Poesia, narrativa, riflessioni libere e satira.. se fossi stato capace di scrivere 'ste cose, al posto di un blog avrei scritto un libro.. e sarei diventato ricco.
domenica 30 novembre 2008
La masturbazione
Io conosco molto bene sia la mia domanda che la risposta.
Gli orgasmi che mi concedo io, eh, quelli sì che sono forti.
Suono la melodia come fossi un precisissimo violinista, che non guarda neanche più il proprio spartito, perché conosce a memoria l’intera sinfonia. Adagio, lento, vivace, allegro e poi,
il gran finale.
Ci vorrebbero anche le trombe, gli applausi, i fiori, l’inchino.
A volte, l’intreccio melodico si fa più ardito, il finale tarda ad arrivare – il termine “venire” mi pareva troppo scontato – ed ecco che mille pensieri disturbano quella che potrebbe essere un’azione eroica (dovevo scrivere "erotica"?) di pochi minuti.
Un’ora. Due ore.
Fino a dimenticare il motivo per cui avevo preso il violino in mano.. ah, ecco, sì la melodia.. l’attenzione cala, e non solo quella.. il direttore d’orchestra va a prendersi un caffè.
Le immagini fin’ora cercate svaniscono nel nulla, ed io mi sento quasi ubriaco di me stesso.
Poi, all’improvviso, compare lei, il mio sogno erotico in tutto il suo splendore, e l’odore che mi sforzo di sentire, ed ecco che l’intera orchestra si rimette a suonare.
Sempre più forte, sempre più veloce, ecco lei, il sogno erotico, che mi lascia fare proprio quella precisa cosina, quella che mi fa impazzire, quella che mi fa perdere il controllo, quella che può esplodere il palazzo ma io sono troppo preso per darmi una calmata..
Ed ecco il mio assolo di violino supera tutti gli archi e tutti i fiati, il maestro fa cenno di fermarmi ma non posso, oramai non posso perché ho superato il punto di non ritorno.. nooo…. Sìììììììì……
Ooohhhh….
…….
…………..
Sono senza fiato, mentre cerco di riprendermi.
Due secondi dopo quell’immagine è già sparita, insieme al suo odore, e torno d’improvviso nel silenzio della mia stanza. Mi guardo intorno.
Resta solo per un momento con l’amaro in bocca ed un freddo che mi viene un po’ di pelle d’oca.
Mi rivesto in fretta.
Sospiro di sollievo. Altro sospiro..
Eh sì, gli orgasmi che mi concedo io, eh, quelli sì che sono forti.
venerdì 28 novembre 2008
Campagna anti-Freud parte II
Trattato semiserio sulla neve

la neve.
Così morbida, così bianca, così soffice... mi ricorda la testa della mia bisnonna Peppina.
La neve, soprattutto ai bordi delle strade, è in grado di ricordarci qual è il vero colore dei nostri polmoni.
Eppure sui campi è così pura.
Infatti ci ricorda quale potrebbe essere il vero colore dei nostri polmoni, se la smettessimo di buttare merda nell’atmosfera.
La neve ci ricorda:
momenti felici della nostra infanzia, cioè quando uscivamo in cortile a giocare come piccoli idioti con i nostri amici;
momenti meno felici durante l’adolescenza, cioè quando si cadeva per terra davanti all’ingresso delle scuole medie alle 08.00, e tutta la scuola si godeva lo spettacolo, anche la ragazza/il ragazzo di cui eri innamorato/a;
momenti drammatici in età adulta, cioè quando vorremmo tornare in cortile a giocare oppure davanti al portone della scuola, ma siamo in ufficio e torneremo a casa rischiando un incidente ogni 20 secondi.
La neve ha un sapore tipico, cioè lo stesso del giaccio del tuo freezer, solo che la puoi mangiare, senza che ti resti la lingua attaccata (che poi ti tocca chiamare la guardia medica)..
La neve ispira attività ludiche – per i soliti porci: ho detto ludiche, non luride – a tutte le età, chissà qual è il meccanismo che scatta in noi.
Del resto, a pensarci, si tratta solo di acqua ghiacciata.
Cosa ho detto?! Possibile sia diventato così cinico?
La neve è poesia lenta e silenziosa che scende dritta dritta sul cuore di tutti noi.
Così va meglio?
Già, è tutta poesia.
La neve non chiede permesso, si posa su tutto indistintamente. La neve è idealista: tratta tutti allo stesso modo.
La neve è un dittatore saggio che impone limiti di velocità inferiori a quelli consentiti dalla legge. La neve è il cielo magicamente rosso di notte.
La neve si prende gioco di noi, ci spazientisce ridendo alle nostre spalle.
La neve è fatta per i mansueti. Questa mattina ero in coda, dietro tanti altri, ed un tipo decisamente simpatico ci ha sorpassati tutti, accelerando e andando in contro mano per parecchi metri. Ecco che effetto fa la neve a chi deve ancora trovare la pace dentro se stesso.
La neve fa diventare buoni i cattivi e cattivi i buoni.
È una bianca terrorista sovversiva, che blocca il paese.
La neve nevica. Del resto, la pioggia piove, il vento soffia, il buio incombe e il sole gira. Insomma, ognuno si fa un po’ i cazzi suoi.
Quando nevica gli animali che fine fanno? Io guardo nei campi, ma non ci vedo nulla. Mah.
Per le cimici una risposta c’è: sono tutte in casa mia, fumano sigari e giocano a poker, sorseggiando un vecchio JD ed imprecando sul clima ed il governo.
La neve separa i paesi occidentali e consumisti in due feroci categorie di persone: quelle felici, perché arriva il natale e non vedono l’ora di fare l’albero, i regali, le cene.. e quelle che chiudono gli occhi e pensano “ti prego fammi andare in coma fino al 7 gennaio”.
La neve sembra leggera, ma è una falsità: diviene pesante e distruttrice, se vuole.
La neve ci carezza, se chiudiamo gli occhi ci sembra che un gattino ci stia sfiorando il viso, per giocare un po’.
La neve è un’ottima scusa per dire: dai non mi va di uscire, stiamo da me sabato sera..
L’ho già detto che è bianca?
Boh, non ricordo.
Forse, ripensandoci, è vero: la neve è qualcosa di più di acqua ghiacciata, ora forse ne colgo la poesia.
Quasi quasi esco, vado per le strade, e prendo i passanti a colpi di poesia in faccia.
campagna anti-Freud
giovedì 27 novembre 2008
BASTARDO DENTRO ATTO V (ovvero, ora che sono a quota 100, posso scrivere un libro e farmela dare da chi voglio?)
82. Ti licenzio. Quello che ha preso il tuo posto è giovane e sveglio, e non è nemmeno disabile. Per questo tua moglie se lo scopa tutte le volte che ti faccio stare in ufficio anche la sera.
83. volevo licenziarti oggi ma poi ho pensato: lunedi prossimo finalmente raggiunge la scatto di anzianità.. lo licenzio martedi.
84. sai cosa mi piace dei bambini? Niente.
85. i problemi di coppia non si risolvono con le liti, quindi ti lascio direttamente.
86. ti lascio per il tuo bene. Tua sorella ieri notte mi ha detto di dirti così che l’avresti presa bene.
87. se mi voti vado al potere. Se non mi voti mi alleo a quello che voti e vado al potere. Se non vai a votare perdi i diritti civili. Comunque la metti, ti farà sempre molto male lì dietro.
88. quando mia moglie invecchierà, ingrasserà, diventerà burbera e smetterà di darmela..chissenefrega, è una vita che la tradisco con le mie allieve diciottenni.
89. vai da un prete, confessagli che da quando hai 18 anni lui è il tuo sogno erotico, digli che sei disposta a fare tutto per lui in gran segreto. Vedi che ti dice. Se ci sta, spegni la piccola telecamera nascosta nella borsa, e pubblica su youtube la conversazione facendo anche il suo nome.
90. “Io ti amo”, “sì, anche io mi amo”.
91. “scusa, mi sai dire che ore sono?”, “sì”.
92. “non sei stato troppo duro con nostro figlio?”, “no macchè, il bastone non s’è nemmeno spezzato”
93. “Ti racconto una barzelletta. Ci sono un socialista ladro, un comunista venduto, un democristiano mafioso e un liberale fascista”,”ahhhahhhahhhaaahhhh”, “che ti ridi, non ho ancora finito!”, “...scusa che ce ne sia solo uno per partito non era la battuta?!”
93. “te ne racconto un’altra. C’è Papa Ratzinger..”,”aaaahhhahhahahhhaa”, “ci risiamo: mi fai finire o no?”, “scusa mi basta sentire quel nome e scoppio a ridere uhhuhh ahhahh uhuh Non riesco a trattenermi ahhhahhh il papa ahhhhahhhhahhh Ratzinger aaahhhhahaaaahhhh... “
94. “sai la differenza fra un non vedente e un sordo?”, “che il non vedente non può compilare la domanda di invalidità perché non ci sono i moduli in brail?”
95. “sai la differenza fra un epilettico e un indemoniato?”,”sì, che l’indemoniato s’è tolto il gusto di vomitare in faccia al prete, alla moglie e alla suocera rompicoglioni”.
96. “senti questa! Questa fa troppo ridere, davvero..ascolta: ..”, “aspè, senti quest’altra: le tue barzellette mi fanno cagare”
97. Dopo l’amore, lui la guarda e dice “t’è piaciuto?”, lei: “cosa?”.
98. dopo l’amore, lei lo guarda e gli dice “ti è piaciuto?”, e lui “naaaa il primo Rambo è molto più bello”.
99. “se mi sposi farò di te una donna felice”,”Non ti puoi ammazzare prima?”
100. “auguri papà. Non sei contento di compiere 90 anni?”, “no figliolo, ogni volta che ti guardo mi sento un uomo fallito”.
Informazioni di servizio
Canzoni strampalate, atto II
È una poesia, lo so, lui vorrebbe essere il vestito che lei porterà, vorrebbe parlarle come non ha fatto mai, vorrebbe essere il motore della sua macchina, così di colpo lei lo accenderà (lieve riferimento sessuale).
Poi scivola, e dice “vorrei essere l’uccello che accarezzerai”, e lei già diventa tutta rossa perché pensa ad un uccello di un metro e mezzo..
Vorrei di qua, vorrei di là.. ne dice troppe, fino ad esagerare: “vorrei essere la tomba quando morirai, e dove abiterai, il cielo sotto il quale dormirai, così non ci lasceremo mai, neanche se muoio e lo sai”.
Mentre lui le augura di morire per diventare la sua tomba, lei è già un chilometro più avanti che corre come una disperata.
La canzone è ironica e istrionica, come tutti i pezzi di Caputo, lo so, ma una frase mi ha sempre colpito, e ve la faccio leggere: “abito sopra perché non sali ho una collezione di medicinali e due bicchieri, gli avanzi del pranzo di ieri..”.
Con un invito così succulento (Sali, ti drogo di psicofarmaci e ti faccio mangiare ali di pollo fredde e già spolpate mischiate a mozziconi di sigaretta), quale donna potrebbe rifiutare?
Questo è il testo di un serial killer, spero che le autorità prendano provvedimenti, perché Togni va assolutamente controllato. Vediamo un po’...
Ecco i gesti quotidiani che il cantante dice di fare: passa le notti a camminare dentro a un metrò, sembra uscito da un romanzo giallo (ma cambierà, sì cambierà), getta arance da un balcone, non è ancora matto ma minaccia che “qualcosa farà”, si traveste da Pierrot, sale sui tetti e grida “guarda che anche io ho fatto a pugni con Dio”, tiene i libri sotto il letto, parla da solo e si confonde quando pensa “sì sto bene così”, a mezzanotte sta vicino ad un juke box, scrive in latino sui muri “evviva le donne, evviva il vino”, poi vuole offrire un fiore alla luna e vuole portarla a ballare.
Ed ecco come si rivolge alla luna:
“credi solo nelle stelle, mangi troppe caramelle”, “ma io non sono come altri, per te ho progetti più importanti...”, “a maggio vedrai che mi sposerai”, “vedrai saremo un po’ felici, e forse molto più che amici..”.
Vi rendete conto che decontestualizzate queste frasi fanno letteralmente paura??? Sembra il testo di un film tipo Psyco.
“..ma di questo nostro amore così tenero e pulito, non mi resterebbe altro che un lunghissimo minuto di violenza..”.
Vediamo un po' questo amore tenero e pulito in cosa consiste:
Grazie a questo amore tenero e pulito, poi, un’altra donna è totalmente disperata e il cantante prende a mazzate il suo miglior amico, e mentre va a fondo lei gli ride in faccia e dice “ne ho abbastanza”.. azz!
L’amore tenero e pulito si nota anche quando lei chiama la volante e lo vuole far arrestare, “solo” perché lui aveva perso la pazienza, cioè la insegue con un’accetta stile Shinning “Cappuccetto rosso? Cappuccetto rosso? Il lupo cattivo è arrivato...”.
L’amore tenero e pulito si nota negli attacchi di sesso e tenerezza, descritti dopo che lui usa gli ultimi spiccioli per comprarle una spilla. “tieni è un regalo” “ah sììì ohh sììì quando mi regali le spille lo sai che effetto mi fai?” “sì, infatti ne ho comprate altre 50..”.
L’amore tenero e pulito è la bella stronza che “sorride di rancore”, cioè lo guarda, ride, e pensa “bastardo ti odio devi morire”.
L’amore tenero e pulito è lui che vuole fare sesso con lei anche se lei tromba con altri, infatti lui si accontenta come un cane degli “avanzi” (questa è alta letteratura fetish-erotica).
L’amore tenero e pulito è al massimo della poesia, quando lui la guarda innamorato, con gli occhi a forma di cuore, e le dice, per chiudere in bellezza “mi verrebbe da strapparti quei vestiti da puttana, e tenerti a gambe aperte finchè viene domattina”.
Eh sì, Masini è il nuovo esponente del dolce stil novo.
Alla prossima... (ne ho molte altre, tranquilli...)
mercoledì 26 novembre 2008
Il dubbio
Denuncia sociale: la mia storia ha del fantascientifico!
Questo post è una denuncia sociale, ben lontana da una banale lamentela personale; le lamentele sono finite, ora è il tempo di incazzarsi un po’.
Teniate a mente che la condizione di cui vi sto per parlare interessa, in Italia, milioni di giovani come me.
Da dove iniziare?
Dunque, ho 30 anni e vivo solo per scelta.
Un anno e mezzo fa, dopo la separazione dalla donna con cui convivevo, dovevo per forza comprare una casa, perché i soldi per un affitto (cauzione + anticipo ecc..) non c’erano. Col mutuo, poi, ho potuto comprare la macchina.
Avevo un contratto a tempo indeterminato e guadagnavo 1242,00 €/mese.
Tre mesi dopo aver comprato la casa, la mia azienda viene venduta. Per farla breve, a dicembre 2007 rimango senza lavoro. Con altri 30 anni da pagare. La mia rata è di 663,05 €/mese.
Ad oggi la mia condizione economica è al limite, pertanto mi sono rivolto alle istituzioni chiedendo di usufruire di ammortizzatori sociali, ed ecco il risultato:
- Non posso accedere al finanziamento di spese per il cibo e bollette perché risulto proprietario di immobile, e viene aiutato solo chi è in affitto.
- Non posso accedere alla Carta regionate dei Trasporti, perché la mia invalidità per l’epilessia è al 46% mentre il requisito minimo è il 64%. La contraddizione è che, data la frequnza delle mie crisi, non potrei guidare. Cioè secondo loro dovrei girare solo in autobus ma a spese mie.
In ogni caso, il mio indice ISEE, determinato dal reddito DELL’ANNO SCORSO, è troppo alto, quindi secondo loro il sono “troppo ricco”, anche se oggi guadagno solo 1000 €/mese. - Inoltre il mio contratto di lavoro scade il 03 marzo 2009 ma, siccome esistono forme di precariato ancora peggiori del mio, io passo in secondo piano (cioè che chi ha un contratto che scade a dicembre...) perchè considerato più "fortunato".
- Per l’epilessia ho diritto a 400€/mese, come da sentenza della corte di cassazione ma, banalmente, il responsabile ASL del distretto di crema mi scrive via mail: “...per la sua patologia la tabella di legge prevede esplicitamente che l'epilessia generalizzata con crisi mensili in trattamento abbia una percentuale fissa del 46%....l'indennità dipende anche dal reddito per cui nel suo caso (€ 11.400) solo con il 100% di invalidità civile potrebbe aver diritto a una piccola indennità”. La cassazione invece stabilisce che non si può più distinguere fra epilesse varie, perché sono tutte gravi e, ahimè, incurabili definitivamente.
- l’ultima possibilità che avevo, dunque, era accedere al “prestito d’onore”, cioè un prestito personale che il comune fa avere al privato tramite una banca, ma accollandosi spese ed interessi (cioè prendo 3000€ e rido 3000€).
Volete farvi 2 grasse risate? Il prestito d’onore è solo per le coppie, anche se uno dei due non lavora e l’altro ha un reddito basso... cioè lo stesso identico Roberto avrebbe quei soldi solo in quanto convivente... chiaramente con una donna! Perché se sei gay te lo scordi... è assurdo!!! Se sei eterosessuale e metti su famiglia vivi, se sei solo oppure convivi con uno del tuo sesso devi morire di fame!!!!!! - La banca non mi lascia nessun credito, nonostante il Governo garantisca per l’eventuale scoperto o la mia insolvenza... la giustificazione? Secondo loro, oltre al mio mutuo non potrei poi pagare la rata di 40 €/mese del prestito che ho richiesto.. ma mi stanno arrivando in media più di 70 €/mese di interessi passivi sullo scoperto... quelli però posso pagarli senza problemi, eh?!!
Morale?
Pago tasse da 11 anni e lo stato mi ha totalmente abbandonato.
La cosa ridicola è che per capire in che condizione sei, si basano sul reddito dell’anno prima... cioè tu un anno lavori e guadagni bene, poi torni disoccupato e per loro sei troppo ricco???!!!!
....e se sei eterosessuale e convivi ti aiutano sennò t'attacchi al tram.. ma porca zozza posso avere il diritto di starmene per i fattacci miei???
Per la mia malattia poi, dovrei combattere fra sportelli e burocrazia per ottenere qualcosa di cui ho già diritto ma che ogni pinco pallino qualsiasi alle asl mi rifiuta...
Unica soluzione proposta dall’assistente sociale: andare 1 mercoledi al mese alla Caritas del mio paese per prendere un pacco di spesa.
Ora, siete ancora sicuri che beppe Grillo abbia esagerato istituendo un vaffanculo day?
oggi invece...
martedì 25 novembre 2008
lunedì 24 novembre 2008
Walterone walterone... anche tu a cazzate non scherzi...
Fatto.
Ho detto "due" e "parole". Cos'altro c'è da dire su Veltroni?
Sta facendo fare il gioco sporco a Di Pietro, mentre lui fa l'opposizione ombra, cioè ombra di Berlusconi.
Come si fa a fare un governo ombra?
Semplice: si lega con la cintura un uomo del PD dietro ad ogni ministro del PDL, per 24 ore al giorno, e fai in modo che gli giri intorno allo scorrere delle ore, e il gioco è fatto.
Lui, Ualter (lontano parente di UAN, grande protagonista di bim bum bam), è l'addetto all'ombra di Berlusconi. Gli sta appiccicato al cùcù. Berlusconi parla, e lui ribatte, ma solo dopo che Di Pietro ha fatto un po' di casino, così lui può fare sì opposizione ma allo stesso tempo difende il premier.
Che statista ombra con le palle!
C'è da imparare da Ualter, gira e rigira, lui è sempre lì. E' lì grazie alle primarie? Sì, lo hanno votato gli elettori di centro sinistra, poveretti, che avevano una scheda in cui scegliere fra Veltroni, Letta, Gawronsky, Bindi e Adinolfi. E tutti a chiedersi: e chi sono questi?
Votiamo Veltroni, così ci fa una rassegna del cinema in ogni città, e ci tiriamo sù un po' di spiccioli.
Walterone, sei una volpe.
Ancora ricordo la puntata di Che tempo che fa, in cui avevi promesso pubblicamente di ritirarti dalla politica, perchè "non si deve fare politica a vita".
Hai ragione, perchè ti accuso? Mica stai facendo politica.. prendi lo stipendio da parlamentare ma in realtà non stai facendo un c.. cùcù!
Cùcù..bbubùsètteteeeeeee
Questo uomo mi ha vinto, mi ha stracciato.
Come posso continuare a competere con Berlusconi e le sue trovate geniali? Dove troverò l'ironia per dissacrare le gesta già follemente ironiche di questo piccolo grande uomo?
Quella del cucù è stata la mossa più sorprendente che uno "statista" abbia mai fatto.
Dentro me serpeggia un terribile dubbio: che il vero Berlusconi sia già trapassato parecchio tempo fa, e che un sosia impostore abbia preso il suo posto.
Crolla la scuola? Non ti scaldare amico, è solo una fatalità

venerdì 21 novembre 2008
La regola del contrappasso
Il suo sguardo terrorizzato cadde sull’anima un uomo ricurvo, schiacciato da un’enorme croce infuocata, che si trascinava lentamente senza una precisa meta. Accanto all’anima dannata, un’altra anima lo seguiva, apparentemente senza far nulla.
Preso da sgomento, il poeta volse uno sguardo verso il suo maestro che, intuendo il suo pensiero, lo anticipò:
Dante, sconvolto, fece cenno di capire il motivo di una pena così drammatica.
Subito dopo, però, notò che la seconda anima vagava senza alcun fardello, allora rivolse il proprio dubbio al maestro: “E ditemi, o’ Maestro, a chi appartenne quell’anima, e in cosa consiste la sua punizione, ‘chè mi par libero di muoversi per ogni dove? “, “quell’anima” disse grave Virgilio, “appartenne ad uno degli uomini che in vita professava nella setta di cui ti parlavo prima, ed abusò di infanti.
La sua punizione è assistere per l’eternità l’anima di un Papa.”
La volpe e l'asfalto.
Mi fanno una pena infinita, perché loro non possono sapere che esistono le macchine, quindi la loro è una morte stupida, banale e soprattutto infame.
Questa mattina ho visto una volpe rossa, meravigliosa, intera, con una coda stupenda, il muso e le zampe bianchi, il pelo lucido e liscio, di quelle che si vedono solo nei documentari, perchè troppo caute e riservate per farsi vedere ad occhio nudo.
Aveva le budella di fuori e il sangue rosso vivo (segno che l’incidente era accaduto da poco) sporcava il suo manto. Era distesa in tutta la sua lunghezza, e la ferita suggeriva il passaggio di una moto perché, in quella posizione, un’auto le avrebbe schiacciato anche la testa.
La strada che faccio per andare al lavoro è breve, circa dodici chilometri, ma ha il terribile “difetto” di essere quasi totalmente diritta, e nessun cartello avvisa del possibile attraversamento di animali; per questo, automobilisti scellerati riescono ad accelerare moltissimo, per questo non riescono ad evitare quelle povere bestiole.
Ho fatto una riflessione.
La nostra società è come la strada che faccio io tutte le mattine.
Per alcuni è dritta, libera, pronta per essere mangiata con potenti motori, a costo della sicurezza di chiunque, e porta esattamente dove si vuole arrivare.
Per altri, invece, è solo un ostacolo da attraversare che interrompe bruscamente il proprio percorso naturale.
Un ostacolo che sicuramente cambia la propria rotta e sul quale, quasi certamente, si viene schiacciati.
giovedì 20 novembre 2008
Incomunicabile
Se fossi su una stazione spaziale e dovessi aspettare sei mesi prima che si presenti qualcuno, probabilmente scriverei poesie e le attaccherei sui quadri dei computer di bordo.
Se mi arrestassero e fossi rinchiuso in isolamento, probabilmente inciderei frasi sui muri, così da comunicare con chi verrà dopo di me dentro quella cella.
Mettimi a curare un gregge di pecore, in desolate terre sarde , e parlerò con le pecore e col cane pastore.
Lasciami solo nella notte in un ospedale ed io, come ho già fatto, il giorno dopo avrò già personalizzato la mia stanza, e la sera mangerò pizza ordinata di nascosto dalla sala del pronto soccorso.
Immerso nello stupendo mare di Lampedusa parlai con una cernia.
Io e il mio gatto parlavamo per ore intere senza parlare, del resto.
Mettimi dove ti passa per la testa, ed io sarò capace di interagire con qualsiasi cosa mi stia intorno.
Ma con gli esseri umani,
Con loro ci rinuncio.
mercoledì 19 novembre 2008
Spazio Filosofico: ecco il primo passo
Ecco il link al gruppo di Spazio Filosofico:
http://it.groups.yahoo.com/group/spaziofilosofico/
Che la nuova cultura dell'essere abbia inizio.
Spazio Filosofico: ecco il manifesto di un grande progetto.
il progetto che voglio realizzare è un luogo in cui poter esprimersi senza troppi limiti e regole particolari, per promuovere una nuova cultura: la nostra.
La cultura delle persone reali, lontana da quella dei libri di psicologia, lontana dalle tv, la cultura che nasce dalla nostra poesia, narrativa, da liberi sfoghi, musica, pittura, teatro e tutto ciò che riguarda il pensiero di un uomo.
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Ognuno può postare un argomento, o una composizione libera, che apre una linea di discussione a sé stante.
la strada è l'unica salvezza
c'è solo la voglia e il bisogno di uscire
di esporsi nella strada e nella piazza
perché il giudizio universale
non passa per le case
le case dove noi ci nascondiamo
bisogna ritornare nella strada
nella strada per conoscere chi siamo.
(Giorgio Gaber)
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Il pezzo forte dell’ idea che vi propongo, è il passaggio dal luogo virtuale a quello fisico... un vero e proprio laboratorio polifunzionale, dove potrà nascere un nuovo pensiero, il “non-pensiero”, per citare il compianto Carmelo Bene. La semplice condivisione, cioè, di se stessi, senza etichette e pregiudizi.
Può diventare il definitivo scacco matto alla cultura moderna, falsa e propugnata a scopi puramente commerciali...la riappropriazione della strada, dei bar, dei centri culturali improduttivi e faziosi e, soprattutto, dei nostri cervelli.
Questa idea assomiglia molto a una “comune” degli anni ’60 – ‘70, con la differenza che noi viviamo già la disillusione per il fallimento di quel sogno, e siamo molto più incazzati.
Avete notato come siamo tristi? In tv tutti urlano e piangono, i cantanti più famosi sono quelli disperati, i film che tirano di più sono quelli violenti e drammatici.. e la lista potrebbe conti-nuare.
So che ognuno di noi ha qualcosa da dire in contrasto con ciò che la società ci impone, ma so anche che ognuno di noi ha un aspetto artistico da sviluppare, e molte potenzialità nascoste. Chi sa scrivere bene, chi disegnare, recitare, cantare... chi ha capacità organizzative... chi sa ascoltare semplicemente.
Il luogo virtuale e poi fisico che andremo a creare ci permetterà di tirare fuori tutto questo.
Come? È tutto da scoprire. È un nostro progetto, parte tutto da zero.
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In ogni caso, puntare il dito alla luna e concentrarsi sul dito, è una grande perdita di possibilità.
L’unica linea guida: il rispetto delle persone e delle loro idee.
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Quello che ho in mente è un luogo fatto di gente del tutto comune: operai, ingegneri, impiegati, medici, artisti, senza tetto o banchieri.. tutti a dire la propria idea, anche restando zitti, o mostrando le proprie opere, dentro questa società, anziché in lande desolate.
Parlavo di riappropriarci delle strade, dei bar, dei centri culturali, che è diverso da scappare.
Unica linea guida: il rispetto per il prossimo.
Per questi aspetti pratici cerco persone volenterose, perché dietro un sogno c’è sempre il sudore di chi lotta perché si realizzi. Cerco critiche, domande, proposte; se mi muovessi da solo, forse nemmeno un miracolo potrebbe aiutarmi a creare tutti gli spazi filosofici che ho in mente.
Cerco persone che dicano sì, sapendo che c’è da tirarsi su le maniche.
Cerco anche persone, però, che vogliano regalarci i loro pensieri, le loro opere, senza far parte del gruppo più “operativo”; insomma, chiunque può partecipare allo spazio filosofico, secondo la propria disponibilità.
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Se volete far parte di questo ambizioso progetto, scrivete alla nostra associazione culturale alla e-mail concretamente@live.it , indicando come oggetto “Progetto Spazio Filosofico”.
lunedì 17 novembre 2008
domenica 16 novembre 2008
Figlio mio preparati, la vita è:
La metro che arriva solo quando metti un euro nella macchinetta per prenderti una barretta di cioccolato.
I Carabinieri che ti fermano solo quando ti è scaduta l’assicurazione oppure 5 giorni dopo la scadenza della revisione.
Leggere, solo dopo aver messo 2 euro nella macchinetta del caffè, la terribile scritta: solo 5,10,50 cent. e 1 €. NON DA RESTO.
Restare con pochissima benzina quando hai solo poca moneta nel portafogli, e le macchinette dei benzinai non riconoscono il tuo bancomat.
Vivere in una casa di corte, dove ci sono mille spazi verdi, ma i gatti randagi che cagano solo sulla scala che porta a casa tua.
Fare tutte le volte il tè, poi distrarti, far bollire ed evaporare tutta l’acqua, e rifare il tè sempre una seconda volta.
Sedurre una donna, dopo innumerevoli tentativi, lo stesso esatto momento in cui le arrivano.. sì quel momento in cui col cavolo che si spoglia.
La vita è tua madre che entra senza bussare quando, beh, quando avevi fatto di tutto per restare solo.
La vita è restare 1 settimana a casa con la febbre mentre il tuo amico esce con la ormai non più tua ragazza.
La vita è “per aprire un conto?”, “si rivolga al mio collega” / “per fare un reclamo?”, “si rivolga al mio collega” / “per pagare questo bollettino?” , “si rivolga al mio collega”.
La vita è “posso sapere cosa mi state dando?”, “non si preoccupi, è per il suo bene”, “si ma posso sapere cos’è?”, “stia tranquillo, siamo qui solo per aiutarla”, “ma cazzo voglio sapere cos’è io non mi faccio imbottire a casaccio aahhrrrggg” “infermiera, prepari subito il valium.. abbiamo un signorino molto agitato qui…”.
La vita è il contatore che salta, ed erano 5 mesi che dicevi fra te e te “devo comprare le candele nel caso in cui salta il contatore”, ma non ci sei ancora andato.
La vita è chiamare per un puro caso la tua donna con un altro nome, che nemmeno sai a chi possa appartenere, e passare le successive 15 ore a spiegare che è stato un errore.
La vita è finire senza lavoro esattamente 5 mesi dopo aver comprato la casa, ed esserti indebitato per 30 anni.
Mettere il sale per sbaglio nell’ultimo latte che ti era rimasto in casa.”
“Ma papà, le cose non vanno sempre male... e poi magari noi piccoli faremo un mondo migliore, no?!”
“Avevo dimenticato di dirti l’ultima cosa, la più importante: la vita è saper sognare.”
sabato 15 novembre 2008
Canzoni strampalate, Atto I
(Susanna, Vasco Rossi).
“..Non si mette le scarpette negli occhi perche le hanno tutti..”
Sono più di vent’anni che cerco una ragazza con le scarpette negli occhi per capire come si mettono..
(La cura, Franco Battiato)
“Vagavo per i campi del Tennessee (come vi ero arrivato chissà) Non hai fiori bianchi per me? Più veloci delle aquile i miei sogni.. attraversano il mare”
Il Maestro gioca a stupirci, questa canzone è una delle più belle poesie d’amore mai scritte, secondo me, ma… si può sapere che checcavolo c’entrano i campi del Tennessee, i fiori bianchi e le acquile????
(Alice, Francesco De Gregori)
“Ma io non ci sto più, gridò lo sposo e poi..”
Ora, direte tutti: embè? che ha di strano ‘sta frase?
Niente, peccato che la canzone parla per tutto il tempo di tale Alice, una ragazza che se ne sta tutto il giorno a guardare i gatti, mentre attorno ne succedono di tutti i colori. Il ritornello, secondo me, è un innesto di un’altra canzone. Insomma: De Gregori aveva già scritto la canzone di uno sposo sfigato, che appena vede tutta la famiglia della sua ragazza in chiesa cambia idea e vuole scappare, poi l’ha cancellata, ma ha voluto tenersi il ritornello e l’ha inserito in “Alice”..
(Cosa sarà, Ron)
Ma come si scende dalle scarpe? e poi che ti guardi giù se sei appena sceso dal letto? Che Ron vivesse forse su un albero? Mah..
(stop dimentica!, Tiziano Ferro)
.. inutile trascrivere le parti poco chiare, perché in realtà sta canzone è incomprensibile dalla prima all’ultima frase.
(Non me lo so spiegare, Tiziano Ferro).
“mi ricordi che rivivo in tante cose…Case, libri, auto, viaggi, fogli di giornale, che anche se non valgo niente perlomeno a te ti permetto di sognare e se hai voglia di lasciarti camminare, scusa, sai, non ti vorrei mai disturbare, ma vuoi dirmi come questo può finire?”
Nemmeno io me lo so spiegare com’è che ti finanziano i cd, caro Tizzi.
Intanto, “a te ti” è un errore.
Dovrei anche capire in che modo tu permetteresti di sognare ad una ragazza se vi siete lasciati… poi spiegami che vuol dire “se hai voglia di lasciarti camminare”.. è un gioco sadomaso? Lei stava sotto e tu ci camminavi sopra con gli anfibi?
(questo piccolo grande amore, C. Baglioni)
“E quell’aria da bambina, che non glie l’ho detto mai ma io ci andavo matto” lì per lì, sembrerebbe la dichiarazione spontanea di un pedofilo davanti al giudice. Poi penso: ma no, si fa per dire.. la canzone, però, continua dicendo “..e chiare sere d’estate il mare i giochi le fate…”, allora comincio davvero a preoccuparmi sulla stabilità mentale di Baglioni.
Più avanti parla di lei dicendo “quella camminata strana pure in mezzo a chissà che l’avrei riconosciuta”.. ma non è che s’è messo con uno scimpanzé e non se n’è accorto?
La scena poco dopo è idilliaca, e la immagino al rallenty: corse affannate, stelle cadute e mani ansiose di cose proibite (lei vuole trombare, n.d.a.), canzoni stonate… dopo tutto ciò, vanno al faro a fare l’amore, lei al settimo cielo, lui la guarda, lei ha due occhi grandi così come il gatto di Shrek, e quale frase romantica mi tira fuori Baglioni? “Non sono sicuro se ti amo davvero, non sono non sono sicuro”. È il dramma… “E Lei tutto ad un tratto non parlava”, secondo me le è venuto un mezzo infarto, “ma le si leggeva chiaro in faccia che soffriva”, ma dai? Pensavi che l’avrebbe presa con una grassa risata?
Dai, sta canzone è assolutamente inverosimile!!!
(Si può dare di più, Umberto Tozzi)
“E se parlo con te e ti chiedo di più è perché te sono io non solo tu”
Se volevano convincere uno a fare beneficenza, con questa frase l’hanno convinto a farsi due risate.
(Piero e Cinzia, Antonello Venditti)
“ e lo stadio era pieno, Cinzia e il suo veleno” La canzone parla solo di un concerto di Bob Marley a Milano, e fa intendere che Cinzia sia incinta ed è scappata di casa.. ma cos’è sto veleno? Di che parla? Inutile sforzarsi, non lo sapremo mai.
(Principessa, Marco Masini).
“Un padre senza l’anima che mangia un po’ di sé”
L’inizio è drammatico, parla di violenza domestica nei confronti di una ragazza, ma.. non ho mai capito com’è che il padre “mangia un po’ di se” …
Stessa canzone, altra frase strana: “..e lì c’è nato un albero cresciuto come noi sotto i due grandi noccioli che sono gli occhi tuoi”.
(Brutta, Alessandro Canino).
“… ma io ti aspetto con in mano questi fiori per poterti dire Tanti auguri brutta!”
Menomale che sto qua ha scritto 2 canzoni poi è sparito, era terribile. Urlava come un’anatra in accoppiamento e aveva i capelli imburrati.
Comunque, la canzone è dedicata ad una ragazzina bruttarella, e lui per tirarla su di morale, mentre gli altri vanno via dalla festa di compleanno, che fa? l’aspetta, si presenta coi fiori in mano e le dice “tanti auguri BRUTTA!”.
Rincara la dose alla fine, quando le dice “non lo sai che siamo amici piangi e non ti accorgi che mi piaci”, già vedo lei che smette di piangere, lentamente comincia a sorridere, apre le braccia verso di lui e… e lui finisce la frase dicendo “e mi piaci tutta.. BRUUUTTA”, con tanto di coro dietro.
Secondo me quella si è suicidata.
Basta per ora, magari più avanti mi vengono in mente altre canzoni assurde.
venerdì 14 novembre 2008
Da oggi si cambia (lo so, vi mancava un po' di satira, ed eccovi accontentati)
No, amici, rimettete a posto lo champagne e rivestitevi, intendevo dire che si cambia registro.
L’influenza nefasta di Tiziano Ferro cominciava a farsi sentire, meglio trovare un rimedio.
Lo fissavo, poi mi sono trovato davanti ad uno specchio e... ODDIO.. AIUTO.. Avevo la stessa faccia anche io!
A quel punto mi sono detto: eh-nnò cazzarola! vedi di sorridere un po’ sennò finisci ai bordi dei cimiteri a cantare “..e ringrazio sempre chi sa piangere di notte alla mia eta’..” oppure “di sere.. NEREEEEE che non c’è tempo non c’è scampo mai nessuno capiraaa”...
Poi, stamattina, dopo l’addio definitivo alla mia ex (son cose che fanno sempre bene alle 9 del mattino), arriva la mail dei miei amici che organizzano una cena per stasera.
Ho accettato, anche se devo ancora capire dove trovo i soldi per pagare.
Pensavo di fare una piccola rapina in pausa pranzo in una banca qui vicino.
Il problema è che nelle banche non ci sono soldi per via della riserva frazionaria al 2% (sempre per chi segue l’altro blog, quello serio, sa di che sto parlando), quindi già mi immagino la scena: “mani in alto! Questa è una rapina!”, e quelli dietro al banco “Direttore, qua c’è un altro scemo che vuole fare una rapina”, e il direttore “fagli aprire un conto corrente, poi digli che può alzare le mani anche lui..”.
Devo divertirmi. Devo distrarmi. Stasera potrei alzare il gomito e provocare una rissa (chi segue questo blog, ricorda bene com’era andata la faccenda anni fa).
Naa. Non posso ubriacarmi. L’ultima volta che mi sono ubriacato, vomitando ho rigettato la medicina per l’epilessia, ed ho avuto crisi per un giorno intero.
Ecco cosa vuol dire avere la mia malattia: non puoi nemmeno prenderti una bella sbronza in santa pace porc...!
E poi, non si sa il perché, ogni volta che esco di casa mi fermano i carabinieri, anche se vado sempre a 80 km all’ora.. forse assomiglio ad un boss della malavita.
Un boss un po' sfigato che gira con una seicento scassata. Magari di una cosca inferiore. Che ne so, anzichè della "Piovra", fa parte del "totano"..
Devo divertirmi. Devo trovare uno svago. Magari potrei pulire casa, sarebbe ora, visto che oramai ci sono i fossili. Mi potrei travestire da Alberto Angela e, pulendo, fare una puntata di SuperQuark sui residui calcarei del mio lavandino, o sull’effetto dell’olio da frittura sulle mensole.
Devo divertirmi, devo distrarmi. Potrei organizzare un pigiama party a casa mia. Unico invitato: il mio pupazzetto rosa. La scena è fantastica: io e lui con un cappellino a cono colorato in testa, con i coriandoli e i fischietti, che mangiamo crèpes alla nutella, e ci raccontiamo cose intimissime..
Sì, ne sono certo, quale che sia il modo in cui passerò questo venerdi, sarà senz’altro un venerdi da sballo.
Stereo a palla, microfono, tanta allegria e il Karaoke può iniziare.. sù le mani, tutti insieme daiiii:
“e Raffaella canta a casa mia
mercoledì 12 novembre 2008
M. verso l'infinito
Ciao M.,
veglia sulle persone che ti hanno amato qua giù.
Chissà come sono le stelle,
viste da vicino.
martedì 11 novembre 2008
Via
Via.
Molto lontano.
Dove chiudo gli occhi e ti sento respirare.
Dove chiudo gli occhi e ti sento respirare.
...
dove chiudo gli occhi,
e mi sento vivere.
Per fare questo,
per farlo davvero..
per farlo davv...
.....
.........
ho detto via,
molto lontano.
D'Izzia Roberto,
11/11/08, ore 0.09
lunedì 10 novembre 2008
Io: improbabile Don Chisciotte contro la cultura del nulla che avanza
venerdì 7 novembre 2008
Tiziano Ferro. Requiestat in pace.

Tiziano Ferro scrive delle canzoni di cui apprezzo molto la musica e l’interpretazione, ma i testi sembrano degli scongiuri funesti, formule di magia nera delle tre streghe che incoraggiano il giovane Macbeth a commettere efferati omicidi per il potere.
I testi di Tiziano Ferro mi fanno scendere l’energia vitale sotto le suole delle scarpe.
Tiziano Ferro ha scritto Rosso Relativo, una canzone toccante che parla di un tema attualissimo, le notti su internet.. ma il videoclip è un continuo primo piano si di lui. Ma che minchia c’entra lui se la protagonista è tale “Paola”, dama del castello fra mille ammiratori virtuali?
Un altro video è sempre il suo primo piano, in cui compaiono alternati lividi, graffi, ferite, sangue…
Io non credo alla superstizione, ma quando ascolto Tiziano Ferro una toccatina lì me la do sempre.
Analizziamo il testo dell’ultima, devastante canzone che tutti reputano “un successo”, ma che in realtà è un requiem, un’arma di distruzione di massa di positività.
Sono un grande falso mentre fingo l'allegria
Questa era per cominciare la canzone col tono giusto. Solo lui immagina un terremoto nel deserto... dove crolla tutto? Ma che crollano, le dune? E poi con chi sta parlando? Ve lo dico io. Come in tutte le canzoni, parla con se stesso sdoppiato. Certo tutti l'abbiamo fatto, in passato, ma per parlare di filosofia, di amore, di religiosità. Mica per autodefinirci MORTI.
Lo sanno tutti che in caso di pericolo si salva solo chi sa volare bene
Questa frase non ha senso. Se parla di uno che sa volare, perché dovrebbe preoccuparsi di chi lo verrà a salvare?
Il suo solito vittimismo. Uff che noia che sei Tiziano. Masturbati ogni tanto, fa un sacco bene all’autostima.
Ringrazi chi sa piangere alla tua età??? E dde chè???
e vita mia che mi hai dato tanto
Questa è proprio di cattivissimo gusto. Come “osserva un cieco”? Ma non potevi trovare un paragone più rispettoso?
perché ciò che è detto può far male
A 'riecco il caro tema della morte. Ma che cazzo ti scriveva la tua ragazza? Ciao Tizzi, ti amo tanto e.. vai a morì ammazzato..?
Cioè augura a se stesso che la vita gli riservi ciò che… serve? Tipo? Un preservativo al momento giusto?
E piangerai per cose brutte e cose belle spero
Cioè spera di piangere a vita. Ma per lui piangere è il massimo della gioia a cui aspirare, immagino.
Senza rancore
Uno dovrebbe augurarsi di stare sempre meglio, di avere delle gioie, dei sogni, degli amori.
Lui no.
Il corvo si augura, senza rancore (???), di avere delle paure.
ma non paure qualsiasi, delle paure PURE!!!
L’allegria mancata poi diventi amore
Scusate, questa frase non è in italiano e non ha un senso logico. L’ho riletta mille volte.
Ah ecco!
No. Non capisco.
è perché Dio mi ha suggerito che ti ho perdonato
Qua ha chiari segni di onnipotenza. Tiziano Ferro è il nuovo Abramo. Ce lo vedi Dio che va da Tiziano Ferro e gli dice all’orecchio: a Tizià, fatte ‘na camminata che nun ce stai più ddentro!
E di notte alla tua età, la gente normale si fa le pippe.
Oppure dorme.
Ecco dove ti ci vedo bene: a fare la guardia in un ossario.
Lì, potrai dormire in pace.
Uuuaaahhhhh (risata stile Zio Tibia, per chi se lo ricorda).
mercoledì 5 novembre 2008
Obama nuovo presidente degli U.S.A, (e getta?)
http://informareagire.blogspot.com/2008/11/in-satira-veritas-il-nuovo-presidente.html
lunedì 3 novembre 2008
Lo sapevo, Andreotti è un alieno.

In cuor mio, l'ho sempre saputo.
Quell'essere doveva appartenere ad un altro pianeta, ed ora ne ho avuto la conferma. Il piccolo Jedi si è ingannato davanti alle telecamere, ed in un momento di distrazione ha provato a comunicare con quelli del suo pianeta.
La povera Paola Perego continua a chiamare "presidente! presidente!", anche lei soggiogata dal grande inganno del piccolo Jedi, credendolo ex presidente del consiglio, dell'interno e degli esteri.. Il pubblico è sotto l'effetto ipnotico del piccolo extraterrestre, nessuno fiata, perchè lui in realtà sta emettendo temibilissimi ultrasuoni, così potenti da raggiungere il suo pianeta, che stordiscono chiunque sia vicino.
Alla domanda della Perego: "quale futuro si augura per i bambini di oggi?", impercettibili movimenti della bocca tradiscono le parole del piccolo Jedi, si capisce chiaramente ciò che dice: "eeemm eetiii mmmm fatreeek meedeeee aseeee mmmm eeekeeedefrek", che nella sua lingua vuol dire "non preoccuparti per i bambini di oggi, figliola, ricorda che la Forza è sempre con loro.".
A quel punto mandano la pubblicità.
Al ritorno in onda, si sbrigano subito a dare la falsa notizia di un malessere, per darci ancora a bere che quello sia un essere umano.
Lo Jedi pare aver detto "cosa crede, io fra un mese compio novanta anni lo sa?". E' una frase che imparò 1347 anni fa, alla scuola per Jedi in incognito, dove gli insegnarono come cavarsi fuori da questi impicci con delle battute sarcastiche.
Lo sapevo.
Ora finalmente posso guardare il cielo ed essere sicuro che là, oltre quelle stelle, un altro mondo è possibile.