’esasperazione “eh ma tu sei ancora piccolo”, poi loro sono piene di complessi e pensi “minchia tu invece sei cresciuta bene”.
Donne indecise, che usano (come ho già scritto) le loro sfighe quotidiane come alibi per restare costantemente tristi, ma non fanno niente per migliorare le cose.

Mi stanno sulle palle le donne che ti danno il loro numero di telefono, che in teoria vuol dire “sì mi piaci”, ma se le chiami dopo un paio di giorni ti dicono “che delusione, pensavo riuscissi a resistere di più”.. ma allora che cazzo me l’hai dato a fare il numero?
Donne orgogliose e fredde, che non ti rispondono ai messaggi o alle chiamate, che ti cazziano ogni minuto, che ti danno lezioni di vita.
Donne assenti, che devi sempre rincorrere sennò non sono contente.
Donne che quando sei carino con loro ti dicono “eh, sei troppo scontato, che palle mi aspettavo più mistero, mi hai deluso”.
Io ho deluso te?
Ma perché, ero sotto esame?
Ah, non lo sapevo.

Donne che ti fanno domande bastarde e tu vai in panico, perchè qualsiasi risposta dai è sbagliata.
“meglio il sesso o l’amore?”.
Se dici “il sesso”, sei come tutti gli altri uomini.
Se dici “l’amore”, uff come sei noioso.

Beh, questo post è troppo lungo, mi rendo conto che potrebbe diventare un vero e proprio libro, ma preferisco fermarmi qui.
I miei lettori sono quasi tutte donne, e credo che questo post sia una specie di suicidio.

giovedì 23 luglio 2009

uff

Te lo devo proprio dire, sai?
Avrei tanto preferito non conoscerti.

uomini e Uomini

Il sottoscritto fa parte di quella categoria di uomini molto sicuri di sé, che talvolta ti possono urtare perché ostentano saggezza.
Ma saggezza dde che? Mi spiace che accada questa cosa, perchè proprio non lo faccio apposta.
Faccio anche parte di quella piccola tribù, però, di maschi liberi e indipendenti, che sanno dire di no a una scopata anche con una donna nuda nel letto (e non sto scherzando), facendo seriamente incazzare quelle donne che sono abituate a sentirsi dire di sì.


Le mie amiche, quelle passate e quelle presenti, però mi hanno sempre parlato di uomini deboli, dipendenti dalla donne, schiavi dei loro bisogni.
Mi parlano di uomini appiccicosi come la manina appiccicosa delle patatine, quella che lavi col sapone e se ti finisce nei capelli sei costretto a rasarti come Gandhi.


Uomini pervertiti, da distinguere dagli uomini perversi: gli uni sono porci bavosi e viscidi come la bava delle lumache, gli altri sono semplicemente appassionati di sesso, fatto bene e senza inibizioni.


Uomini che in pullman ti appoggiano l’affare sul culo, facendo finta di niente, e danno piccole spintarelle per tutto il percorso del Gianicolo a Roma, che dura tre ore.


Uomini che pretendono di comandare sulla donna, sia essa la compagna, o perfino una semplice amica.
Uomini deboli che fanno fare tutto alla madre, e quindi pensano che la loro compagna farà la stessa cosa, anche se lavora otto ore esattamente come loro.


Uomini che perseguitano le ex fino a rasentare la follia, talvolta esplosiva e assassina.


Uomini che stanno con la moglie e l’amante, e che tengono l’amante in ballo per dieci anni di fila, ripetendo sempre la stessa tiritera “le ho parlato, la sto per lasciare”.


Uomini che scopano le donne senza il minimo rispetto, senza capire se una donna è eccitata o semplicemente anche lei ha voglia in quel momento, senza preoccuparsi di dare anche il piacere oltre che riceverlo, senza preoccuparsi delle smorfie di dolore se la posizione è scomoda per lei, senza capire quand’è il momento degli urli e quando, invece, quello delle carezze leggere.


Uomini porci, e mi ci metto anche io in questa specifica categoria, che comunque sia con una donna davanti cercano in qualche modo di sedurla, anche se è già impegnata oppure è devota alle liriche di Saffo.


Uomini bugiardi (ne conosco uno di cui, ahimè, disconosco la discendenza) che proprio non riescono ad essere onesti, e per riparare alle cazzate dette o fatte ne dicono di più grosse.


Uomini violenti, molto violenti, che rendono la vita delle donne un incubo ad occhi aperti; uomini di appena vent’anni che picchiano al ragazza con la fibbia della cinghia, uomini di trenta che bevono e prendono a calci la moglie o la figlia, uomini di sessanta che picchiano le prostitute ragazzine in Brasile e poi magari le uccidono dopo averle violentate, tanto nessuno saprà nulla.


Uomini affascinanti e incredibilmente bastardi, che passano la loro vita ad illudere qualche ingenua ragazza, provocandole complessi di inferiorità non indifferenti nei confronti delle altre donne, quelle fortunate che entrano nell’harem del conquistador.


Uomini idioti, logorroici, senza senso dell’umorismo.
Uomini seriosi, pignoli, asfissianti.
Uomini, insomma, da dimenticare.

Fortunatamente, ci sono uomini e Uomini.

mercoledì 22 luglio 2009

L’ironia è ironia, che c’entra con la commiserazione?

Premessa (meglio essere chiari): ognuno è libero di scrivere ciò che vuole e come vuole, queste sono solo riflessioni personali.

Capisco perfettamente che fra blogger ci si sostiene, in qualche modo; è l’aspetto più surreale di internet, del resto, dove ci sono persone che nella realtà sono sensibili e aperti come un surgelatore Indesit, ma quando sono in rete sono dolcissime e comprensive.
Comunque fa piacere ricevere parole di conforto, e per carità, bisogna dare a queste il valore che meritano, perché c’è gente che non riceve nemmeno quelle.

Una cosa che, però, mi è ancora oscura, è come mai arrivano parole di conforto quando scrivo post sotto l’etichetta “battute agghiaccianti” o “leggerezza” o “satira”.
Il paradosso sta nel fatto che magari sto attraversando una situazione complessa, reagisco perché mi piace vivere, faccio battute e scrivo post allegri, e mi sento dire “poverino” o “tirati su”.
Più di così cosa dovrei fare, vestirmi da sbirulino e girare video in cui urlo “Uni dui tre! aaahhhhhhhh” agitando braccia e gambe come un pirla… ?!

Voglio dire, uno rischia di essere spronato quando è un po’ giù, scrive post negativi e tristi, ma se uno fa un post ironico, che senso ha dirgli “dai, prendila con ironia” ?
E questa cosa minchia ti sembra, mi viene da rispondere, un testamento biologico?

È piuttosto normale che per fare dell’ironia si prendano in esame situazioni paradossali o tristi, altrimenti che ironia ci sarebbe da fare? Charlie Chaplin faceva ridere quando camminava e cadeva, non quando stava seduto (va beh, lui era un genio e faceva ridere anche da fermo..).

C’è poco da ridere se tutto va bene. È una noia mortale.
Vi farebbe ridere se scrivessi una cosa così:
La guardai negli occhi, le dissi “ti amo” e mi rispose “anche io ti amo”… ?
Secondo me farebbe più ridere così:
la guardai negli occhi, le dissi “ti amo”, lei fece un piccolo rutto e mi rispose “ma quanto aglio c’hai messo nei peperoni?”…

S’è innescato un meccanismo diabolico per cui se scrivo la seconda versione, quella ironica, sicuramente qualcuno mi dirà “dai, poverino, tirati su” o “vedrai che ne trovi una più sensibile”..
-
..MA ERA UNA BATTUTAAAAAAAA....
-
Vi devo fare una confessione sconvolgente: non ho vissuto tutte le situazioni paradossali su cui ironizzo (fortunatamente aggiungo).
Sono un osservatore, da sempre; guardo la gente, ascolto le storie degli altri, leggo i racconti degli altri.. e ne traggo spunto per le battute che scrivo.
Nella raccolta che qui ho pubblicato intitolata “bastardo dentro” ci sono ben cento freddure.. mica riguardano tutte me per fortuna!
La mia riflessione (e qui affondo lo stiletto), è che aleggia un’aura di pessimismo, tristezza o disillusione fra i blogger, anzi fra le persone di questa società, per colpa della quale si proietta sugli altri la propria frustrazione.
Mi spiego?
Meglio và.
Ho sentito dire a una ragazza che conoscevo “Poverino!”, vedendo Fantozzi costretto a mangiare il gessetto del biliardo.
A me invece una cosa così fa schiattare dal ridere, e non perché sono un imbecille; rido perché condivido quella condizione, rido perché so quant’è umiliante il mondo del lavoro in Italia, rido perché anche io ho preso le gomitate sul pullman (la 93 a Milano è devastante) e sono saltato giù, rido perchè mio fratello era un cacciatore e ho visto coi miei occhi le scene dipinte da Paolo Villaggio sull'apertura della caccia...
..rido perchè prendo la vita con ironia, non perchè voglio morire!

Per questo Fantozzi mi fa ridere. Per questo Chaplin mi fa ridere, anche se descriveva situazioni al limite della disperazione umana (Il monello, La febbre dell’oro, Tempi moderni ecc..).
Per questo alcuni veri comici mi fanno ridere quando parlano dei rapporti di coppia che vanno a male.

E voi? Che ne dite?
Se vi scrivo: ‘sta mattina mi sono alzato col sorriso sulle labbra, poi ho visto il calendario, e non era sabato.’…nel vostro intimo sorridete o vi viene da scrivere “poveriiiiiiinooooooo”, “su con la vita”, “prendila con ironia” “dai che la settimana passa in fretta” … ???

martedì 21 luglio 2009

inganni

Quando sei in pace con te stesso...
controlla bene, uno dei due sta mentendo.

Coniugazioni

-
Oggi facciamo il verbo dovere. Partiamo dal presente indicativo.
Comincio io, stai attento mi raccomando.

Io devo
Tu devi
Egli deve
Noi dobbiamo
Voi dovete
Essi devono (o debbono)

Adesso tocca a te, dai.

Io dovevo
Tu devi
Egli dovrebbe
Noi abbiamo dovuto
Voi dovrete

Essi non devono più

Il guscio rotto

-
E quand’anche bendassi i miei occhi
e chiudessi le mie orecchie,
continuerei a vederti,
continuerei ad ascoltarti.

E quand’anche fuggissi lontano,
e cancellassi le mie tracce,
ti sentirei sempre vicina
e pregherei ‘chè tu trovassi il nascondiglio mio.

E investito dal rumor di voci e voci,
e nascosto dietro mille volti,
udirei comunque la tua voce bassa,
alzerei la testa per cercarti.

E sommerso nell’oceano,
oppure solitario naufrago,
ti cercherei fra le perle,
ti cercherei fra le perle.

E quand’anche mi mancassero gli occhi per vedere,
e perdessi il senso dell’odore,
dipingerei il tuo dolce viso,
respirando il profumo della tua pelle.

Ma ho perduto il senso dell’amore,
dolce amore,
e quand’anche finalmente fossi mia,
saprei solo farti scivolar dalle mie dita.


D’izzia Roberto, 21 luglio ‘09

Congiunture e congiunzioni astrali. Che poi sono la stessa cosa.

-
  1. Sei single - i tuoi amici trovano tutti la donna e non vi vedete più;
  2. Trovi la donna - i tuoi amici tornano single e non vi vedete più;
  3. Non esci mai - nessuno ti chiede di uscire;
  4. Ricevi un invito ad una festa - sei contento, ma ricevi altri cinque inviti per la stessa sera;
  5. Hai voglia di flirtare - non ti si fila nessuno;
  6. Cominci a flirtare - altre tre donne cominciano a farti il filo disperatamente. E ti piacciono tutte e quattro.
  7. Hai i soldi in tasca - non fai niente perché non trovi nessuno con cui divertirti;
  8. Rimani senza un euro - ricevi inviti al mare, in montagna, in crociera, in sardegna, a Barcellona, in Egitto, a fare un corso di salsa e merengue, a cenare al ristorante, ad andare al cinema dopo la pizza, a noleggiare un camper per girare l’Italia.
  9. È inverno, piove, fa un freddo cane - stai bene;
  10. È estate, si muore dal caldo, il cielo è finalmente azzurro - stai chiuso in casa con l’influenza (variante al femminile: per la prima volta in vita tua vai ad un parco acquatico – hai il ciclo anticipato di dieci giorni).
  11. È lunedi, martedi, mercoledi, giovedi, o venerdi - c’è un clima tropicale.
  12. È sabato o domenica - pioggia, e temperatura che scende di dieci gradi.
  13. Ti piace una ragazza più grande - È chiusa come un riccio per l’ultima brutta esperienza amorosa e soprattutto per il matrimonio fallito dieci anni prima.
  14. Ti piace una ragazza più giovane - È chiusa come un riccio perché ha paura di lasciarsi andare e, poi, per lei è la prima volta e prima preferirebbe sposarsi.
  15. Trovi un nuovo amico – si trasferisce per lavoro;
  16. Trovi un bellissimo lavoro e sei felice – non ti rinnovano il contratto.
  17. Trovi un lavoro terribile, dove ti schiavizzano e subisci mobbing – ti assumono a tempo indeterminato.
  18. Ti piace la campagna. Vivi in città.
  19. Ti piacerebbe vivere in tante città. Vivi tutta la vita in un paesino di campagna.
  20. Esci in anticipo per non fare tardi – fai tardi.
  21. Ti pettini per la prima volta in vita tua – c’è la bora.
  22. Metti le lenti a contatto per la prima volta in vita tua – ne perdi una, e hai lasciato gli occhiali a casa.

Tutto questo non è sfiga, perché la sfiga non esiste; sono solo congiunzioni astrali.
Di merda.

lunedì 20 luglio 2009

Ricetta per festa ben riuscita

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Ingredienti:
  1. c.a 30 individui di età fra i 20 e i 30 anni (e uno di 31 nel caso di sabato scorso…ma senza che si sappia in giro…) di sesso misto. Importante: non dimenticare questi elementi fondamentali:
    - il cantante delle 3 del mattino, quello che interviene quando il primo cantante si è esaurito;
    - il/la folle, quello che ad un certo orario o si spoglia nudo/a, o ti parla con una corona di foglie in testa, o fa cose del tipo mettersi la tovaglia del tavolo a mò di tunica e dettare i dieci comandamenti;
    - due ragazze che rimangono sedute ed isolate per tutta la festa;
    - individui sessualmente sovraeccitati (maschi e femmine) che non tornano a casa se non hanno infilato la lingua nella bocca di qualcuno;
    - gruppetto affiatato che balla per sei ore di fila, dal reggae alla tarantella, ai lenti, fino a degenerare in salti e movimenti del tutto casuali e scoordinati;
    - il suonatore di bonghi;
    - l’addetto alla griglia (sabato non c’era, ma la prossima volta…);
    - il riflessivo silenzioso che vuole godersi il momento e passa tutto il tempo ad osservare gli altri, la luna e le stelle;
    - il logorroico, che ti ferma e ti parla di tutto per ore e ore anche se sei girato dall’altra parte o stai copulando con qualcuno. ATTENZIONE: tenere il logorroico molto lontano dal riflessivo di cui sopra: quest’ultimo potrebbe abbandonarsi in scatti d’ira e commettere un omicidio;
    - l’abbuffino, cioè quello che si approfitta dell’ebbrezza degli altri per fare fuori tutto il buffet (da qui la parola abbuffino);
    - l’organizzato/a, che porta le coperte, i cavatappi, i sacchi della spazzatura ecc.
  2. ampio luogo in aperta campagna, protetto ai quattro lati da campi di pannocchie a formare quattro pareti, isolato e lontano dal centro abitato;
  3. un fontanile a due passi dal suddetto campo, con acqua pulita e fresca, da adibire a frigo naturale per bevande;
  4. un cielo stellato da far mancare il respiro per quant’è bello (perfetta è la stella cadente a fine nottata);
  5. un gruppo rock organizzato con tanto di generatori di corrente, amplificatori e tutti gli strumenti del caso;
  6. due tavoli lunghi per cibo;
  7. cibo: panini con salumi vari, torte, pizza, pasta fredda e quant’altro vi suggerisce la fantasia (tanto poi si ubriacano tutti, quindi non fa molta differenza);
  8. vino in abbondanza, birra in abbondanza, ma cercate di non dimenticare l’acqua e bibite analcoliche per gli eventuali i superstiti che decidono di restare in questo mondo;
  9. la motivazione di base: un compleanno o una festa di laurea (evitare il fidanzamento: gli invitati potrebbero autocensurarsi per rispetto di uno dei due sciagurati);
  10. invitati ad libitum (cioè gli amici degli amici degli amici degli amici del/della festeggiato/a).

Se rispetterete per filo e per segno questa ricetta, vi assicuro che passerete una gran bella nottata.

venerdì 17 luglio 2009

Il papa-in-ferie in val d'Aosta: un agnello in mezzo ai lupi?

Avevamo lasciato il papainferie.. in ferie, appunto, l’anno scorso. Forse sull’altro blog, non ricordo.
Lo ritroviamo oggi, scusate il gioco di parole, ancora in ferie.
Scopiazzerò
l’articolo ANSA
aggiungendo qualche piccolo ed innocuo commentino, -ino -ino.
-
“PAPA IN OSPEDALE AD AOSTA, PICCOLA FRATTURA AL POLSO. (il titolo originale era: papa in vacanza ad Aosta alla faccia vostra, si è fratturato il polso facendo il gesto dell’ombrello).
ROMA - Papa Benedetto XVI e' stato operato al polso destro, in anestesia locale, dopo essere è caduto stanotte nella sua camera da letto, nello chalet di Les Combes (lo chalet? LO CHALET???!!! Sarà una tenda come quelle che hanno dato ai disgraziati dell’Aquila?), a 1300 metri di quota in Val d'Aosta, riportando una frattura scomposta.
Secondo fonti vaticane, il pontefice è scivolato e non ha avuto alcun malore o svenimento.
In ogni caso lo hanno subito controllato il suo cardiologo ed il suo rianimatore personale (che strano, l’agnello in mezzo ai lupi con un cardiologo ed un rianimatore personale… del resto, se fosse andato al pronto soccorso, con la nuova legge il medico lo avrebbe potuto denunciare come immigrato).
A confermare le condizioni discrete del papa vi è il fatto che stamani - ha riferito il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi - ha celebrato messa come ogni mattina, e ha fatto colazione (certo, se un papa fa una messa prima di rimpinzarsi lo stomaco ci vuole un portavoce a testimoniare il fatto, perché non ci crederebbe nessuno).
Poi è stato accompagnato, con la sua auto nera (sua? Il giornalista commette un grave errore: il papa non ha beni propri in terra. L’auto è di un fedele che lo segue ovunque, e solo casualmente l’auto è blindata e coi vetri oscurati, perché ricordiamoci che il papa è agnello in mezzo ai lupi), all'ospedale di Aosta, dove è giunto alle 9 e 45 circa. Il pontefice è sceso dall'auto, protetto come sempre in questa vacanza da imponenti misure di sicurezza (di cosa ha paura se la vita terrena è solo un passaggio per il regno di Dio? Sarà forse che non è vero niente e lui lo sa bene, quindi si fa proteggere perchè c'ha una paura fottuta degli attentati? E chi può dirlo...) ed ha percorso a piedi il lungo corridoio di ingresso tra una piccola folla di curiosi e malati che lo hanno salutato.
I sanitari lo hanno subito (subito.. uno di noi avrebbe aspettato 8 ore minimo tenendosi il polso con l'altra mano, e vedendosi passare davanti 700 persone) sottoposto ad una radiografia, e anche a un check up completo (certo, a uno si rompe il polso, è giusto fare anche una tac, una risonanza magnetica, un esame delle feci, un dosaggio del plasma ed un esame del midollo osseo. Una rettoscopia no? A proposito, paghiamo noi o lo Stato del Vaticano di cui l'agnello ricordo essere SOVRANO?)
Secondo quanto riferiscono ufficiosamente fonti ospedaliere, gli esami generali non hanno riscontrato alcun problema (certo, hanno esaminato tutto il corpo, ma quello s’è solo rotto il polso). Il papa ha dovuto però rimanere nel nosocomio, sotto osservazione, in attesa che i medici decidano il da farsi per la frattura.
E' probabile che debba subire un piccolo intervento, con anestesia locale. Quindi il polso verrà ingessato. In serata, dicono i suoi collaboratori, dovrebbe fare rientro a Les Combes. Ottimista anche padre Lombardi. "Niente di grave" ha assicurato ai giornalisti. "Credo proprio che proseguirà le sue vacanze" (traduzione: col cazzo che ritorno a Roma col caldo che fa). Il portavoce vaticano si trova attualmente a Roma e dovrebbe raggiungere il pontefice domani sera, per l'Angelus di domenica, a Romano Canavese (traduzione: se quello se ne sta in vacanza al fresco, io che c'ho scritto in fronte "giocondo" che me ne sto a Roma col caldo che fa?)

Odio gli aforismi (degli altri)

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Premesse:
1. Aforisma vuol dire: breve massima enunciante una regola pratica o una verità
2. Rino Gaetano dice che, escluso il suo cane, “..tutti gli altri son cattivi, pressoché poco disponibili, miscredenti e ortodossi di aforismi perduti nel nulla..”.
3. Scrivo aforismi perchè sono incoerente dalla nascita; in nursery una volta ho pianto perché avevo fame, ma quando mi hanno portato da mia madre per poppare, ho detto all’infermiera “no grazie, oggi salto”.
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Fatte queste premesse, ora vi elenco un po’ di aforismi inventati sul momento.
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  • Avere una donna per amico non ti fa venire voglia di cantare come Battisti.
  • Se sei omofobo rilassati, è più eccitante.
  • Quando vien la sera e le donne indossano il pigiamino leggero di cotone, agli uomini si offusca la mente e cominciano a grugnire.
  • Se un lavoro non ti piace, ricorda: è dentro di te che troverai la serenità. E ricorda anche di spedire qualche curricula.
  • La guerra serve per capire quant’è preziosa la vita.
  • Il petrolio serve per capire quant’è preziosa la guerra.
  • L’amore per la natura è direttamente proporzionale al proprio tornaconto.
  • La fede in un dio invisibile che manda profeti illuminati sulla terra, si trasmette per via orale ed è altamente infettiva.
  • La busta paga è la valutazione arbitraria ed univoca del tuo impegno quotidiano.
  • Il sesso è un antico linguaggio. (quando trovo ‘sti giochi di parole mi complimento da solo)
  • Due uomini e due donne fanno ben sei combinazioni sessuali:
    1. uomo solo, uomo solo, donna sola, donna sola;
    2. uomo-donna, uomo-donna;
    3. uomo-uomo; donna-donna;
    4. uomo-donna-uomo; donna li guarda e si tocca;
    5. donna-uomo-donna; uomo li guarda ma cerca sempre di intromettersi;
    6. uomo-donna-uomo-donna tutti insieme.
  • La vera amicizia è come il vero amore: un ologramma in 3D.
  • Se sei bello ti tirano le pietre, se se brutto ti tirano le pietre, qualunque cosa fai, ovunque te ne vai, tu sempre pietre in faccia prenderai (scusa Antoine);
  • Il lavoro nobilita l’uomo, l’amore lo rende felice. Nulla, però, lo soddisfa.
  • La parola Evoluzione riferita all’Homo Sapiens, è l’ossimoro più pronunciato nel mondo.
  • Certi santi fanno miracoli solo dopo essere morti, a scanso d’errori.
  • L’amor fra l’uomo ed il cane è bene che si limiti alle coccole; per il resto ci sono le gambe del tavolo.
  • Se Caino e Abele fossero stati semplici amici, non sarebbe successo quello che è successo.
  • Impara dagli anziani, loro hanno nuovi errori da trasmetterti.
  • Il tuo nemico sei solo tu; quell’altro è nemico di sé stesso. Tecnicamente dovreste allearvi.

giovedì 16 luglio 2009

Rino Gaetano e la sua tragica, agghiacciante profezia

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Il 2 giugno 1981, Rino fa un incidente sulla Nomentana (a pochi metri da casa sua) che sono le 3 del mattino; era un po’ alticcio, e si accorse troppo tardi che un camion, sbucato dal nulla, gli stava tagliando la strada uscendo da destra.
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Gira per ospedali e ospedali, ma nessuno lo accetta per mancanza di posti o per altre scuse banali; cinque sono gli ospedali che gli rifiutarono le cure.
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Le gravi ferite lo uccisero; ormai, erano le dieci del mattino circa.
Aveva solo 31 anni, la mia età.
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Ora, detto ciò, ascoltate attentamente il testo di questa sua breve canzone, scritta dieci anni prima, e ditemi se non vi viene la pelle d’oca.

La democrazia secondo Rò

Sì lo so, del consiglio comunale di vailate nun ve ne può fregà dde meno, però guardate un po' cosa ho fatto per il mio paesello...
...sono piccole gocce nel mare del cambiamento.
Ciao a tutti !
p.s.: ascoltate a 1 minuto e 35 secondi... hihihi... indovinate chi viene menzionato ? Sono peggio del prezzemolo :)