Quando leggete un annuncio di lavoro e non capite neanche la descrizione, è probabile che dietro tante parole complicate e definizioni anglofile ci sia la solita azienda incasinata senza una minima idea di mansionario, che ti fa fare 10.000 cose al costo di una e dove non esiste uno stralcio di procedura ufficiale.
Si tratta di quel genere di azienda che, per ricoprire la medesima posizione, attua una strategia ben precisa e, come avrete intuito, sto per illustrarvela...
La strategia consiste nel lasciare che i dipendenti più “anziani” svolgano un certo numero di mansioni in aggiunta alle proprie, fino a quando, periodicamente, questi non scoppino letteralmente, e comincino a dare segni di mal contento.
Questi segnali sono chiari: malattie, richieste di permessi, ferie infrasettimanali.
A questo punto, l’azienda decide di assumere un dipendente interinale, proprio come valvola di sfogo della pressione troppo alta che si è venuta a verificare in ufficio.
Questo interinale non riceverà un’adeguata formazione perché… è destinato a scoppiare lui stesso in pochi mesi, dato che a lui vengono assegnati innumerevoli compiti, col solo scopo di alleggerire gli altri.
Nel giro di 3 o 4 mesi il nuovo arrivato verrà lasciato a casa con una qualsiasi forma di scusa, oppure lui stesso presenterà le dimissioni.
E' il momento in cui i dirigenti spiegheranno ai soliti dipendenti anziani di cui sopra, i pilastri portanti dell’azienda, che per il momento non ci sono soldi per assumere qualcun altro, quindi dovranno riprendere a fare il lavoro doppio per un po’.
E con questa fase si chiude il cerchio, perché da questo momento in poi si riparte esattamente dall’inizio.
A cosa serve tutto questo? Semplice da capire.
Serve ad ottenere lo stesso risultato che si avrebbe assumendo una persona nuova in via definitiva che, però, comporterebbe una spesa annuale fissa in più; in questo modo, nell’arco di un anno, verrà assegnata una busta paga in più (ovviamente inferiore alle altre) solo per 8 o massimo 10 mesi, mentre per i restanti mesi... beh, ci sono sempre i pilastri portanti pronti a sacrificare le proprie pause pranzo, o i giorni di ferie, per portare avanti la baracca.
Alla luce di ciò, vi dò un consiglio, suggerito dalla mia VERA esperienza in Mc Dobnald’s (l’azienda più seria per la quale abbia lavorato): durante un colloquio di lavoro fate la seguente, semplicissima proposta alla simpatica persona che vi sta selezionando: “le va bene se ogni settimana mi firmate un documento in cui date un voto al mio impegno, per esempio da 1 a 10, così se alla fine del periodo di prova risulta che sono andato mediamente bene mi assumete definitivamente?”.
Le facce che faranno, ve lo assicuro, saranno davvero divertenti.
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