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giovedì 21 luglio 2011

Facebook: lonely people's network

Mi sento un po' in colpa per aver trascurato questo blog, tradendolo con Facebook. 
Questo blog è diventato più importante di quanto immaginassi al momento in cui l'ho aperto; qui ho scritto tutto me stesso, da tre anni a questa parte.
Poesie, monologhi, liberi pensieri.. 
E poi ci siete voi, lettori instancabili, che mi avete fatto compagnia e regalato un po' di tepore con i vostri messaggi, proprio quando ne ho avuto un grandissimo bisogno.

Facebook mi ha ammaliato con la sua falsa promessa di creare contatti umani. In parte così è stato, e sicuramente mi ha aiutato a creare eventi importanti.
Il più delle volte, però, mi rendo conto che si tratta di pura illusione.

Tutti mentono, su Facebook. 

E' un social network ma, al momento di concretizzare le amicizie con incontri reali, in tre dimensioni, tutti spariscono e la cosa non mi stupisce più di tanto.

Io sono sempre me stesso, ed uso Facebook come me stesso, ma molti si travestono da Arlecchino o da Pulcinella, e non sanno più come tornare ad essere persone reali.
C'è molta tristezza e frustrazione sul web, troppa per uno come me che ha sete di sorrisi.
Questo non è un addio a Facebook, ma solo una triste considerazione.

Ho tanti contatti eppure mi sento solo, esattamente come quando mi trovo in mezzo a migliaia di persone in un centro commerciale.

Solo in mezzo a persone sole.

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