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giovedì 23 ottobre 2008

Diversità

Rispetto a chi, e rispetto a cosa?
I cinesi ci insegnano che definire yin o yang una qualsiasi cosa, è tutt’altro che un’etichetta. Poiché la carota è yin rispetto al rapanello, ma yang rispetto ad un pomodoro...

Dunque, secondo quale marcia e putrescente mentalità io sarei meglio o peggio degli altri?
Mi spingo oltre la mia stessa filosofia, e mi chiedo se perfino il termine “diverso” abbia un vero senso. Perché io sarei diverso dagli altri?
Obiettivamente lo sono, tutti siamo diversi, ma la ritengo un’ovvietà, e sottolinearla è qualcosa di incredibilmente inutile.
Chiaramente, chi lo fa è in cattiva fede.

La lesbica è diversa, il dark è diverso, il timido è diverso, la puttana è diversa. Perché?
Diversi da chi?
Dall’uomo della folla? Spiacente, lui stesso potrebbe essere un diverso.
Dunque? Qual è il metro con cui veniamo tutti vagliati? Che dimensioni hanno i filtri attraverso cui ci spingono per la selezione naturale?

La mia risposta è: siamo tutti diversi dall’archetipo che qualcuno prova ad imporci, ecco la verità.
Siamo diversi dal giorno in cui qualcuno ha stabilito che la normalità è fatta da persone uguali. Un po' come la soglia delle malattie che viene abbassata per creare nuovi malati: il giorno prima hai un SINTOMO, il giorno dopo quel sintomo viene definito MALATTIA, e tu diventi un MALATO.
Eppure tu sei lo stesso del giorno prima.

Non siamo diversi proprio da niente, ma a qualcuno piace definirci così.

..e c’è chi se ne convince.. di essere diverso.
Nel mio profilo ho scritto che qualcuno mi disse di non essere come gli altri, ma io non la penso così: è ciò che faccio che fa la differenza.

Noi siamo tutti uguali. Schiavi delle stesse leggi fisiche, schiavi del caso, fragili e vulnerabili. Siamo nulla davanti alla morte, o davanti alla vita.

Prima parlavo coi miei colleghi dei banconi al supermarket che mostrano prodotti per single, in confezioni da single, con prezzi per single. È sempre la stessa logica che mi definisce single, quella logica che mi vorrebbe “diverso”.
Io non sono single, sono loro che hanno creato una famiglia: io sono.

E voi, donne.
Per me non siete diverse, siete voi, e finché credete profondamente a quello che dite e che fate, mi piacete così, e vi trovo giuste così. Sante, dark, intellettuali, imbranate, lussuriose. Nessuna di voi è diversa da qualcuno. Siete uniche e basta, come potrei paragonarvi a qualcuno?

Anche tu, uomo, che ti senti forte solo quando sei originale, con i tuoi brevetti, sappi che sprechi energia per dimostrare ciò che è già ovvio: sei unico al mondo, cos’altro ti serve di sapere?

Allora volete dirmelo?
Se siamo diversi.. rispetto a chi? rispetto a cosa?

4 commenti:

Elly ha detto...

Scusa, nn ho capito, ma uguale a ki???? Spero nn alla Carfagna eh eh!!!!

IO SONO UNICA, INIMITABILE, PAZZA, SCLERATA, ANTICONFORMISTA, ANTIMORALISTA, ANTICLERICALE, ANTI TUTTO!

E guai a paragonarmi a qualcuno, divento ancora + pazza!

Eh eh... super mega Star, ecco il mio nuovo nome ;)

NERO_CATRAME ha detto...

ottimo pensiero,ovvio la risposta non c'è.Siamo tutti diversi uno dall'altro anche nei mucchioni.

Anonimo ha detto...

B_giorno Rò,
sempre significativi i tuoi post.

abbasso i clichè!!!
evvviva le diversità!!

liberoPensieRoberto ha detto...

forse, e dico forse, ci sono più risposte, una per ogni livello affrontato.
Esteticamente siamo diversi.
Materialmente siamo uguali.
Spiritualmente siamo diversi nell'individualità, ma uguali nella sostanza dello spirito, ammesso che ne esista uno.

Mille sfaccettature, mille risposte.

Un saluto a tutti e grazie dei bei commenti.