Di Al Bano mi piace solo l’idea della fazenda agricola, del vino, dell’olio; per il resto m’è sempre stato un po’..come posso dire con un giro di parole rispettoso?...
Un po’ sulle palle.
Ed ecco che trovo un’intervista pubblicata su Libero, il motore di ricerca e non il giornale di Feltri, particolarmente interessante.
Al Bano parla degli omosessuali in chiave amorosa, sparando cannonate del genere:
“Come padre, mi avrebbe sicuramente dato fastidio avere un figlio, o una figlia, che non appartiene al suo sesso. Però bisogna fare i conti con la natura, e la natura, a volte, gioca strani scherzi. Quindi, se uno - o una - si interroga a fondo, e ha voglia di guarire da questa imperfezione, fa bene. Se non ha voglia, o non può, perché la natura lo ha costruito così, che cosa puoi dire? Ma, grazie a Dio, non ho mai avuto questi problemi. E mi dispiace tanto per chi li ha”.
Oppure: parlando dei matrimoni gay in Spagna, dice: “Il mondo è cambiato. A noi normali certe cose possono sembrare strane, ma a quelli che le vivono, ovviamente, no. Sono cattolico praticante e agli omosessuali dico solo questo: non sono per i ghetti, ma non fate tutto questo cancan, vivete le vostre cose in privato. Non mi vanno giù i gay pride, quelli che sfilano mascherati... A uno vaccinato come me possono far ridere, purtroppo, ma se li vedesse mia figlia piccola mi darebbe fastidio. Mi sembra l'esposizione di Sodoma e Gomorra”.
Eh non c’è che dire, un grande uomo, pieno di sani principi.
Se fossi il dio che lui prega in chiesa, scenderei sulla terra, travestito dal dott. Frank-N-Furter, e lo tirerei dentro a un balletto a sfondo sessuale, spogliandolo e costringendolo ad indossare reggicalze e corpetto nero, oppure semplicemente lo farei diventare di colpo omosessuale, per poi fargli subire a vita le offese e le discriminazioni da parte dei cavernicoli come lui.
Nessun commento:
Posta un commento