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giovedì 7 luglio 2011

Rap dell’animale strano

In casa mia,
vive un animale strano
che si nasconde,
e-quando-esce-mi-stringe-la mano;
lui russa piano, non fa baccano
ma quando urla rompe il cazzo - come un oratore padano

Lui si diverte,
e alle mie spalle ride
ma poi si uccide,
e-se-tornare-all’istante-decide;
fa la sua festa, ti dice basta
quando s’incazza la mia testa - con la motosega divide  

RIT. (x 2)
È l’ animale strano
che si tocca piano
dentro questa testa
non parla-non legge-non scrive, fa soltanto protesta


Lo mando via
ma torna sempre indietro
sempre più tetro
e-allora-provo-a-cacciarlo-col-"vade retro",
mi fa mangiare, mi fa dormire
come un vampiro succhia tutto il mio sangue - litro per litro

In casa mia
vive un animale strano
che dorme spesso,
lui-s’alza-tardi-ma-vuole-occupare-il-mio-cesso;
guarda il casino, che ha messo in giro
gira in mutande e và cantando – come il mio cervello sconnesso

RIT. (x 2)
È l’ animale strano
che si tocca piano
dentro questa testa
non parla-non legge-non scrive, fa soltanto protesta

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