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lunedì 28 febbraio 2011

Welfare italiano. Cosa? Dove? Chi? Quando?


Questa mattina ho ricevuto - incredibile a dirsi - il contributo di disoccupazione per l’anno appena passato; l’aspetto abbastanza positivo della vicenda è che, prima di tutto, il contributo è arrivato sul serio, con tanto di notifica via sms.
Il fatto che desta qualche riflessione in più, invece, è la somma che l’INPS mi ha generosamente elargito, dopo anni di contributi versati dal sottoscritto, in quanto lavoratore dipendente senza alcuna possibilità di evasione fiscale.

Dato che ho poco, anzi nulla da nascondere, posso liberamente dichiarare di aver percepito come contributo di disoccupazione a requisiti ridotti, la somma di € 1.779,55; “buono!”, verrebbe da esclamare, ma proviamo ad analizzare bene la validità di questo contributo..

Infatti, è riferito a ben sei mesi di disoccupazione (Luglio-Dicembre 2010), il che vuol dire che, secondo lo Stato, anzi per essere precisi secondo l’INPS, un uomo disoccupato che vive da solo dovrebbe riuscire a pagare bollette, mutuo, benzina-bollo-assicurazione (oppure mezzi pubblici, laddove servono), cibo e spesa generale per la casa.. il tutto con la favolosa cifra di € 296,60 al mese!

La cosa buffa, oltretutto, è che questo contributo và richiesto l’anno successivo a quello di riferimento.
Sì, avete capito bene: voi andate all’INPS, dite “buongiorno, sono rimasto senza lavoro, mi date la disoccupazione che mi spetta?”, e loro vi rispondono “venga l’anno prossimo e compili il modulo di richiesta, dopodiché attenda c.a 1 mese e le arriverà una somma una tantum.

Fra i documenti da presentare - e siamo alla follia - c'è un simpatico modulino che deve essere compilato da tutti gli ex datori di lavoro dell'anno di riferimento, in cui dichiarano i giorni in cui voi siete stati assunti da loro.
E... se questi ex datori di lavoro non te lo vogliono compilare, o fanno passare settimane e mesi per risponderti? 
Eh, questi son problemi che non toccano l'INPS, e te la devi sbrigare tu.

Sì ma.. quant'è?

Se hai i requisiti ridotti (il che non dipende da te, ma dal fatto che un tuo ex datore di lavoro non ha versato tutti i contributi che doveva), la somma che ti spetta è calcolata così: il 40 % c.a. dell’80% dello stipendio percepito nei primi 150 giorni di lavoro dell’anno precedente.
Io l’anno scorso ho lavorato 180 giorni, e non si capisce perché il contributo versato negli ultimi 30 giorni resta nelle tasche dell’INPS.

Se vi soffermaste un secondo a riflettere, però, sono certo che anche voi vi fareste la domanda da 1 milione di dollari: ma se uno vive solo, perde il lavoro e il contributo gli arriva l’anno dopo, nel frattempo come fa a vivere?

Risposta: si indebita.

Per esempio non pagando più il mutuo, fino a farsi togliere la casa dalla banca, oppure facendosi aiutare dagli amici più intimi e generosi (con le implicazioni che ciò comporta a livello psicologico ed emotivo..); oppure, entrambe le cose.

Arriva chiunque a capire che, nel momento esatto in cui giunge il contributo per la disoccupazione dell’anno prima, il mal capitato deve come prima cosa saldare i debiti fatti e, ovviamente, la misera cifra ricevuta sparisce nel giro di poche ore.

E, come logica vuole, viene da chiedersi: ma se il disoccupato è ancora in difficoltà, come fa?
Risposta: deve aspettare un ulteriore intero anno per chiedere il nuovo indennizzo, e nel frattempo... s'indebita un'altra volta.
I politici si sciacquano la bocca dicendo che l’ammortizzatore sociale più importante è la famiglia; ma se uno la famiglia non ce l’ha, che fa?

La soluzione proposta dallo Stato italiano in questi casi, quindi, è: CAZZI TUOI.

2 commenti:

Rita ha detto...

Siamo alla follia...
Mamma mia che disastro i servizi!
E come si fa a chiamarli ancora servizi?A chi tutelano??? E i diritti?, i propri diritti???
Siamo proprio soli.

liberoPensieRoberto ha detto...

è per questo che mi imbestialisco quando in tv i politici dicono che il nostro welfare è il migliore d'europa e bla bla bla..
Se fossi presente in studi ome li mangerei a parole.

Se tu proponi una certa soluzione ed io non sono d'accordo è un contro, ma se tu mi devi prendere per il culo a tutti i costi, allora no!