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Ore 06.42, un'altra notte in bianco.
A volte vorrei la pace dei semplici e degli smemorati.
A volte vorrei poter staccare la spina dai miei pensieri.
Qual'è il mio futuro?
Patirò ancora sofferenze come il freddo o la fame?
Mi innamomerò mai di un'altra donna che non sia Lei?
Che ne sarà della mia epilessia? Guarirò? Cadrò ancora e mi farò male?
Avrò anche io dei figli da crescere e amare?
Vincerà la mia indole artistica e anarchica, o mi piegherò e finirò per fare i soliti lavori umilianti?
Come sarà il mondo intorno a me, come cambierà?
Sarò capace di tenere stretti a me gli amici giusti?
Troverò la serenità che m'è sempre mancata, anche nei momenti più felici, o rimarrò sempre l'uomo inquieto che sono?
Troverò risposte?
Prenderò, finalmente, sonno al calar della sera, o veglierò notti infinite come per infinite volte ho fatto, sin da ragazzino?
Perchè io sono così? Chi è realmente Roberto D'Izzia?
Queste sono domande che mi porto dietro da tanti anni.
Le passioni, le gioie, i momenti creativi, i progetti, i corsi, le relazioni amorose, le amicizie.. a volte ho la netta sensazione che tutti questi siano diversivi che mi permettono di dimenticare la mia inquietitudine di vivere per qualche frazione di tempo; io sento, però, che le domande sono sempre lì, in paziente attesa, per venir fuori ogni volta che resto solo nel mio silenzio, e mi guardo allo specchio.
Ogni volta che resto sveglio fino alle sette del mattino.
Che ore sono adesso?
Sorrido mentre sto per chiudere questo post.
Sono esattamente le 07.00.
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2 commenti:
ore 08.57
Dopo aver scritto il post, mi sono lavato, vestito, e sono andato a Treviglio a fare colazione.
Una passeggiata per la città che si sveglia, il mercato comunale eccetera eccetera.
Non so se dormirò più, però sono stanco.
Mah.
Oggi ho avuto un'altra cisi. Mi sono smangiucchiato la lingua ed ho preso una bella craniata.. però, dato che sono indistruttibile, stasera ero alle audizioni per il mio laboratorio teatrale.
CI VUOLE BEN ALTRO PER DISTRUGGERMI
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