(ANSA, 10 Febbraio ’14)
“[…] La
Procura generale indiana ha presentato un'ipotesi di accusa basata sulla Legge
anti-pirateria (Sua Act), in una versione però "light", senza evocare
una richiesta di pena di morte. Ipotizzando cioè un'accusa per violenze in base
ad un articolo della legge che comporta fino a dieci anni di carcere.”.
In merito alla vicenda dei due Marò (che non è un’esclamazione
napoletana di stupore), il nostro Governo sta facendo di tutto per evitare
gravi conseguenze, anche diplomatiche.
I pescatori indiani, per sicurezza, nel frattempo si
sono organizzati e stanno distribuendo nuove vele per le piccole barche con su
scritto “non siamo pirati” e “W l’Italia”.
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