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mercoledì 24 giugno 2009

Caro babbo. (post difficile da scrivere)

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Nessuno di noi sceglie i propri genitori; se così fosse, dato chiunque di noi ha almeno un difetto, nessun figlio ci sceglierebbe, e l’umanità si estinguerebbe in una generazione.
Ognuno di noi, quindi, ha la propria “dimensione padre” che, non me ne vogliano i miei lettori ma è così, incide molto sul nostro essere.
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Qualcuno non ce l’ha più.
Il mio pensiero va alla dolcissima M., mia unica amica d’infanzia con la quale ho condiviso tutto il periodo dai 5 anni ai 13; era così fragile, piangeva molto e, per citare un film, “su questa vicenda, non ho altro da aggiungere”.
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Qualcuno ha il padre figo con la mentalità aperta, quello con cui si possono condividere libri, a cui si raccontano esperienze personali, con cui di discute di politica litigando, ma poi si va in gita insieme. Quello che, insieme a te, prende in giro sua moglie, e le fa gli scherzi. Quello che ti accompagna in macchina a karate, ogni lunedi e giovedi sera.
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Qualcuno ha il padre troppo grande, di una generazione così diversa che è perfino difficile usare lo stesso linguaggio; quel genere di padre accondiscendente o severo, ma solo per partito preso, perchè in realtà non ti ha mai capito.
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Qualcuno ha il padre assente.
Questa volta il mio pensiero va al mio amico C., che quando parlava di suo padre abbassava sempre gli occhi. Viveva con lui, ma praticamente era come fosse da solo già a 14 anni..
..“figo!”, gli dicevo io, perché C. poteva fare quello che voleva, ma solo oggi mi rendo conto che è era così figo avere un padre che corre dietro a qualsiasi donna, che beve, che viaggia sempre, che non ti parla in quei pochi giorni in cui torna a dormire a casa.
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Qualcuno ha il padre stronzo, di quelli che ti vanno sempre contro, che ti considera comunque un perdente e che non potrà mai pronunciare la frase “sono orgoglioso di te”. Tu lo sai, e ti chiedi “ma perché cazzo mi hai fatto se poi mi devi trattare così?”.
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Altri hanno il padre violento (come fu mio nonno per mio padre) o, nel caso delle donne, viscido. Il mio pensiero va alla madre di L., ma questa è un tema troppo delicato, e salto l’argomento.
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Io, invece, praticamente ho avuto due padri, totalmente diversi l’uno dall’altro, pur essendo la stessa persona. Il big bang, lo spartiacque, il cambiamento di rotta insomma, avviene con il disfacimento della mia famiglia, nell’anno ‘95/’96.
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Mio padre versione A
È il padre figo, giovanissimo (abbiamo solo 20 anni di differenza), culturalmente poco fornito, ma pieno di esperienze di vita da raccontare.
Giocherellone, inventava parole, fischi, personaggi per farmi ridere, e non solo quand’ero piccolo.
Lui mi trasmise la passione per il cinema, per Bruce Lee, per Totò, per la chitarra, per il biliardo, e per il karate. Tutti gli amici mi invidiavano, perché quando andavamo in piscina insieme o in gita o cose così, lui era sempre brillante, addirittura mi rubava la scena. “Oh Dizz, com’è forte tuo padre!”.
Faceva sempre lo scemo con le ragazze ed io ero orgoglioso di quant'era conquistatore, e mi faceva sempre ridere prendendo in giro i suoi clienti, che descriveva come goffi e ridicoli.
Usava il siciliano per farmi ridere.
Mi spiegava il sesso, e mi ha aiutato nella pubertà. Era antiquato su certe cose, come ho già spiegato addietro, nel senso che fino ad una certa mia età era convinto fossi omosessuale, e per questo riteneva di aver fallito chissà quale missione.
Forse quella di trasformarmi nel soldato John James Rambo.
Ascoltava Vasco, Masini, I cugini di Campagna, Massimo Ranieri.
Tutto sommato, ero felice di un padre così; facevo progetti con lui, io avrei dovuto essere il geometra di casa, lui avrebbe diretto i lavori e, prima o poi, avremmo comprato e ristrutturato un cascinale per vivere nella natura, che lui tanto amava.
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Mio padre versione B
Folle.
Spende tutti i risparmi di una vita in un anno, e perde tutti i clienti (per uno che fa l’artigiano edile, il giro di clienti fissi che ti passano i lavori è vitale).
E' schiavo delle donne, suo grande punto debole, e comincia a non avere più tempo per parlarmi. Quando io sono in quinta superiore, mi lascia e se ne va a vivere con la sua nuova donna, dicendo che ormai sono grande e me la posso cavare da solo.
Mi paga gli alimenti fino al giorno del diploma, poi tanti saluti. Non potendo quindi affrontare i due anni di tirocinio gratis, non ho più fatto il geometra.
Addio progetti del cazzo.
È violento. Urla, offende. È talmente bugiardo che rasenta il ridicolo. Ti chiede prestiti che onora dolo 3 o 4 anni, anzi, a volte non ti ridà niente indietro. Non si fa vedere mai, non ti vuole dare il suo indirizzo di casa, non ti fa vedere tua sorella; ah, dimenticavo, con quella donna ci rimane, e fa una figlia, Denise, che ho visto solo i primi due o tre mesi.
Anche mio fratello non mi fa vedere sua figlia, la bellissima Jasmine, da un anno e mezzo.
Evidentemente pensano che io sia una specie orco.
Mio padre versione B è volgare, truffaldino, è sempre al verde ed ha problemi col fisco. Non è in grado di tenersi un cliente ed un lavoro fisso, per questo è ridotto a chiedere sempre prestiti qua e la.
Non mi viene a trovare mai, non sa cosa voglia dire fare uno squillo col telefono "ciao roby stai bene?", pur sapendo che vivo solo con la mia epilessia.
L’episodio delle bottiglie d’acqua è già stato spiegato in qualche altro post.
Insomma, è un’altra persona. Un uomo che io non riconosco più.
Una volta ho messo il mio orgoglio sotto le scarpe, e gli ho scritto una lettera “..ti voglio bene, sei sempre stato il mio mito, mi taglio la barba come te, ho avuto sempre te come modello, per favore non lasciarmi così”.
Mi rispose dopo un paio d’anni.
“Guarda che ormai siamo uomini, ognuno deve risolvere da solo i suoi problemi”.
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Non so, ma ho il lievissimo sospetto che il padre versione A mi piacesse di più.
Questo, no, io non so chi sia; eppure mi guardo allo specchio, oggi che sono uomo, e m’accorgo dell’incredibile somiglianza. Fisica.
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Al mio primo babbo che non c’è più, dedico questa canzone.

24 commenti:

Rita ha detto...

Mi sono un pò rispecchiata nelle descrizioni da te fatte Roberto:fino ai dieci anni per me è stato un padre mito,l'ammiravo...poi ho capito che me lo ero creata io questa
' figura-rappresentata' perchè ho dovuto poi riconoscere che è 'il padre stronzo'che tu descrivi in poche parole ma che rende bene.
Che pena mi fa ora,provo solo compassione ad oggi,ma provo anche molta rabbia e le parole e la musica di Masini mi hanno accompagnato nel triste e doloroso ricordo della grande occasione mancata avuta:non ho avuto e non ho a tutt'oggi un padre anzi,arrivo a riconoscre che per me sarebbe stato meglio se non ci fosse 'veramente' mai stato:l'esempio di persona anaffettiva ed egoista,ecco così posso e mi sento di riassumere il suo esempio di genitore mancato...triste,davvero.

Elly ha detto...

Sei molto dolce! Ma la vita ci metterà sempre alla prova. Oggi tuo padre, domani una donna... chi lo sà cosa può succedere.

liberoPensieRoberto ha detto...

Sì, triste.
Pensa a quanti bei momenti potremmo passare insieme con loro, e loro con noi.

Bah!

liberoPensieRoberto ha detto...

x Elly.
Le prove sono talmente tante che comincio a pensare di far parte di una specie di grande fratello, o giochi senza frontiere.

Sarah ha detto...

Non è che c'abbiamo lo stesso padre? No perchè io c'ho un pò di fratelli/sorelle sparsi per il mondo, ma non mi è dovuto sapere...
Per le prove, per la vita, facciamo tutti parti di un grande, immenso... Truman Show. Quindi gente, si gioca.

Anonimo ha detto...

Allora, mo te le dico, posso? Ma si che posso, potrei essere tua zia, dunque posso .
NON SOPPORTO GLI OVER 30 XHE CONTINUANO CON LA PIPPA DEI PADRI E DELLE MADRI. Davvero Rò, quel che è stato è stato, avevi esordito bene : ognuno ha quel che si ritrova. Amen. Cresci. Diventa padre anche tu e a quel punto starà a te decidere che padre essere. Se ognuno restasse ancorato ai suoi brutti ricordi saremmo per una buona metà tutti degli svitati. Che ti cerchi ancora un padre? Hai superato già l'età per esserlo tu da un pezzo!.
Ok, ho commentato. Ciao.

lila ha detto...

come colonna sonora Masini,no,non ci sto ..e' patetico veramente!!!e concordo con Aleph: basta con le seghe mentali dei genitori...fanno parte della nostra vita ok,ma ad un certo punto veramente siamo uomini e donne e ce la dobbiamo cavare da soli.....altrimenti a 60 anni saremmo ancora li' a dirci ..e sai io non ho potuto realizzarmi perche' avevo il padre stronzo ,la madre assente ecc. ecc .

Il vittimismo e' patetico quanto Masini!!!!! ognuno di noi ha un potenziale e delle risorse straordinarie...usiamole ,tiriamole fuori e buttiamoci nella mischia sorridendo alla vita !!!! ciao a tutti LILA

liberoPensieRoberto ha detto...

Aleph e Lila.
Scrivo decine, anzi, CENTINAIA di post ironici, poetici, spensierati, satirici, cazzoni..
Sono peratore shiatsu, ho fatto teatro, suono la chitarra, sono impegnato politicamente, scrivo, ho comprato la casa DA SOLO, vivo DA SOLO nonostante la malattia.

ERGO: non sono il tipo a cui fare la ramanzina sul "ormai hai 30 anni". E' da quando ne ho 17 che spalo merda. guarda un po' mi sento dire da due estranee "oramai hai 30 anni".

Avete una famiglia?
Dei genitori? Dei nonni? Dei figli? Pur con i problemi che ognuno può avere e che non voglio sapere: RISPONDETE, AVETE UNA CAZZO DI FAMIGLIA? Uno zio? Un fratello? Un cugino?

Se avete almeno 1 di questi, non sapete nemmeno di cosa sto parlando.

Si prega di fare attenzione al cinismo gratuito, che io e altri miei lettori potremmo prenderla molto male.
Grazie.

Sarah ha detto...

Scusate se mi permetto di intervenire brevemente, ma vorrei dire ad Aleph e Lila (senza rancor alcuno) che avere dei ricordi malinconici non vuol dire "crogiolarsi" nel dolore. Fanno semplicemente parte della nostra esistenza. La vita va sì avanti, sempre... e siamo noi a costruire tutto ciò che verrà in futuro. Ma ciò non vuol dire che possiamo "cancellare" quel che è stato, ciò che ci ha fatto tanto male rimane almeno quanto ciò che ci ha fatto tanto bene. Se siamo noi, quelli che siamo oggi, lo dobbiamo anche a "questo" passato, il passato ha oggettivamente influito sul mio attuale futuro (inflouisce la condizione economica, lo stato d'animo...etcetc). Uno deve potersi permettere di esprimere anche i ricordi meno belli... e poi dimostrare, come Roberto fà giornalmente a mio avviso, di sapersela cavare alla grande! :)
Ciao a tutti

liberoPensieRoberto ha detto...

Ah dimenticavo: scrivo in un giornale on line e sono presidente di un'associazione culturale.

Ma immagino che voi facciate molte più cose di me, per dirmi che devo svegliarmi.

Anonimo ha detto...

Non è detto che facciano più cose di te, forse ne fanno molto meno, o non ne fanno per niente. Secondo te si misura da quello che si fa la nostra capacità di vivere?
Non ho letto tutto quello che scrivi ma va per la maggiore il tuo vittimismo.... la sfiga.... io qui.... io la....
Perchè tu non hai nessuno? non ti sei mai chiesto se dipende da te?
E' vero che esiste il nostro passato ma non è detto che ci formi negativamente. Tu dai la colpa di tutto al tuo passato, beh ti dico che è troppo facile.
Poi noto che ti sei messo poco in discussione, anzi Lila e Aleph ti hanno fatto pure incazzare. Mah!

liberoPensieRoberto ha detto...

Ciao anonimo, grazie per avermi scritto.
Se la capacità di vivere non si giudica da quello che si fa, allora da cosa? Da ciò che si pensa?
Scusa ma dubito sempre di chi vive di sole teorie.

Io che mi metto poco in discussione, poi, è proprio un paradosso.
Come fate a giudicare? Davvero, ve lo chiedo con assoluta curiosita, come ci riuscite?

Il termine “patetico” usato prima, si addice parecchio a chi fa il duro parlando solo di cose positive e attacca chi sa parlare dei propri guai liberamente.

Quando dici “..Non ho letto tutto quello che scrivi..” mi ricordi tanto Rino Gaetano in Mio fratello è figlio unico: “..perchè non ha mai criticato un film senza prima, prima vederlo”.

p.s.: sai cosa mi fa incazzare? Che ho dedicato mezzo post agli altri, perché sono sensibile ai problemi altrui, e non ve ne accorgete nemmeno.
Non vi accorgete che avete dato lezioni di vita a chi ha un padre violento, chi non ha più il padre, chi è stata abusata dal padre, chi viene escluso dal padre. Perché è a loro che ho dedicato mezzo post, prima che a me.

Ciao anonimo.
Roberto D’Izzia

Sarah ha detto...

Teorie campate all'aria da qualcuno che manco si firma?! Bhè, fin troppo semplice.

Rita ha detto...

E' facile giudicare ed etichettare facendosi prendere dall'istinto del dire qualcosa,tanto per dire.
Mi rivolgo a Lila , Aleph e all'Anonimo:prima di parlare ed emettere sentenze e giudizi...riflettete,provateci.Grazie

paranhouse-hurt mao ha detto...

Forse chi ti ha criticato, lo ha fatto anche per spronarti, come a dire "non farti schiacciare da quei brutti ricordi!", ma non ne posso essere sicuro. Sicuramente avere avuto un padre B ti ha fatto "svegliare " molto presto, a 17/18 anni se non sbaglio hai incominciato a darti da fare per lavorare, mangiare,per crearti un futuro, quindi, penso che hai fatto un ottimo lavoro con te stesso. Credo che la figura paterna e/o materna abbiano sempre una certa rilevanza nel bene e nel male, e vorrei dire a certe persone che... quando si è Genitori.. lo si è tutta la vita, non solo finchè fa comodo!!

Tieni botta Roberto!! ciao!

liberoPensieRoberto ha detto...

ciao Mao, grazie.

Anonimo ha detto...

Mamma mia!!! scusate. Ditevela e cantatevela pure.
Paranhouse ha colto il mio messaggio.
Ciao Roberto, sono figlio ed anche genitore adesso!!

Unknown ha detto...

mmmmmmmhhhhhhhh! io invece credo che i genitori sono proprio la cosa principale che ci scegliamo!!!!

Elly ha detto...

Giò, ti sbagli, i genitori ci vengono assegnati da chissà quale essere bontempone. Stà a noi, dopo, decidere se considerarli o meno tali. Io ho avuto la FORTUNA di avere lontano mio padre biologico. E sai che ti dico? CHe stò bene, sono serena. Meglio sola che con uno che poteva farmi solo del male.
Roberto, io ho capito il messaggio di Aleph che non voleva essere più di quel tanto negativo. Ma ovviamente, e secondo il mio umile punto di vista, doveva avere un pò più di delicatezza.

Ciao

liberoPensieRoberto ha detto...

x giò
eh magari scegliessimo noi i genitori!!! :)

x Elly
Tutto sommato è come la penso io: meglio che stia lontano, piuttosto che farmi del male, per questo vivo solo e ho tagliato i ponti con tutti.
Alla fine, troviamo altri padri o madri, altri fratelli e sorelle magari negli amici, e va bene così :)

Ishtar ha detto...

Solo un abbraccio, che se parlo rischio di entrare troppo nel personale e non è questa la sede giusta...e dirti che hai fatto bene a scrivere a tuo padre a prescindere dalla sua reazione...

desaparecida ha detto...

credo che questo sia un argomento talmente spinoso che nn ci si possa non pungere.

Ognuno vive il rapporto come vuole,come crede o come può con la propria famiglia d'origine.

E' vero ad un certo punto bisogna avere il coraggio di chiudere un libro e scriverne un altro.
Capita che però si riesca a trovare l'energia e la forza per altro ma rimanga sempre quel piccolo tallone d'achille in noi.

Mi spiace per il tuo dolore, per la tua rabbia e la forte delusione che traspare dalle tue parole.



Sottoscrivo in pieno il pensiero di MAO,non ci si può mai togliere la responsabilità di essere genitori.

Un saluto :)

liberoPensieRoberto ha detto...

desaparecida,
è vero che si tratta di un argomento spinoso, ma credo che sia importante trovare il coraggio di parlarne, senza per questo viverlo come un dramma.

E' come dice maraptica, si può benissimo vivere bene, essere sereni, eppure guardarsi indietro e parlare di situazioni spiacevoli.
Te lo dico perchè ogni volta che tratto argomenti così, trasmetto a voi lettori l'impressione che sia disperato, quando in realtà è proprio l'aver digerito quelle cose che mi permette di parlarne...

ciao e grazie dei tuoi interventi.

Anonimo ha detto...

"ogni volta che tratto argomenti così, trasmetto a voi lettori l'impressione che sia disperato"...ma anche no, siamo noi, e solo NOI LETTORI, a mettere un tono in quel che leggiamo.
Detto questo...veniamo al post:
secondo me oltre alla somiglianza fisica c'è di più, nessuna versione A o B...solo lui, osservati bene, quando ti muovi, quando parli, quando reagisci, nei gesti, nei movimenti, in tutto quello che fai.
A volte non ce ne rendiamo conto.
Bel post.