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venerdì 21 maggio 2010

Unicredit, hai vinto.

E' finita.
Dopo 1 h e 46 minuti di telefonate, ho ricevuto la notizia peggiore di tutte: Unicredit non può fare nulla per risolvere il mio problema.
- Vi prego, prendetevi la mia casa e chiudiamo la faccenda - ho detto esasperato e con le lacrime agli occhi.
Non possono fare nemmeno quello.
La soluzione definitiva che mi hanno proposto è non pagare più, aspettare che si attivi la procedura legale e poi farmi pignorare l''immobile.
Loro mettono la mia casa all'asta e così dovrebbero recuperare tutto il mio debito.
Già, ma c'è un piccolo problema...
Il valore dell'immobile non coprirà mai il mio debito, perchè avevo fatto il mutuo troppo alto, quindi a quel punto si attiverà una seconda procedura.
E COSA SI PRENDONO SE NON HO PIU' LA CASA?
Risposta drammatica: pignorano 1 quinto del mio stipendio, "..ammesso che la banca riesca a scoprire dov'è andato a vivere e per chi lavora...", come mi ha siegato il funzionario di UCI-FIN.
"Signor D'Izzia, mi dispiace dirglielo, ma non c'è via d'uscita".
"Posso venire lì a parlare con qualcuno? Vi prego  - sto piangendo al telefono - Non posso più parlare al telefono, capisce che è da due anni che parlo al telefono, ed ora vivo una tragedia annunciata?"
"Signor D'Izzia, gli uffici UCI-FIN di via Tortona, a Milano, ma non ricevono i clienti, lei può andare là, ma non la fanno entrare"
"Ma io sono un vostro cliente!!!"
"Mi dispiace signor D'Izzia, ora devo chiudere la telefonata."
-
Un funzionario con cui avevo parlato prima, molto più umano, mi dice "Sig. Roberto, temo di aver capito la situazione e mi dispiace davvero molto. Purtroppo non posso aiutarla. Però, qui leggo che la sua casa è assicurata per scoppio e incendio per un valore di 130.000 euro.".
Silenzio.
Ancora silenzio.
Il funzionario "Ha capito, D'Izzia?".
"Sì, ho capito."
"Buona fortuna signor D'Izzia."
Non posso scrivere altro, ovviamente. Lui ha voluto in qualche modo aiutarmi, ma.. faccio finta di non aver sentito.
-
Quindi, la mia lotta contro Unicredit è finita così, nel peggiore dei modi: mi hanno incastrato, e non c'è nessuno che possa aiutarmi.
Fra una settimana, mi hanno avvisato prima, parte la procedura legale.
-
Chissà quale sarà l'epilogo della vicenda.
-
Fra 4 giorni sarà il primo anniversario della scomparsa di Paulo, che per lo stesso identico problema, decise di farla finita.
Io, naturalmente, sono diverso da Paulo, ma vi assicuro che non dormo da giorni e giorni, perchè quel tarlo mi si è infilato con prepotenza nel cervello.
-
Dov'è la mia infanzia? La mia gioia, le mie risate.
Dove sono finiti il teatro e gli spettacoli, la scuola di shiatsu, le serate al Tropicana a ballare la Salsa?
Dov'è la passione degli amori che ho avuto?
Dove sono tutti i miei sogni di ragazzino, e i libri nel cassetto, e le poesie?
Che fine hanno fatto le stupende estati in campeggio, con la mia la chitarra, una bottiglia di vino e la carne che cuoce lentamente sulla mia griglia?
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Dov'è finito tutto questo, adesso che non ho più niente?
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Una vita di ideali, di errori certo, ma votata ad una rivoluzione culturale che ho sempre voluto con forza, e attivamente.
I sogni nel cassetto, primo fra tutti fare il geometra.. La villa ch ho progettato tanti anni fa su carta millimetrata, e che ho ancora lì, da qualche parte in mansarda. Una casa spaziosa, con tanta luce, una taverna col biliardo ed un porticato per fare le grigliate e, naturalmente, un camino vicino al quale sedersi con gli amici, sosreggiando un JD, o da tenere acceso mentre faccio l'amore con la donna che amo. Magari, la madre dei miei figli.
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Tutto questo s'infrange come un'onda sulla costa.
Forse le cose miglioreranno ma.. non credo. Se parti al decimo posto, e in più hai la peggiore macchina della gara, è alquanto improbabile arrivare insieme agli altri.
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E, oltretutto, ho perso anche la fiducia in me stesso.
Ho sbagliato tutto, da sempre.
-
Basta così, lo sfogo per oggi è finito.
Come diceva il grande Eduardo: Adda passà 'a nuttata..

4 commenti:

Prisma ha detto...

Roberto... non sai quanto ti capisco... Le parole in questo momento non servono proprio a un cazzo, sono la prima a saperlo. Ma ti abbraccio forte, nel pieno di una disperazione che, anche se diversa dalla tua, pur avendo dei punti di contatto, è altrettanto incommensurabile...

Non mollare...
E te lo dico, mentre prego che qualcuno lo dica a me...
Non mollare...
C'è bisogno di persone come noi in questo mondo di merda.

Sarah ha detto...

Ti stringo forte forte

Rita ha detto...

Non ho tanto da dirti,sò solo che mi sento vicina alle tue vicissitudini e al tuo stare in pena.Quando non ci sono sicurezze nè nella salute,nè nel lavoro nè negli affetti,nè...
BASTAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHH

Anonimo ha detto...

io stasera ho perso l'amore,
ha 45 anni,
quindi ti capisco