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giovedì 12 febbraio 2009

Accanimento terapeutico: la memoria corta dei cattolici, e della Chiesa

"Pur escludendosi l'eutanasia, cio' non significa obbligare il medico a utilizzare tutte le tecniche di sopravvivenza che gli offre una scienza infaticabilmente creatrice. In tali casi non sarebbe una tortura inutile imporre la rianimazione vegetativa, nell'ultima fase di una malattia incurabile? Il dovere del medico consiste piuttosto nell'adoperarsi a calmare le sofferenze, invece di prolungare piu'a lungo possibile, e con qualunque mezzo e a qualunque condizione, una vita che non e' piu' pienamente umana e che va verso la conclusione"
(Papa Paolo VI)
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"un esasperato accanimento terapeutico si rivelerebbe in definitiva, oltre che inutile, non pienamente rispettoso del malato giunto ormai ad uno stato terminale"
(Papa Giovanni Paolo II)
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Qualcuno di voi, me lo sento, sarà già pronto a controbattere che l'alimentazione artificiale con il sondino naso-gastrico (prescritta dal medico) non è una terapia, quindi non è l'accanimento terapeutico di cui parlano questi due papi, bensì una cosa del tutto naturale.

1 commento:

Ste ha detto...

Come si possa trovare naturale un sondino che ti entra nel naso, percorre l'esofago per penetrare nello stomaco, me lo devono spiegare. Se è chiamata idratazione e nutrizione artificiale (tra gli altri termini utilizzati) un motivo ci sarà. Il fatto che non si tratti di un farmaco somministrato non vuol dire che non sia una cura.
Ma la cosa che più non capisco è perchè la propria visione vada imposta a chi così non la pensa, anche io sono cattolica praticante (speculando, forse anche più di alcuni che hanno aperto bocca per dare fiato alle corde vocali...ma questo è un fatto marginale), forse per me chiederei qualcosa di diverso, ma nella molteplicità dell'esistenza umana il mio pensiero non è imponibile ad altri.
Piccolo sfogo...sorry.