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lunedì 28 dicembre 2009

Si prospetta un capodanno folle e fuori dagli schemi, con gente che non conosco... incrociamo le dita !!!

domenica 27 dicembre 2009

ore 4.28
non voglio dormire, ma devo dormire.
Domani ultimo giorno a casa.. non che sia stato in ferie, ho lavorato anche il 24, e lavorerò anche il 31.
La novità di quest'anno, è che nessuno dei miei amici c'è a capodanno, quindi starò da solo.
Improvviserò, andrò da qualche parte oppure rimarrò a guardarmi qualche film.
Boh.
Chissenefrega dai, ho vissuto capodanni stupendi, alcuni divertenti, alcuni romantici, alcuni perversi, non posso lamentarmi se quest'anno me ne sto buono buono.

venerdì 25 dicembre 2009

Le mie amiche


Così fragili, così perse nelle loro vite, così in balìa del vento.
Vorrei fare qualcosa per voi,
ma sono altrettanto perso nel mio scirocco.
Beh, vi dedico una canzone.




martedì 22 dicembre 2009

Tiè!

E' vero che 'sta mattina ho rischiato la vita per andare a lavoro, è vero che ho fatto 8 ore e mezza di delirio totale.. ma oggi mi sono meritato il mio primo "..hai già finito anche queste fatture?! Bravo!"...

...BRAVO...

:))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))

In pausa pranzo, poi, il capo ci ha fatto portare la pizza perchè eravamo tutti bloccati in ufficio per la neve, così abbiamo mangiato tutti insieme.
Lo so, non è tutto oro quello che luccica, ma sono reduce da un lavoro dove stavo zitto e solo per ore e ore, e dove c'erano colleghi assurdi che non salutavano nemmeno, quindi tutto mi sembra più positivo, nonostante il lavoro in se' sia piuttosto stressante.

Se penso a come i miei colleghi con cui lavoro braccio a braccio siano gentili, mi viene da sorridere, pensando per esempio ai colleghi della Locat Rent, dove lavoravo 4 anni fa.. "MA PORCO D.. MA CHE CAZZO FAI? MA PORCA PUTTANA! E PASSAMI STO CAZZO DI CLIENTE! HAI FATTO STE CAZZO DI FATTURE O NO?".. beh, il clima qua direi che cambia radicalmente, parlano tutti sottovoce, nessuno si innervosisce nonostante il chiamare incessante dei clienti (vi giuro, una chiamata dietro l'altra per 8 ore).

E' come ho SEMPRE sostenuto io: il clima di un posto di lavoro è estremamente influenzato dal comportamento del capo: se un capo dà il buon esempio, comportandosi gentilmente, non innervosendosi mai o comunque non perdendo le staffe, lavorando con la testa e non col cucù, allora l'impronta rimane su tutti i lavoratori, e il clima è sereno.
Se il capo sclera, non saluta, è cafone ecc... di conseguenza tutti si sentiranno autorizzati a fare altrettanto, e il clima diventa insopportabile.

Vabbè, nonostante tutto ho fatto presto, e credo proprio di andare a curcarmi!

Ciao a tutti i lettori di sto blog! (ma che pazienza avete???)

MAI SMETTERE DI SOGNARE!

domenica 20 dicembre 2009




L'anarchia
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minchia chi friddu ca' fa! (diaro invernale di un narciso incallito)

Passeggiare da solo per le vie di melzo, quando la temperatura sfiora i - 8°C, ha un non so che di romantico.
Ti chiudi nel tuo cappotto, preghi di non finire col culo per terra mentre lentamente, molto lentamente, cammini su immense lastre di ghiaccio, guardi gli altri scivolare e dentro te ridi sadicamente... poi scivoli anche tu, e ti guardi intorno nella speranza che nessuno ti abbia visto...
E' romantico, sentire freddo quando respiri, e l'aria ghiacciata ti rinfresca anche i polmoni.
Devo ammettere che l'inverno mi piace abbastanza, pur essendo un uomo da sole.
E' che col cappotto lungo nero  e col dolcevita nero, e i pantaloni neri e gli stivaletti neri, sono proprio figo, e quando giro sembro un personaggio da film americano.
Mi piace. Mi piaccio. Mi piaccio 'na cifra. 
Non ci crederete ma non ho guanti, e le mie mani restano calde lo stesso. Il trucco sta nel concentrarsi in se' stessi, cose che uno egocentrico come me fa benissimo, e tutto il calore rimane in te.
Fra 10 minuti esco per una birretta, altra passeggiata sotto al ghiaccio.
Mi guardo allo specchio, sono figo anche senza il cappotto nero. Anche con la pancetta. Cazzarola, hai visto che occhi? E poi, i miei capelli... sto scardinando i fondamenti della genetica, perchè mio trisnonno, mio bisnonno, mio nonno e mio padre hanno perso i capelli già a 25/30 anni, e io invece sfoggio ancora un ciuffo da fare invidia a Bobby Solo.
Bene bene, la dose giornaliera di autostima giunge al termine, sennò mi ubriaco prima della birra.

Nothing compares to you

Ieri t'ho vista di nuovo, ma non eri più tu.
Abbiamo cenato tutti insieme, ma.. tu, non eri più.
Non eri più quella ragazza timida che ho preso per mano ed ho stretto forte mentre decideva di diventare donna.
Io c'ero, quando diventasti donna.
Ieri sera abbiamo cenato e chiaccherato, e non eri più, e non eri tu.
Io cercavo dentro agli occhi dei tuoi occhi, cercavo te, e non ti ho trovata.
Solo un piccolo, rapidissimo sguardo, sì lo ammetto, c'è stato.
Ti ho scoperta a guardarmi con l'occhio sorridente, e con quella luce. Mi stavi guardando mentre facevo il brillante ma, dato che anch'io sono cambiato, probabilmente anche tu stavi cercando me, negli occhi dei miei occhi.
Cercavi me, o forse banalmente mi hai fissato per puro sbaglio.
La tua nuova amica appariscente, i tuoi stivali di pelle, il tuo linguaggio, il trucco, i bicchieri di vino.
No, non eri più tu.
E pensare che ti ho cercata per tanto tempo.
Ieri eri lì, a due centimentri da me, ed io sentivo ancor di più la tua mancanza.
Eh, già..
..niente può essere paragonato a te, oramai nemmeno te stessa.

domenica 13 dicembre 2009

Sì può

Ragazzi, credetemi, si può fare.
Tutto quello che volete. Ci vuole costanza, fatica, stabilità psicologica, ma soprattutto passione.
E' la passione che mi brucia ogni giorno.
Senza passione siamo morti, come oggetti inerti.
Si può mettere passione in tutto, nel sesso, nel cibo, nei progetti, nel lavoro. Anche nel disordine o nell'ozio.
Fate tutto quello che vi pare, fanciulli, ed io vi auguro di avere l'immenso privilegio di farlo con passione!

giovedì 10 dicembre 2009

Sfogo

Ore: 1.02.
Lo so.
Dovrei essere felice di come stanno andando le cose, nonostante i vari problemi.
Felice per il nuovo lavoro, felice per il mio impegno civico, condiviso con un caro amico.
Felice per la salute (potrebbe andare peggio e invece va benino dai).
Sì.
Eppure, mi sono svegliato nel cuore della notte, e felice non sono.
Vorrei ci fossi tu accanto a me, per condividere questi successi, e questa vita piena di cose da raccontare.

Vorrei scriverti, ma l'ho già fatto, e non è più tempo.

Oggi saresti orgogliosa di me per come ho superato il primo giorno, senza gli attacchi di panico che mi vennero alla Locat, ricordi? Stavo male, vomitavo, ero nervosissimo, e tu mi facevi le tisane calde per rilassarmi.
Oggi, invece, ero padrone di me, sereno, e già produttivo.
Avresti dovuto vedermi, saresti stata davvero orgogliosa.
Quando penso a te, ogni volta, mi fai venire voglia di essere un uomo migliore, anche a distanza.
Volevo chiamarti, e dirti tutto entusiasta del mio lavoro. Come se non fossero passati due anni e mezzo, ma due ore.
Le mie dita tremano sulla tastiera del cellulare, e poi lascio perdere.
A che serve sentirsi dire di no?

Così, parlo del mio lavoro agli amici, ne scrivo sul blog, ne parlo a mia madre che mi chiama solo ed unicamente per parlarmi delle sue malattie immaginarie e delle sue ossessioni.

Mi sveglio nel cuore della notte, però, allungando il mio braccio a sinistra, e tastando il materasso in cerca di te. E' per questo che dormo ancora a destra, bastarda abitudine.
Mi scopro, ho lasciato la caldaia accesa e non si respira dal caldo, il film è finito, e la pallida luce innaturale dello schermo fa della mia stanza una caverna male illuminata.
Tasto ancora il materasso, in cerca della tua carne morbida, avvolta nel leggero pigiama di cotone. Tasto il materasso, e respiro profondamente ad occhi chiusi, per sentire quell'odore di pesca, l'odore dei tuoi capelli.
Quando ti ho rivista, poco tempo fa, avevi ancora lo stesso profumo, e mi tremavano le labbra, perchè mi sono uscite altre parole, parole vuote, costrette dalla situazione.

Tasto il materasso a sinistra, e cerco il caldo delle tue gambe ed il freddo dei tuoi piedi. Polaretti, li chiamavo, e ridevi. Ridevi tanto con me, e mi sono chiesto se lui in questi due anni ti ha fatto ridere quanto me. Sciocco geloso. Geloso anche ora che lui s'è dileguato.

Tasto il materasso, a sinistra, e cerco di infilare la mano sotto al tuo cuscino, perchè mi piaceva farlo, e tu non protestavi.
Tasto il materasso.
Ah, già, non c'è nessuno.
E non voglio che ci sia nessuno.
Va bene, va bene così.



mercoledì 9 dicembre 2009

Primo giorno di lavoro: bilancio

Lo so che senza il mio post sul mio primo giorno di lavoro non avreste più dormito, pertanto ve lo scrivo, anche perché la super zuppa che sto facendo ci metterà un’ora a cuocere, e non ho voglia di fare altro.


ASPETTI POSIVITI






  • Serietà dell’azienda: mi hanno fatto subito il contratto, hanno rispettato gli accordi presi (il contratto scade il 30 giugno!), mi hanno aiutato ad integrarmi;

  • prendo solo 1000 euro al mese, ma ci sono 14 mensilità, e pagano al 5 (ero abituato al 14!);


  • il sistema operativo che devo usare è l’AS400 e, per mia fortuna, c’ho lavorato su già 2 anni col mio lavoro alla Locat, quindi oggi l’impatto col programma è stato più o meno lieve;


  • un sacco di colleghe carine;

  • 20 km da casa mia, ma prendo una superstrada praticamente libera da traffico, una pacchia!



  • Anche se ci sono un sacco di protocolli e procedure per me nuove, è un tipo di lavoro che ho già fatto più o meno, quindi devo solo imparare le novità;



    ASPETTI MENO POSITIVI




  • L’orario. 09.00/13.00 – 14.30/18.30 … scritto così non vi dirà nulla, ma considerate un paio di elementi.. 1) mi hanno chiesto straordinari, quindi finirò alle 19.00, quindi arriverò a casa alle 19.30. 2 ore dopo il mio vecchio orario. E poi la pausa pranzo.. lì non c’è mensa, di sicuro evito di fare avanti e indietro da lavoro a casa, in ufficio non posso mangiare perché sono al front office… temo che passerò le mie pause pranzo in macchina. Vabbè;


  • lo stress: entra una telefonata ogni 5 minuti, ordini da evadere, decine di mails, gli ordini del capo anche via skype, eccetera eccetera.. oggi sono stato subito in trincea, già dalle 10 del mattino, prima ancora di conoscere il prodotto che distribuiamo...la cosa forte è che l'unico punto che ho messo in chiaro, in fase di colloquio, è che la mia epilessia non va molto a braccetto con lo sclero perpetrato per 8 o 9 ore. Ma va bene così.



  • Stipendio: entro al 5° livello commercio, e prendo 1000 euro. Troppo, troppo poco per la condizione in cui sono, dovrò arrotondare.

La mia riflessione, è che chi è povero resterà povero e avrà sempre lavori duri, mentre chi è agiato resterà sempre agiato e troverà sempre lavori, come dire, più soffici.



Ma io...
Terrò duro, perché sono un duro!
...
.......
(baaaah)

domenica 6 dicembre 2009

Piccola parabola della mucca omofoba

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sei diversa”, disse la mucca alla pecora.
La pecora rispose “ 'mmbeeeehh ?”.
La mucca si risentì, e disse urlando “Hai capito? Sei diversa da me!
La pecora rispose “beeeehh ?!?!
A quel punto la mucca urlò per i campi, scrisse articoli, fece manifestazioni per sottolineare la diversità della pecora.
La pecora non rispose, ma guardando la mucca pensò: “io sarò diversa da te, ma tu sei una gran rompi palle!

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sabato 5 dicembre 2009

Proteggere il crocifisso: molta enfasi e pochi valori.

Ciao ragazzi, ho scritto un post che riguarda il mio piccolo paese, ma siccome l'argomento è ormai sulla bocca di tutti, vi chiedo di leggerlo e, se ve la sentite, di commentarlo, ma sempre su quel blog.
Ecco l'articolo:
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Proteggere il crocifisso: molta enfasi e pochi valori.

venerdì 4 dicembre 2009

Un servizio eccellente

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Nel marasma di questo Paese, con le sue lungaggini e ingiustizie, qualche luce c'è, e questa mattina ne ho avuto conferma.
Lo so, sembra una stupidata, ma è giusto dire anche le cose positive che accadono, soprattutto quando si tratta di servizi statali che funzionano.
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Come sapete, prima di trovare il nuovo lavoro (inizio mercoledi prossimo!!!), ero piutosto disperato all'idea di non aver diritto ad alcuna indennità di disoccupazione.
Avevo, dunque, scritto all' INPS, attraverso un modulo telematico, chiedendo delucidazioni in merito e descrivendo la gravità della mia situazione.
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Mi era arrivata subito dopo una mail in cui si attestava la presa in carico della mia richiesta, ma l'avevo cestinata, non avendo più fiducia nelle istituzioni - figurati se mi rispondono - .
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Beh, 'stamattina, mi chiama un tizio dal centro disoccupazione di Melegnano che, tramite l'INPS, appunto, voleva rispondere ai miei quesiti.. era gentilissimo!!!
Quando gli ho detto "guardi, la settimana scorsa ho trovato un nuovo lavoro", lui ha risposto con un tono molto vivace (cito a memoria) "evvai! Grande roberto! sono felice per te!".
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Ero stupito di tanta partecipazione da parte di uno sconosciuto.
Certo, siamo così abituati a parlare con gente rozza, senza la minima sensibilità per la nostra situazione, che le persone carine ci sembrano marziani..
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Morale della favola, questo tizio mi ha comunque spiegato quello che volevo sapere, e cioè che le cooperative sociali hanno degli sgravi fiscali, ma indovinate in cosa consistono questi sgravi fiscali?
Consistono nella cancellazione dell'obbligo di versare il contributo assicurativo per la disoccupazione....
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CAPITO?
Lo Stato italiano aiuta le cooperative SOCIALI togliendo gli ammortizzatori sociali ai disoccupati...
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Però, rabbia a parte, volevo solo dire che il tipo di questa mattina mi ha dimostrato che c'è del buono ovunque.
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mercoledì 2 dicembre 2009

Capi ignoranti

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Tanto per sfogarmi un po', sentite l'ultima uscita della mia ormai ex capa, che fa schiattare dal ridere.
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Avevo realizzato la brochure della coop., usando Microsoft Publisher, e qualche giorno prima delle mie dimissioni, lei me ne aveva chiesto una copia.
Ero un po' di fretta, e le ho girato il relativo doc. Pdf.
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Lei mi scrive questa mail... "ciao, c'è la versione doc della brochure?"
...Io le giro il doc di publisher su cui ho lavorato...
...e lei mi scrive (copio e incollo, notare il numero di esclamativi):
"ma è in publisher!!!!!! non ce l'hai in doc????"...
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NON CE L'HAI IN DOC ?!?!
Ma che vvor di' ???
Doc dde che ?????
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..io le rispondo "Ciao, scusa quello che ti ho girato E' un doc di publisher, ma se intendevi un doc di word, allora non c'è, perché ho sempre usato publisher."...
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Risposta acida: “ok
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Brutta cosa l'ignoranza sommata alla presunzione.
Come quando una volta ha voluto a tutti i costi correggermi una lettera, in cui avevo scritto le date così: '09..
...e me l'ha corretto cancellando tutti gli apostrofi e scrivendo 2009, senza sapere che la forma abbreviata '09 è corretta, proprio perchè l'apostrofo sostituisce i primi due numeri che sono del millennio in corso, e che solo fra 91 anni cambierebbero in 2100..
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Per fortuna che non ho più a che fare con queste persone.
Però ripensandoci almeno mi sò fatto due risate :D
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martedì 1 dicembre 2009

Malizia

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Diventare grandi è proprio una brutta roba.
La malizia si fa largo nella tua mente, e tu non ci puoi fare proprio nulla, perciò vedi le cose con tutta un’altra prospettiva.
Le prime ingenuità ad essere messe in crisi sono le fantasie dei cartoni animati; li ricordi sempre con affetto e malinconia, ma nuovi dubbi si insinuano come un’ombra minacciosa, a spazzare via quella eterea fanciullezza che è in te…
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È allora che cominci a farti diverse domande…




…comici a chiederti se Lady Oscar era o non era lesbica, e se sì, allora anche Maria Antonietta lo era?







..se Carletto potesse allungare solo le gambe e le braccia...












...se quello di Mimì Ayuhara non fosse un cartone sado-masochista...








...se l’insegnante di teatro di Maya fosse ‘en travesti’...








...se Ataru facesse sesso o no con la sexyssima Lamù...





...se Ranma si masturbasse pensando agli uomini o alle donne dato che basta un po’ d’acqua a fargli cambiare sesso...












...se quello sbruffone di Aran Benjo si divertisse contemporaneamente con quelle due gnocche di Beauty e Reika...




se il principe Adam , una volta trasformato in He-man, non acquisisse anche particolari doti fisiche nascoste..






...per non parlare, poi, di quali pensieri possa suggerire ad un adulto una situazione come quella in cui si trova Mattew, il poliziotto pirla di Occhi di gatto, amico di tre sorelle bombe erotiche che gli fanno pure la corte...


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Eh sì, era proprio bello essere piccolo e innocente.

venerdì 27 novembre 2009

Il natale e le scimmie

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E' passato un anno.
Un altro.
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Il centro commerciale diffonde musica idiota natalizia e americana, di cui il 99% dei clienti non capisce le parole. Però fa molto Natale, fa molto "siamo amicissimi", e fa molto "volèmose bbène".
Canzoni cantate da italo americani mafiosi, magari amici intimi di Lucky Luciano, ma con la voce tanto dolce e melodica -...e come sono bravi- -...e guarda come sono eleganti-.
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E in mezzo a carrelli furibondi, donne indaffarate profumatissime e uomini dispersi fra gli scaffali, col volto terrorizzato all'idea di capire dove diavolo viene posizionato lo zafferano in quello stramaledetto supermercato senza logica, con quelle inequivocabili mimiche facciali che - se non lo trovo mia moglie fa sù un casino -.
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Il Natale e lo zafferano sono fra le più frequenti cause di divorzio.
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In mezzo a queste scimmie impazzite e urlanti, che sbattono i pugni a terra agitando lunghe braccia pelose, che lottano per il proprio territorio, cioè quei dieci centrimetri di area attorno al carrello, ai quali è meglio non avvicinarsi se non si vuole accendere una rissa violentissima.
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Fra banchi di pesce triste, un po' grigio e molliccio, proprio come quell'operatrice che si sta chiedendo come c'è finita lì, a pulire seppioline e sbudellare sgombri, e se tutto questo c'entra qualcosa con la sua laurea in scienze agro-zootecniche.
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La signorina simpatica e prorompente mi offre un assaggio di grana, quella affianco mi offre un assaggio di crema al cioccolato, quell'altra ancora vuole farmi bere il suo caffè, il migliore del mondo, suppongo.
- vogliono uccidermi, ne sono certo -
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In mezzo a bancali e bancali di giocattoli, dune del sahara che cambiano continuamente forma e dimensione perchè, dai, ricordo benissimo che lì c'erano le macchinine telecomandate, mentre adesso ci sono le bambole che pisciano e urlano "mamma cazzo cambiami il pannolino!".
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In mezzo a bambini letteralmente flesciati e drogati da tutti quei colori, e dalla promessa di un regalo strafigo.
Scusami se non ti faccio neanche una carezza tutto l'anno, però sai il papà ha tanti impegni, arriva stanco la sera, e poi a volte deve in qualche modo sfogare la sua rabbia repressa sulla mamma, che anche quando la picchi con la cinghia non si lamenta, mai.
Che brava la mamma.
Ti dicevo, scusami se ho cominciato a picchiare anche te da qualche mese, però ormai sei cresciuto, ora hai sei anni, ed è giusto che tu capisca com'è duro il mondo.
Io lo faccio per il tuo bene, lo sai vero?
Comunque, ti faccio un bel regalino e passeremo un bel Natale insieme: tu, io, la mamma e gesù bambino nella culla.. che ne dici, eh?
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In mezzo a soldi fruscianti e casse rumorose, e cassiere isteriche perchè non permettono loro di andare a pisciare una sola volta in otto ore, e se ne fottono del Natale, perchè da quando sono lì hanno le emorroidi e perdono capelli, e stanno invecchiando a vista d'occhio.
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In mezzo a tutto quel rumore, ci sono io.
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Ci sono io, col sopracciglio destro alzato e le braccia ai fianchi, che faccio un lungo sospiro, e mi chiedo dubbioso: beh, questa dunque è la mia razza?
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Ho trovato lavoro

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Ieri sera ho firmato il nuovo contratto, 'stamattina le dimissioni dalla cooperativa.
La mia gioia è dedicata a voi, che mi avete sostenuto.
Grazie.
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sabato 21 novembre 2009

Votate Bak!

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Il mitico Bak di Radio Pazza partecipa ad un concorso per entrare nel mondo Radiopocast..
...naturalmente ha bisogno di tutto il nostro sostegno, quindi entrate QUI e votate BAK!
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p.s.: oh Bak, poi ci mettiamo apposto eh?... magari quando scendo a Roma potrei casualmente cenare gratis in un ristorante a Trastevere..

giovedì 19 novembre 2009

Eh no cazzo, la gallina che canta Rino NO!

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Io non ho niente in contrario se fanno cantare le galline.
Anzi, se per farle cantare le costringono a fare uova enormi e quadrate, cioè quello che accade a Giusy Ferreri quando registra, mi fanno anche un po' pena.
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Qualche post fa avevo detto di come stanno devastando tutta la vecchia musica leggera italiana; è una cascata irrefrenabile di cover e remake terribili, che hanno l'unico scopo di lanciare un nuovo cantantuncolo, o riesumare salme che nessuno ascolta da secoli.
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Così hanno devastato "L'Aquila", pezzo eseguito in origine da Lucio Battisti ma anche da Bruno Lauzi, con una versione TUNZ TUNZ IL FIUME VA TUNZ TUNZ TUNZ GUARDO PIU' IN LA TUNZ TUNZ TUNZ...
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Ma cazzarola, 'stavolta hanno superato il limite della decenza.
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Sarà che sono legatissimo a Rino Gaetano, sarà che per me le vere cover sono quelle che facciamo noi fans davanti a lui al cimitero, una volta l'anno, ma non posso accettare che Giusy Ferreri canti "Ma il cielo è sempre più blu".
Non tanto perchè ha una voce che sembra una ruota del tram quando frena, ma perchè quel pezzo aveva un senso, un motivo, e Rino la cantava con passione... avete sentito invece come la canta quella là?
Da vomitare. Sembra impasticcata di psicofarmaci mentre canta.
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Ma dio mio, perchè non si scrivono le canzoni come tutti i bravi cantautori e non la smettono di rovinare i pezzi italiani?
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va beh, la mia è una battaglia persa in partenza, perchè le ragioni del mercato sono sempre più forti delle ragioni del cuore.
E allora, dopo questo mio sfogo, ascoltate le due versioni, quella di Rino e quella della gallina che partorisce l'uovo quadrato, e poi ditemi che ne pensate.
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lunedì 16 novembre 2009

Come procurarmi il lavoro? Ecco un'idea geniale

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Poco fa una mia amica mi ha mandato la e-mail della sua azienda, perchè lei è incinta e cercano chi la sostituisca per la maternità.
Allora, ho visto come una luce, un lampo ha squarciato il cielo ed ho avuto l'intuizione più geniale della mia vita...
...ogni 10 mesi metterò incinta una delle mie amiche, a rotazione, e le sostituirò per la maternità.
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Ma come ho potuto non pensarci prima?
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Fine settimana

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Questo fine settimana m'è servito a riflettere su molte cose.
L'amicizia, l'amore, il sesso, gli ideali.
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E' tutto così fragile, così tristemente appeso al filo della menzogna, che -quasi- provo pena per chi crede ancora profondamente a tutto ciò. Di quella pena compassionevole, diversa dalla banale superbia.
Quando credi che sia sesso, non lo è. Quando credi sia amore, non lo è.
Per non parlare dell'amicizia, o dei progetti che metti in ballo in nome dei tuoi ideali, o dei tuoi desideri.
Non sono ciò che vuoi.
E' un'immensa, morbida bugia, su cui ci adagiamo come un gatto su una calda coperta di lana.
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E tu, donna, smettila di piangere; piangi per una cosa che non esiste nemmeno. Se vivessi solo il momento, senza proiezioni fantastiche, pensa quanti momenti magici potresti assaporare.
E tu, uomo, smettila di lottare; lotti contro un nemico inesistente. Quei mulini a vento non sono giganti, sono mulini a vento.
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Va beh, vivere sempre e solo l'istante è difficile, lo so. E' da stronzo egoista.
Come? Io sono stronzo egoista?
Sì, forse.
Sincero, però, con gli altri e con me stesso.
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E voi? Sapete dire di no? Sapete staccarvi da quelle bugie (l'amore, l'amicizia ecc..) per capire davvero cosa vi sta capitando?
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Buonanotte fanciulli, buonanotte.

sabato 14 novembre 2009

Giornalismo d'assalto (e da riporto?)

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'sta mattina apro Il Corriere della Sera, il primo giornale italiano, e leggo in PRIMA PAGINA due notizione: "siamo matematicamente fuori dalla crisi" e "c'è acqua sulla luna".
Se vanno avanti così, mi aspetto notizie tipo "dita nel naso: ecco le nuove pratiche sessuali fra i giovanissimi" o "pace nel mondo, accordo siglato fra superpotenze: il giappone cede Mazinga e Goldrake, in cambio l'america si impegna a chiudere la saga televisiva "walker texas ranger".
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mercoledì 11 novembre 2009

Shining

All work and no play makes Rò a dull boy All work and no play makes Rò a dull boy A l l work a n d no p l ay makes Rò a dull boy All work and no play makes Rò a dull boy All work and no play makes Rò a dull boy All
work and no play makes Rò a dull boy All
work and no play makes Rò a dull boy All w o r k and no play makes Rò a dull boy
All work and no play makes Rò a dull boy All work and no play m a k e s R ò
a dull boy All work and no play makes Rò a dull boy All work and no play makes Rò a dull boy All work and no play makes Rò a
dull boy All work and no play makes Rò a dull boy All work and no play makes Rò a dull boy A l l work and no play makes Rò a dull boy All work and no play m a k e s Rò a dull boy All work and
no play
makes Rò a dull boy ALL WORK AND
NO PLAY M A K E S RÒ A DULL BOY ALL WORK AND NO PLAY MAKES RÒ A D ULL BOY All work and no play makes Rò a dull boy All work and no play makes Rò a dull boy All work and no play makes Rò a du l l b o y A l l w o rk a n d n o p l a y ma k e s R ò a dull boy All work and no play makes
Rò a dull boy All work and no
play makes Rò a dull
boy All work and no
play makes Rò a dull boy All work and no play makes Rò a
dull boy All work and no play makes Rò a dull boy All work and no play makes Rò a dull
boy All work and no play makes Rò a dull boy All work and no play makes Rò a dull boy All
work and no play makes Rò a dull boy All work and no play makes Rò a dull boy All work and no play makes Rò a dull boy ALL WORK AND NO PLAY MAKES RÒ A DULL
BOY ALL WORK AND NO PLAY MAKES RÒ A DULL BOY ALL WORK AND NO PLAY MAKES RÒ A DULL BOY ALL WORK AND NO PLAY MAKES RÒ A DULL BOY

ALL WORK AND NO PLAY MAKES RÒ A DULL BOY ALL WORK AND NO PLAY MAKES RÒ A DULL BOY ALL WORK AND NO PLAY MAKES RÒ A DULL BOY
-
ALL WORK AND NO PLAY MAKES RÒ A DULL BOY
-
All work and no play makes Rò a dull boy All work and no play makes Rò a dull boy All work and no play makes Rò a dull boy All work and no play makes Rò a dull boy All work and no play makes Rò a dull boy All work
and no play makes Rò a dull boy All work and no play makes Rò a
dull boy All work and no play
makes Rò a dull boy All work and no play makes Rò a dull boy All
work and no play makes Rò a dull boy All work and no play makes Rò a dull boy All work and
no play makes Rò a dull boy All work and no play makes Rò a dull boy All work and no play makes Rò a dull boy All work and no play makes Rò a dull boy
All work and no play makes Rò a dull boy
All work and no play makes
Rò a dull boy
All work and no play makes Rò a dull boy
All work and no play makes Rò a dull boy
All work and no play makes
Rò a dull boy
All work and no play makes Rò a dull boy
All work and no play makes Rò a dull boy
All work and no play makes Rò a dull boy
All work and no play makes Rò a dull boy
All work and no play makes Rò a dull boy All work and no play makes Rò a dull boy All work and
no play makes Rò a dull boy All work and no play makes Rò
a dull boy All work and no play
makes Rò a dull boy All work and no play makes Rò a dull boy All work and no play makes Rò a dull
boy All work and no play makes Rò a
dull boy All work and no play
makes Rò a dull boy All work and no play makes Rò a dull boy All work and no play makes Rò a dull boy All work and no play makes Rò a
dull boy All work and no play makes Rò a dull boy All work and no play makes Rò a dull boy All work and
no play makes Rò a dull boy All work and no play makes Rò a dull boy
A l l w o r k a n d n o p l a y m a k e s R ò a d u l l b o y A l l w o r k a n d n o p l a y m a k e s R ò a d u l l b o y
All
work
and
no
play
makes
a
dull
boy
All work and no play makes Rò a dull boy
ALL WORK AND NO PLAY MAKES RO' A DULL BOY All work and no play makes Rò a dull boy All work and no play makes Rò a dull boy All work and no play makes Rò a dull boy
ALL work and no PLAY
makes
Rò a dull BOYAll work and no play makes Rò a dull boy All work and no play makes Rò a dull boy All
work and no play MAKES Rò a dull boy
All work ANDno play makes Rò a dull boy All work and no play makes Rò
a dull boy All work and no play makes Rò a dull boy All work and no play makes Rò a
dull boy
All
work and no
play makes Rò
a dull boy
All work and
no play makes
Rò a dull boy
All work and no
play makes
Rò a dull boy
All work and no
play makes
Rò a dull boy
All work and no play makes Rò a dull boy All work and no play makes Rò a dull boy
All work and no play makes Rò a dull boy All work and no play makes Rò a dull boy
All work and no play makes Rò a dull boy All work and no play makes Rò a dull boy All work and no play makes Rò a dull boy All work and no play makes Rò a dull boy
All work and no play
makes Rò a dull boy
All work and no play makes Rò a dull boy All work and no play makes Rò a dull boy All work and no play
makes Rò a dull boy All work and no play makes Rò a dull boy All work and no play makes Rò a dull boy All work and
no play makes Rò A DULL BOY All work
and no play makes Rò a dull boy All work and no play makes Rò a
dull boy All work and no play makes Rò a dull boy All work and no play makes Rò a dull boy All work and no play makes Rò a dull boy All work
and NO PLAY MAKES Rò a dull boy
All work and no play makes Rò a dull boy All
work and no play makes Rò a dull boy All work
and no play makes Rò a dull boy All
work and no play makes Rò a dull boy All work and no play
makes Rò a dull boy All work and no play makes Rò a dull boy All work and no play makes Rò a dull boy All
work
and
no
play
makes
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dull
boy
All work
and no
play makes Rò
a dull boy All
work and no play
makes Rò a dull boy
All work and no play
makes Rò a dull boy All
work and no play makes Rò
a dull boy All work and no play
makes Rò a dull boy All work and
no play makes Rò a dull boy All work
and no play makes Rò a dull boy All work
and no play makes Rò a dull boy All work and
no play makes Rò a dull boy All work and no play
makes Rò a dull boy All work and
no play makes Rò a dull
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makes Rò a dull boy All work and no play makes Rò a dull boy All work and no play makes Rò a dull boy All work and no play makes Rò a dull boy All work and no play makes Rò a dull boy All work and no play makes Rò a dull boy All work and no play makes Rò a dull boy All work
and no play makes Rò a dull boy All work and no play makes Rò
a dull boy All work and no play makes Rò a dull boy All work a n d no play makes Rò a dull boy All work and no play makes Rò a dull boy All work and no play makes Rò a dull boy All work a n d n o p l a y m a k e s Rò a dull b o y A l l w ork and no play makes Rò a dull boy All work
and no play makes Rò a dull boy All work and no play makes Rò a dull boy All work and no play makes Rò a dull
boy All work and no play makes Rò a dull boy All work and no
play makes Rò a dull boy All work and no play makes Rò a dull boy
All work and no play makes Rò a dull boy All work and no play makes Rò a dull boy All work and no play makes Rò a dull boy All work and no play makes Rò a dull boy All work and no play makes Rò a dull boy All work and no play
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a dull boy All work and no play makes Rò a dull boy All work and no play makes Rò
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