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venerdì 29 ottobre 2010

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'sto blog sta diventando più pesante di una fetta di lardo farcita con lo strutto su cui hanno spalmato sopra un barattolo di burro di arachidi. 
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Agenzia intestinale

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Agenzia interinale XXX di Treviglio (BG).
Gli orari di apertura al pubblico sono i seguenti:
lunedi e mercoledi: dalle 15.00 alle 16.30
venerdi: dalle 10.00 alle 12.00.

Quando un’agenzia interinale apre al pubblico (tradotto: riceve le persone disperate che cercano lavoro) solo 5 ore alla settimana, c’è qualcosa che non va.

Dato che mercoledi pomeriggio ero da tutt’altra parte, ho dovuto attendere questa mattina per potermi recare da questi signori.
L’incontro, a differenza di altre volte, suscitava in me un minimo di speranza, perché dagli annunci avevo visto che cercavano delle categorie protette, quindi forse saltava fuori qualcosa anche per me.

Non c’è che dire, mi è andata senz’altro meglio di ieri.
Il colloquio di questa mattina è durato addirittura quattro minuti, ed è terminato con la stessa, identica, frase di rito: Bene signor Dizza (mi chiamo D’Izzia cazzo!!!!), le faremo sapere.

Io scrivo su questo blog per sdrammatizzare, voi lo sapete bene..
come? Non vi faccio ridere a crepapelle con i miei post? 
Beh, in questo caso… 
io scrivo per tentare di sdrammatizzare, ma sull’argomento Agenzie Interinali sto facendo una vera e propria denuncia.

E’ un delirio. Davvero, non auguro a nessuno di voi, cari squinternati catapultati su questo blog, di restare disoccupati oggi.
Qualche anno fa restavi a casa un mese, un mese e mezzo, ma poi il lavoro si trovava sempre.
Se penso ai tempi in cui addirittura dovevo rifiutare le offerte di lavoro, perché ormai ne avevo trovato uno, ma continuavano a chiamarmi tutti quelli con cui avevo fatto il colloquio...
Eh, bei tempi.

Oggi la situazione è cambiata. Molto cambiata.

Provate a vedere gli orari di apertura delle agenzie interinali; vi accorgerete che quello che ho scritto all’inizio è vero. Se lavorano poco loro che devono trovare il lavoro a noi, la cosa è molto preoccupante.

Nel tornare a casa, ‘stamattina, giro intorno ad un’agenzia interinale, che ha le vetrine anche alle spalle dei suoi impiegati. Due scrivanie, un ragazzo ed una ragazza.
Erano entrambi al pc.
Io sbircio un po’ e… STAVANO CHATTANDO SU FACEBOOK.

Non so se mi spiego.
Sono quelli che al telefono mi hanno troncato dopo un nanosecondo per dirmi “ci mandi il suo curriculum via mail, lo analizzeremo e poi la chiameremo”.
Chattano, loro, mentre io devo andare a prendere un pacco di cibo da un’associazione che aiuta i vecchietti che hanno la pensione bassa.

Ancora mi ricordo un colloquio fatto a Crema.
Guardo la freddissima operatrice negli occhi, e le dico “guardi, sono davvero al limite, non posso più aspettare per trovare un lavoro.. sono davvero al limite”
Lei: “su, signor Dizza, lei deve cambiare atteggiamento. Deve essere più positivo, più sorridente. Anche adesso vede lei trasmette un senso di sconsolatezza che non va bene se vuole passare un colloquio. Lei deve essere positivo.”

Sì, è vero… devo essere positivo... io DEVO essere positivo...
io sono positivo!

Oggi scade la bolletta del conguaglio del gas e me lo ritaglieranno per l’ennesima volta.
Io sono positivo!
Domani scade la luce.
Io sono positivo!
La caldaia è rotta.
Io sono positivo!
Sto finendo la spesa.
Io sono positivo!
Non ho parenti vicino.
Io sono positivo!
Mia madre è impazzita, e mi chiama anche la mattina per dirmi un sacco di parolacce, e mi lascia messaggi in segreteria in cui minaccia il suicidio se non rispondo?
Io sono positivo!
Le crisi epilettiche stanno tornando?
Io sono positivo!
Sta per scadere la revisione della macchina e non posso rifarla, quindi non potrò girare.
Io sono positivo!
Con la banca siamo d’accordo che si riprendono la mia casa.
Io sono positivo!

Io sono positivo!
Io sono positivo!
Io sono positivo!
Io sono positivo!
Io sono positiv..
Io sono positi..
Io sono posit..
Io sono posi..
Io sono pos..
Io sono po..
Io sono p..
Io sono…
Io son...
Io so..
Io s…
Io…
I…
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giovedì 28 ottobre 2010

Agenzia Interi(a)nale


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Sono sconcertato. Da 3 mesi non mi chiama nessuno, ogni giorno faccio colloqui. 
Sono andato fino a Cremona (1h di treno).
Sono iscritto a ben 4 enti pubblici per l'inserimento lavorativo e ad una quindicina di ag. interinali..
Niente. 
Il silenzio.
E continuo a girare, spendere soldi per la benzina e le telefonate, e non ho più niente. 
Oggi sono andato a Treviglio.. mezz'ora di traffico e per trovare un posto; tantissima strada a piedi. Arrivo lì, faccio partire il cronometro del cellulare ed entro nell'ufficio dell'ag. interinale XXX. 
Esco poco dopo. Fermo il cronometro e..
2 minuti e 56 secondi.
2 minuti e 56 secondi per spiegare cosa ho fatto negli ultimi 13 anni, per parlare delle mie passioni, dei limiti fisici, dei miei sogni nel cassetto.

E' ovvio che la signorina (laureata in? Essere stronza dentro e mignotta fuori?) non potrà mai aver capito CHI sono.
La mia vita è, per l'ennesima volta, nelle mani di questa gente.

Ieri vado in un ufficio che hanno aperto vicino casa mia; propongono corsi di formazione pagati dalla Regione. 
Beh, penso, io vado, vediamo che ha da dirmi.
Corsi interessanti, non c'è che dire (posturologia, fitness, giornalismo d'inchiesta, panificazione ecc...), peccato che io ero il primo ad entrare lì, e il tizio mi ha chiesto di fare passaparola per trovare gente...
CIOE' IO VADO PER CERCARE LAVORO E LUI CHIEDE A ME DI TROVARGLI IL LAVORO ???!!!
Siamo alle comiche.
Sapete cosa mi sento dire dai conoscenti? "Ehy ma ancora non ti sei trovato un lavoro?", come a dire "ma sei ancora a casa a fare un cazzo?".

Vi scrivo più che posso, perchè fra un po' non potrò più, causa assenza internet e corrente. 
Tranquilli, però, tornerò come sempre e più combattivo di prima!
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martedì 26 ottobre 2010

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Stavo per scrivere un lungo post, ma ho cancellato tutto.
Resta solo la mia indignazione e il mio sgomento per questo paese, che sto scoprendo sempre più incivile e folle, man mano i miei problemi aumentano.

Non ho altro da aggiungere. 
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lunedì 25 ottobre 2010

Incubo psichedelico

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LUNEDI ore 18.30
“ahia iai, troppi dolori, non riesco a muovermi. quella stronza della dottoressa non fa niente per aiutarmi”
“Hai chiesto per cambiare dottore?”
“No. Lo sai cosa mi ha detto tuo fratello..”
“per favore, ti prego, ti scongiuro, evita di parlarmi dei miei fratelli, davvero te lo chiedo per favore”
“va bene. Domenica vieni a trovarmi?”
“te l’ho già detto: mi sono rimasti solo 300 euro, non posso rischiare di fare troppa strada con la macchina, se succede qualcosa sono rovinato.”
“va bene, fammi attaccare che spendo troppi soldi ciao.”
ciao

MARTEDI ore 18.30
“ahia iai, troppi dolori, non riesco a muovermi. quella stronza della dottoressa non fa niente per aiutarmi”
“Hai chiesto per cambiare dottore?”
“No. Lo sai cosa mi ha detto tuo fratello..”
“per favore, ti prego, ti scongiuro, evita di parlarmi dei miei fratelli, davvero te lo chiedo per favore”
“va bene. Domenica vieni a trovarmi?”
“te l’ho già detto: mi sono rimasti solo 300 euro, non posso rischiare di fare troppa strada con la macchina, se succede qualcosa sono rovinato.”
“va bene, fammi attaccare che spendo troppi soldi ciao.”
ciao

MERCOLEDI ore 18.30
“ahia iai, troppi dolori, non riesco a muovermi. quella stronza della dottoressa non fa niente per aiutarmi”
“Hai chiesto per cambiare dottore?”
“No. Lo sai cosa mi ha detto tuo fratello..”
“per favore, ti prego, ti scongiuro, evita di parlarmi dei miei fratelli, davvero te lo chiedo per favore”
“va bene. Domenica vieni a trovarmi?”
“te l’ho già detto: mi sono rimasti solo 300 euro, non posso rischiare di fare troppa strada con la macchina, se succede qualcosa sono rovinato.”
“va bene, fammi attaccare che spendo troppi soldi ciao.”
ciao

GIOVEDI ore 18.30
“ahia iai, troppi dolori, non riesco a muovermi. quella stronza della dottoressa non fa niente per aiutarmi”
“Hai chiesto per cambiare dottore?”
“No. Lo sai cosa mi ha detto tuo fratello..”
“per favore, ti prego, ti scongiuro, evita di parlarmi dei miei fratelli, davvero te lo chiedo per favore”
“va bene. Domenica vieni a trovarmi?”
“te l’ho già detto: mi sono rimasti solo 300 euro, non posso rischiare di fare troppa strada con la macchina, se succede qualcosa sono rovinato.”
“va bene, fammi attaccare che spendo troppi soldi ciao.”
ciao

VENERDI ore 18.30
“ahia iai, troppi dolori, non riesco a muovermi. quella stronza della dottoressa non fa niente per aiutarmi”
“Hai chiesto per cambiare dottore?”
“No. Lo sai cosa mi ha detto tuo fratello..”
“per favore, ti prego, ti scongiuro, evita di parlarmi dei miei fratelli, davvero te lo chiedo per favore”
“va bene. Domenica vieni a trovarmi?”
“te l’ho già detto: mi sono rimasti solo 300 euro, non posso rischiare di fare troppa strada con la macchina, se succede qualcosa sono rovinato.”
“va bene, fammi attaccare che spendo troppi soldi ciao.”
ciao

SABATO ore 18.30
“ahia iai, troppi dolori, non riesco a muovermi. quella stronza della dottoressa non fa niente per aiutarmi”
“Hai chiesto per cambiare dottore?”
“No. Lo sai cosa mi ha detto tuo fratello..”
“per favore, ti prego, ti scongiuro, evita di parlarmi dei miei fratelli, davvero te lo chiedo per favore”
“va bene. Domenica vieni a trovarmi?”
“te l’ho già detto: mi sono rimasti solo 300 euro, non posso rischiare di fare troppa strada con la macchina, se succede qualcosa sono rovinato.”
“va bene, fammi attaccare che spendo troppi soldi ciao.”
ciao

DOMENICA ore 18.30
“ahia iai, troppi dolori, non riesco a muovermi. quella stronza della dottoressa non fa niente per aiutarmi”
“Hai chiesto per cambiare dottore?”
“No. Lo sai cosa mi ha detto tuo fratello..”
“per favore, ti prego, ti scongiuro, evita di parlarmi dei miei fratelli, davvero te lo chiedo per favore”
“va bene. Domenica vieni a trovarmi?”
“te l’ho già detto: mi sono rimasti solo 300 euro, non posso rischiare di fare troppa strada con la macchina, se succede qualcosa sono rovinato.”
“va bene, fammi attaccare che spendo troppi soldi ciao.”
ciao

sabato 23 ottobre 2010

Buonanotte

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Buonanotte grandi bimbi e piccoli adulti,
buonanotte ai tuoi sussulti
alle sere d’estate, alle invernali gelate
buonanotte che tu sia sveglio, veglio o trasognato.
Buonanotte al mio caldissimo piumone,
che poi fa troppo caldo e finisce che mi spoglio..
buonanotte ricordo d’un viaggio,
e del tuffo da quell’incredibile scoglio.
Buonanotte alla voglia di poeticare
che prima o poi si finisce col fare sempre
lo stesso cianciare.
Buonanotte ad un vuoto duro da colmare;
chissà,
potrei svegliarmi, un giorno,
dolcemente smemorato.
Ora sono stanco
dormirò profondamente
e sorriderò nel sonno,
mentre penserò ad un augurio
che dovrei fare un po’ più spesso:
l’augurio della buonanotte
dedicato con calore soprattutto a me stesso.
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mercoledì 20 ottobre 2010

Niù luuc !


New Look, nuova veste per LiberoPensieRoberto !

Come vi sarete senz'altro accorti, qualcosa è cambiato in questo blog.
No, purtroppo per voi non è l'autore, che rimango sempre irriducibilmente io, ma parte della grafica e dei colori.
Il nero è ancora il colore mastro, quel che comanda tutto, perchè nero è bello; credo di non sconvolgere nessuno affermando che il nero, in realtà, è la somma di tutti i colori, e non l'assenza di questi.
Cambiano i caratteri ed i colori dei testi, e la disposizione degli elementi nel layout della pagina.
Vi sarete anche accorti che blogger adesso ci da l'opportunità di aggiungere delle pagine indipendenti e, nel nostro caso (nostro = mio e vostro, perchè credo di condividere con tutti voi questo spazio), ne abbiamo aggiunte due, per ora: la presentazione del blog e la pagina delle donazioni.

Se avete altre idee, considerando che possiamo inserire fino a 10 pagine indipendenti, sono a vostra disposizione (tanto poi comando io).
Ciao testoline e, ricordate:
la libertà non è uno spazio libero, libertà è partecipazione!

Curriculì curriculà


Va bene, un banale geometra come me non può permettersi il lusso di pensare anche per un attimo di fare il selezionatore del personale, perché come tutti sappiamo (o dovremmo sapere), per certi mestieri ci vuole la laurea.

Laurea in risorse umane.

È questo il vero ostacolo culturale insormontabile fra me, ed un qualsiasi operatore di agenzia interinale il quale, ovviamente e senza timore d’esser smentito, può ritenersi certamente la persona più adatta a dar consigli a chi sta cercando lavoro.

Va bene, come dicevo, ho deciso di smettere di pensare che saprei fare anche io quel lavoro, e con molta più professionalità e calore umano di quanto non lo si faccia nei vari uffici Adecchi, Obbiettivi Lavoro o G.I.Gruppi; ho deciso d’ascoltare con molta umiltà le perle di saggezza che le loro splendide menti sanno elaborare, in tema di ricerca lavoro.

Ecco per quale motivo, in questi ultimi anni, ho più volte modificato il mio curriculum: seguire il consiglio di un operatore d’agenzia interinale, poiché tale consiglio nasce dall’infinita cultura di chi possiede una laurea in risorse umane.

Vediamo insieme, dunque, questi autorevoli e dotti consigli di gente laureata in risorse umane, su come elaborare un curriculum vitae. 
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Saggio ed autorevole consiglio di un laureato in risorse umane n°1
- Signor Dizza (mi chiamo D’Izzia) lei dovrebbe cambiare un po’ il carattere con cui ha scritto questo curriculum. Va benissimo il formato europeo, ma con un carattere più originale mette subito in risalto la sua originalità. Cerchi anche di lasciare qualche spazio vuoto fra i capoversi, così da rendere il testo più dinamico. - 

Saggio ed autorevole consiglio di un laureato in risorse umane n°2
- Signor Dizza (mi chiamo D’Izzia ho detto..) le consiglierei di cambiare il carattere del curriculum, perché così è un po’ troppo.. come dire… originale. Il curriculum è una cosa seria, le consiglio di usare un carattere un po’ più istituzionale.
Ah, metta un po’ di ordine fra i capoversi, così ci sono troppi spazi vuoti e non sta bene. -

Saggio ed autorevole consiglio di un laureato in risorse umane n°3
- Signor Dizza (ma sapete leggere o no?) il suo curriculum non va molto bene.. vedo che ha cambiato troppi lavori tutti diversi l’uno dall’altro.
Le consiglio di scrivere due curricula separati, uno con i lavori più manuali e da operaio, l’altro con i lavori più intellettuali e con profili più alti, e di presentarli in base al tipo di lavoro che sta cercando.. lei capisce perfettamente che se cerco un operaio non assumerò mai uno che ha fatto il geometra di cantiere, oppure se voglio un responsabile non assumerò mai uno che ha fatto il cameriere. -

Saggio ed autorevole consiglio di un laureato in risorse umane n°4
- Signor Dizza (MI CHIAMO D’IZZIA!!! DI-APOSTROFO-I-ZETA-ZETA-I-A !!!) quanti curricula mi sta portando scusi? Non va bene così, lei me ne deve fare uno solo, altrimenti rischia di fare brutta figura.
Le consiglio di non mettere tutti i lavori che ha fatto, perché lei ne ha cambiati davvero troppi e, come può immaginare, se giro un curriculum così ad un’azienda, non l’assumeranno mai perché si chiederanno “come mai ha cambiato tutti questi lavori?”.
Quindi, mi raccomando signor Dizza, selezioni i lavori più prestigiosi che ha fatto e descriva solo quelli. -

Saggio ed autorevole consiglio di un laureato in risorse umane n°5 (quest’ultimo di ieri mattina; consiglio dato dopo meno di un minuto dalla visione del mio c.v.)
- Eh no non ci siamo signor Dizza (vabbè, chiamatemi come diavolo vi pare), la prima cosa che si vede leggendo il suo curriculum è che ci sono dei buchi tra un lavoro e l’altro.. lei è rimasto a casa in quei periodi?
Rispondo io, intimiditoeh no, non ho mai smesso di lavorare, ma ho cancellato tutti i lavori..come dire..meno importanti, una sua collega mi ha consigliato di fare così…
No no no, vede signor Dizza, la prima cosa che uno si chiede quardando il suo curriculum è “ma questo è rimasto a casa a fare che cosa?”.
Le consiglio vivamente di riempire tutti quei buchi, anche se i lavori non c’entrano nulla, anzi più lavori mette meglio è. -
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A voi, miei cari lettori, le conclusioni.

domenica 17 ottobre 2010

Come ti fotto la libertà

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Ci sono tanti modi per togliere la libertà di un uomo.
Ci sono metodi più evidenti, come la dittatura, e ci sono metodi più subdoli.
Volete aprire gli occhi su quelli subdoli? Ops, cambio domanda, altrimenti vi offendete.
Volete sapere quali secondo me sono metodi subdoli per togliere la libertà di un uomo?
Vediamoli insieme:

  • limitare l'accesso al lavoro (eliminare l’ufficio collocamento in favore ad agenzie interinali assolutamente inadeguate è stato un delitto),
  • rendere una chimera l’accesso alla sanità (8-12 mesi di attesa per un intervento chirurgico),
  • togliere la possibilità di parlare ai media (per esempio, sospendendo trasmissioni televisive di denuncia),
  • rendere INACCESSIBILI i canali di sostegno economico (provate a chiedere un contributo qualsiasi, sentite la risposta del vostro assistente sociale o dell’impiegato dell’INPS),
  • rendere impossibile il mantenimento di una casa (600/800 euro di affitto o mutuo non sono un altro delitto?),
  • rendere impossibile l’accesso al credito (NON è vero che sono stati creati fondi per le banche per far sì che “aprissero i rubinetti”),
  • rendere il lavoro “flessibile” (precario suona male alle orecchie di alcuni) senza, però, aver pensato a tutta una serie di accorgimenti per evitare che gli imprenditori potessero approfittare della situazione,
  • e per finire, togliere la possibilità al cittadino di esprimere il proprio voto diretto sui rappresentanti in Parlamento.
Ora, dato che fui di destra (estrema destra) e poi di sinistra (estrema sinistra), ma oggi sono solo ed unicamente incazzato, non ho paura di essere etichettato in chissà che modo nell’affermare quanto segue:

in Italia ci è stata tolta la libertà.

Se qualcuno di voi lettori contesta la mia durissima affermazione, può lasciarmi ovviamente il suo commento.
Una sola precisazione, però: prima di contestare l’elenco che ho fatto prima, si chieda quante volte nella sua vita ha avuto un disperato bisogno di agenzie interinali, ospedali, assistenti sociali, banche, lavoro… perché se non ha esperienza diretta in tutto questo, sappia che il suo commento per me varrà meno di zero.
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Ludovico e Sarchiapone

Come ho scritto anche su Facebook, ho interpretato questa poesia di Totò perchè la ritengo assolutamente attuale e fedele alla realtà.
Ho preparato anche 'A livella, a presto pubblicherò il video.
Buon ascolto (spero..).

p.s.: da voi, miei cari squinternati, aspetto con grande apertura mentale e serenità una critica sincera.


venerdì 15 ottobre 2010

Lettera di un ipotetico padre (il video)

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Avevo già pubblicato questo monologo, ma oggi ho deciso di realizzare questo video in cui leggo quelle parole.
Così, per trasmettervi meglio le emozioni che ho provato scrivendole.

giovedì 7 ottobre 2010

Donne ed elementi basilari di statistica

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  • Se la trovi carina, probabilmente sta uscendo in questo periodo con un ragazzo che le piace molto.
  • Appena pensi che sia bella, secondo i tuoi personalissimi canoni estetici, molto probabilmente sta baciando per la prima volta un ragazzo con cui esce da tre mesi, ed ha preso una bella cotta.
  • Se la trovi sexy, quasi certamente è fidanzata.
  • Se la trovi simpatica e ti piace parecchio stare in sua compagnia, certamente è fidanzatissima.
  • Se la ritieni intellettualmente stimolante, spiritosa (dote molto rara), sexy e pure carina, ovviamente si è sposata da un mese, ed è appena tornata da una luna di miele fantastica.
  • Se ti accorgi che anche lei ti guarda, che ride molto alle tue battute, che siede sempre vicino a te alle tavolate, che fa di tutto per sfiorarti e ti regala sorrisi luminosi, beh, è quasi certo che si sia appena rimessa col marito col quale aveva avuto una lunga crisi, ma adesso l’hanno superata e pare che si amino più di prima.
  • Se ti lascia il suo numero di telefono, ovviamente quella sera era arrabbiata col suo ragazzo e aveva solo bisogno di aria nuova e, quando il giorno dopo le scriverai “ciao” non ricorderà nemmeno chi sei.
  • Se ti bacia con la lingua nei bagni di un locale, “scusami per ieri sera, proprio non riesco a reggere l’alcool. Se vuoi usciamo lo stesso, come amici.”.
  • Se fate del buon sesso, salta fuori che ti vuole come amante, perché ti confida, subito dopo, che è sposata ed ha due figli.
  • Se fate sesso duro, di quello libidinoso e duraturo, salta fuori che ti vuole sposare. No, anzi, ti vuole come amante tutta la vita, perché vuole sposare l’altro, ma tu dovresti prenderla bene, perchè dovresti leggere fra le righe una specie di complimento.
  • Se andate d’accordo in tutto, avete un’ottima intesa sessuale e state bene insieme, non illuderti: le stanno preparando un contratto di lavoro nuovo che prevede il trasferimento a Barcellona e “Cerca di capirmi, io amo Barcellona!”.
Beh, le statistiche possono sempre sbagliare. Sta a te decidere se sfidare il destino, oppure restare a casa a guardare tutti i video dei Griffin e mangiare nutella.
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martedì 5 ottobre 2010

Stile Maurizio Milani.

Il pezzo comincia così: se Maurizio Milani mi denuncia per plagio non ho i soldi dell’avvocato, e dovreste pagarmi voi che leggete il blog. Però potete pagarmi anche se non mi denuncia, perché comunque leggete questo blog.
 

Maurizio Milani. Io amo quell’omino lì. 
L’ho conosciuto di persona, era un mio cliente al Mc Donald’s di San Donato milanese, lui però non parlava mentre mangiava, ma quando andavo a vederlo nei suoi spettacoli era simpatico. Ma lo aveva deciso prima.
Ho appena finito di leggere il suo libro. Mi sono commosso, però poi ho iniziato a ridere.

In treno una ragazza rossa con le lentiggini mi ha visto che ridevo come un matto e si è innamorata di me, ci siamo fidanzati ma suo padre l’ha buttata fuori di casa perché dice che io non mi so fare la barba, quindi sicuramente sono un poco di buono.

Lei voleva dormire da me ma le ho detto che è troppo in disordine, e che sono un agente della CIA, allora le ho affittato una stanza in un albergo a 5 stelle, e ho fatto un mutuo per pagarle il primo mese, poi si vedrà. Il mutuo è trentennale a tasso variabile.
Quando le ho confidato che in treno non ridevo perchè volevo fare colpo su di lei, ma per il libro di Maurizio Milani, mi ha lasciato.

Ora lavo i vetri in piazza Insubria a Milano e chiedo 27 euro alla volta, perchè nel detergente dei vetri ci metto anche il brillantante della lavastoviglie, che mi costa un botto, però quando butto l’acqua col detersivo avanzato nei navigli, le pantegane si divertono a soffiare nella schiuma e fare le bolle di sapone.
Bon, credo che il pezzo sia finito qui, anche perché Maurizio Milani potrebbe denunciarmi per plagio e non ho del vino buono in cantina da offrirgli per fare la pace.

giovedì 30 settembre 2010

Il fattore R

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La mia esperienza di vita, almeno fino ad oggi, mi ha insegnato una cosa soprattutto: quando tutto va liscio, l'unico fattore in grado di rovinare le cose sono io stesso.

Sì, certo, come quando fai una frittata con tanto amore, senti dal profumo che sta venendo buonissima, stai per girarla e pensi: la giro piano piano, perché se la faccio saltare, questa è troppo grossa e mi si spezza al volo, e magari finisce per terra.
Lo pensi. Lo ripensi. E ripeti a te stesso: no, minchione, non lanciarla, questa è grande e si spezza in aria…
NON lanciarla…
NON lanciarla..
NON lanciarla..
Robbè NON lanciarla.. 
ho detto NON lanc.. Beh, se sto attento riesco a farle fare il giro senza problemi.

NO, AMICO, se il tuo cuore ti dice che quella frittata sta per rompersi, non devi lanciarla!

La sensazione che provi vedendo la tua frittata esplosa sul pavimento in mille pezzi, è un misto fra l’incazzatura e la tristezza.
Hai voglia di piangere, ma sei così incazzato con te stesso che le lacrime si trasformano in ingiurie: COGLIONE! SEI UN COGLIONE! LO SAPEVI CHE NON AVRESTI DOVUTO LANCIARE QUELLA FRITATTA! TESTA DI CAZZO! SEI IL SOLITO TESTA DI CAZZO!
E ORA CHE FAI?
COME PENSI DI FARE, SPIEGAMI, RACCOGLIERAI I PEZZETTI DI FRITTATA DA TERRA E LI UNIRAI CON LO SCOTCH?

La cosa incredibile è che riconosco benissimo le situazioni in cui non devo infilarmi, perché sono abbastanza “uomo di mondo” e so come vanno certe cose.. eppure, mi ci infilo lo stesso.
“noi sfidiamo i presagi” dice Amleto.
“perché siamo coglioni”, rispondo io.

Comunque, in qualche modo, dovrò fare una scelta: affrontare il fattore R ed eliminarlo, così da non distruggere più nessuna frittata, oppure vivere la vita così, fra incazzature e lacrime.
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giovedì 16 settembre 2010

Nucleare è bello.

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Propongo una centrale nucleare con inceneritore e area giochi incorporati nel cortile di casa mia.

Basta con queste paure ingiustificate fomentate dagli ambientalisti: le centrali nucleari sono sicure e non producono scorie radioattive, e dagli incenerit.. pardon, dai termovalorizzatori non escono nanopartiocelle pericolose per la salute e soprattutto non escono ceneri di scarico che vanno messe in discarche speciali.

Propongo un parco giochi interno per i bimbi più piccoli che abitano dalle mie parti, gite guidate per gli studenti delle elementari e dei mini-stage per tutti i neo-diplomati, per far capire loro che si può creare energia rispettando l'ambiente.

Ho realizzato un piccolo progetto di centrale nucleare/inceneritore/parco giochi, e volevo rendervi partecipi della cosa; lasciate pure i vostri suggerimenti, tutto è migiorabile (come dissero costituendo l'UdC).

mercoledì 15 settembre 2010

Che grande figlio di.

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TUTTO D'UN FIATO:
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Il figlio dei Pooh (il di lui nome ho volutamente dimenticato), le figlie di Celentano, il figlio di Celentano (!!!), la figlia di Zucchero, il figlio di Gassman (Big Jim), il figlio di Elkann (no comment)...
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...il figlio di La Malfa, i figli di Agnelli (quali? quanti?), la figlia di Dario Argento, i figli di Berlusconi, il figlio di Bush (che, con grande fantasia, hanno chiamato come il padre), il figlio di Mario Cecchi Gori, la figlia di Francis Ford Coppola, il figlio di Carlo D’Apporto, il figlio di Eduardo De Filippo, e vabbè, anche il figlio di Luigi (questa è cattiva, lo so).
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La figlia di Henry Fonda, la nipote di Henry Fonda (confidiamo in una quarta generazione), il figlio di Kirk Douglas, il figlio di Dario Fo, la figlia di Tony Curtis, il figlio di Ciccio Ingrassia, la figlia di Michele Placido...
...la figlia di Tyron Power, la figlia di Roberto Rossellini (e Ingrid Bergman, azz), i figli di Tognazzi, il figlio di Vittorio De Sica, l’altro figlio di Vittorio De Sica.

Troppi, sono troppi, ed io non li ricordo tutti.

Mi chiedo solo quanta gente avrebbe potuto fare carriera nello spettacolo, oppure diventare un buon politico, se non ci fossero stati questi.

E vabbè, non stiamo a fare facili retoriche.
Tanto, come ti giri e rigiri, senti sempre lo stesso odore.



martedì 14 settembre 2010

Amarcord

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Un anno speciale, il 1991.
Accadde qualcosa in me, quel genere di avvenimenti che difficilmente gli eventi della vita riescono a cancellare dalla memoria di un individuo.
Incredibile a dirsi, mi ricordo perfino i profumi di quell’anno.
Avevamo appena passato i mondiali, da qualche mese, ma la radio continuava a trasmettere la canzone di Bennato e Nannini; una canzone così magica da suscitare più emozioni dello stesso campionato di calcio per il quale era stata scritta.

Faceva molto, molto freddo l’inverno del 1991, e ricordo perfettamente l’abbigliamento simil-polare col quale mia madre mi infagottava prima di mandarmi a scuola; faceva così freddo che sotto i vestiti mettevo il pigiama, e al posto delle scarpe indossavo degli stivali imbottiti di lana pecorina.
Compivo, ed era Febbraio, il mio tredicesimo compleanno, e di lì a poco sarebbe stato il Festival di Sanremo. Senza dubbio, il migliore che io ricordi.
Frequentavamo una sala giochi piuttosto losca a San Donato Milanese, e dentro la sala c’era, oltre ai videogiochi, un bellissimo Jukebox, di quello con i tasti stretti e lunghi, e durissimi da schiacciare.
Per parecchi mesi uscirono da lì le canzoni del Festival.
Chiudo gli occhi, e sento ancora il rumore dei videogiochi, gli schiamazzi dei ragazzetti più scalmanati e le canzoni: “Se stiamo insieme”, “Perché lo fai”, “Gli altri siamo noi”, “Spalle al muro”, “La fotografia”.
Già, la fotografia.
Ho perso tutte le fotografie di quegli anni, ma meglio così, non mi piacevo. Troppo magro.

Ricordo bene il profumo della focaccia da 1000 lire che compravo dal panettiere prima di andare a scuola, oliosissima e piena di sale, e a volte prendevo anche la pizzetta, così, per cambiare un po’. Caspita, anche la pizzetta era buona, anzi buonissima, ed ecco il dilemma: ‘sta mattina che prendo, focaccia o pizzetta?’
E allora “Ma’, mi dai due mila che prendo anche la pizzetta?”.

Ricordo il libro di scienze, non posso dimenticarlo, perché più o meno a metà si parlava della pubertà e c’erano i disegni stilizzati dei due sessi, con tanto di spiegazione dettagliata sulla copulazione.
E ricordo, oh sì lo ricordo così bene, la foto di Norma Jeane, alias Marylin, nuda e coperta solo da un velo trasparente e colorato. Era il primo seno, per me.
Beh, non proprio il primo, perché già da un po’ nel mio cortile G. , che era più grande di tutti noi, sbandierava degli strani giornaletti, dove le ragazze non erano del tutto vestite…
Marylin, però, era la prima cotta.
E allora avevo fatto l’orecchia a quella pagina, così appena la prof. si distraeva, io potevo aprire di nascosto il libro proprio sulla mia amata.
Marylin, ore che ci penso, non fu il mio primo seno, ma senz’altro fu il mio primo rapporto clandestino.

Ricordo gli improvvisi cali di voce, e mia madre che diceva “hai visto? Te l’ho detto di metterti la sciarpa!”; possibile, mi dicevo io, che io sono il terzo figlio, e ancora non ha capito che a questa età cambiamo la voce e il freddo non c’entra nulla?
Ricordo la metamorfosi, che tenevo tutta per me perché non ne parlavo quasi a nessuno, soprattutto ai miei due fratelli maggiori; al posto di tranquillizzarmi e darmi consigli, loro quasi certamente non avrebbero fatto altro che deridermi e urlare ad alta voce anche le cose mie più segrete.
Erano fatti così, molto diversi da me, che potevo farci?

Ancora ricordo quell’estate, perché ogni martedi sera guardavo Notte Horror e Zio Tibia Picture Show, e quando fu la volta di Nightmare, il mio fratello maggiore ebbe la geniale idea di grattare la mia porta di notte, con coltelli legati alle dita a mezzo skotch; io tirai un urlo tipo Tarzan, e loro due scoppiarono a ridere.

Il ’91 fu l’anno del primo bacio dato, ecco, alla francese, e fu anche l’anno della scoperta di me.
Il ’91 fu l’anno in cui, per un inspiegabile concausa di eventi, mi trovai a fare doposcuola con un gruppo di ragazze di terza che mi avevano preso in simpatia; io avevo scritto una lettera d’amore ad una di loro, Barbara L., questa l’aveva letta a tutte le sue amiche e loro, evidentemente, avevano finito per provare una certa simpatia nei confronti di questo piccoletto di seconda, così coraggioso e romantico.
Fu nel ’91 che mi iscrissi a karate, e ricordo così bene l’odore di muffa e aria viziata di quella palestra sotterranea.
Prima di noi un gruppo di ragazze faceva aerobica e, fra loro, c'era Silvia, l'amica della Barbara di cui sopra, che a lungo andare cominciai a considerare molto, molto più bella.
Ero così, a tredici anni, mi innamoravo due volte al giorno.

È incredibile come la mia vita sembri profondamente condizionata dal '91, così carico d’esperienze ed emozioni.
Credo stesse nascendo un germoglio in me, proprio in quell’anno.

Bene, daglie e ridaglie sono riuscito ad auto-commuovermi, quindi direi che sia il caso di chiudere qui.
Lo faccio con questa canzone, così romantica, così dolce, così colonna sonora del mio 1991.