Il tempo passato a farsi desiderare, a scivolare come saponette bagnate d'orgoglio.
Il tempo impiegato pensando al modo più raffinato per dire "no".
Il tempo trattenuto con forza nella speranza che nessuno ti offra una corsa, di quelle che non riesci a riprendere fiato; una di quelle corse, che quasi quasi ti senti libero.
Tutto il tempo vissuto in una piccola sfera di vetro, che teniamo nascosta in un armadio perchè nessuno la capovolga, e scombussoli la nostra quiete con un'improvvisa nevicata.
Ecco, tutto questo è il tempo perso che non tornerà mai più, e che rimpiangeremo dannatamente quando resteremo soli, oppure ci rassegneremo ad un non amore, ad una non amicizia, ad una non felicità.
Ci dispereremo, e come Riccardo III urleremo nell’attesa che qualcuno ci dia un cavallo, un cavallo che corra veloce indietro nel tempo.
Nessuno, però, ci vuole più ascoltare, ed è per questo che cominciamo ad urlare, sempre più forte..
Il mio regno.. il mio regno per un cavallo!
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