-
I ricordi delle donne che aveva provato ad amare erano molti, e scorrevano davanti ai suoi occhi come alberi scorti dal finestrino di un treno.
Chi intraprende un lungo viaggio in treno, e guarda attraverso il finestrino, prima o poi confonde l’intero panorama, e perfino la natura più rigogliosa diviene una monotona immagine, che si ripete all’infinito; più il treno è veloce, più quel colore diventa unico e confuso.
Il suo treno correva veloce, da sempre.
Vedeva quel panorama come un’unica scenografia artificiale, e non riusciva più a cogliere la bellezza di ogni singola pianta, non cercava di percepire il profumo dei suoi fiori, ne’ desiderava assaporarne i frutti.
Si accorse del suo stato d’animo una sera, dentro ad un locale in cui davano musiche latino americane.
La pista era piena di ballerine ammiccanti e sensuali, vestite più o meno maliziosamente, accompagnate da cavalieri virtuosi e vestiti di tutto punto.
Anche in sala intravide subito un numero notevole di giovani donne, alcune decisamente confacenti ai suoi gusti, altre semplicemente imbellite dall’aiuto del fard.
Con un lungo, attento sguardo, fece una carrellata dell’intero locale e, proprio in quel momento, si sentì esattamente come il viaggiatore del treno.
Ordinò una birra e, anziché girarsi verso il resto del locale, rimase con lo sguardo fisso verso il bancone; dava le spalle a tutti, pur sapendo con assoluta certezza, che in quel locale e a quell’ora, avrebbe potuto incontrare alcune ragazze di sua conoscenza e magari finire la serata in compagnia.
Sorseggiava dalla sua caraffa, ascoltava con piacere il ritmo infuocato della salsa, ma si sentiva totalmente estraneo a quel luogo.
Il viaggiatore finì in un ultimo grande sorso la birra, si pulì la bocca col la manica della giacca, salutò il barman e si diresse all’uscita.
Era chiaro che le verdi e rigogliose piante, con fiori profumati e dolcissimi frutti, non gli interessavano più.
1 commento:
Roberto, un forte abbraccio e buona pasqua con affetto
Posta un commento