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lunedì 29 giugno 2009

Perchè scrivo? Per chi scrivo? ma soprattutto: potrei smettere di scrivere?

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Per quanto gli psicologi mi stiano sullo stomaco, su una cosa sento di dover dare loro ragione, e cioè che per digerire i problemi o i traumi, bisogna parlarne.
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Parlarne è diverso dall’esserne ossessionati.
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Parlarne con il dovuto distacco ed una nuova lucidità, che ti permette di analizzare le situazioni senza esserne troppo coinvolto emotivamente. Sappiamo tutti che quando siamo dentro ad una situazione complessa, facciamo fatica a ragionare soprattutto su noi stessi, sui nostri errori, e difficilmente troviamo le soluzioni anche se sono a portata di mano.
Quante volte parliamo con un’amica/un amico e ci rendiamo conto che è talmente rincoglionita/o da una storia d’amore da non capire quanto gli faccia male?
E quante volte rifiutiamo i consigli o i semplici punti di vista di qualcuno che ci fa notare quanto stiamo sbagliando, stringendo fra i denti imprecazioni – ma vai a cagare, che cosa ne sai tu! – solo perché abbiamo le classiche fette di prosciutto (di Parma?) sugli occhi?
Questo potrebbe accadere se siamo ancora dentro al vortice delle emozioni, troppo positive o troppo negative.
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Una volta superata quella fase, però, è più facile ragionare con calma, e giungere noi stessi a valutare i nostri errori, oppure gli errori degli altri per carità.
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Ricordo lo sfogo di una cara amica.
In quel periodo eravamo molto, molto intimi, e dopo qualche titubanza finì per raccontarmi per filo e per segno un ricordo devastante della sua infanzia/adolescenza.
Scoppiò in lacrime, non riusciva più a fermarsi; dai suoi grandi occhi blu scendevano lacrimoni grossi così, sembrava una cascata in piena.
Quando finì di piangere si calmò, e il suo viso divenne luminoso.
Era così bella in quel momento.
Mi disse che nessuno sapeva di quella storia, ed era la prima volta nella sua vita che ne parlava apertamente.
Sono convinto che quella notte dormì molto bene.
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Come si può negare che sia stato un bene per lei parlarne?
È per questo motivo che, talvolta, uso questo blog per tirare fuori ricordi o emozioni tristi o comunque negative.
Dentro me c’è un bagaglio piuttosto fornito di ricordi ed umori, più che altro perché ho vissuto davvero mille situazioni negli ultimi 13 anni; ho fatto così tante cose, che a volte devo prendere il curriculum per ricordare dov’ero e che lavoro facevo in un determinato periodo, e non sto scherzando.
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La legge della probabilità vuole che vivendo così tante situazioni, la possibilità di attraversare momenti bui aumenti, allo stesso modo per i momenti felici.
Un proverbio dice: chi più fa più sbaglia.
Quando scrivo, poi, contrariamente a quanto possa sembrare, rifletto sul mondo che mi circonda oltre che su me stesso; passo le ore ad osservare le persone, ad ascoltare le storie degli altri, a leggere libri o blog di altri, e mi faccio un’idea di quali sensazioni abbiamo in comune.

Se parlo di amore o odio, di pressioni dal sistema (traduci: rotture di palle dal prossimo, nda), ricordi tristi o ricordi felici.. se scrivo poesie o monologhi, o battute taglienti, non necessariamente sto parlando di me.
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Mi viene in mente la Monnalisa di Leonardo: è da secoli che attribuiscono a quel quadro chissà quali contenuti criptati, addirittura un autoritratto… quando magari quello potrebbe essere il banalissimo ritratto di tale Lisa Gherardini, e nulla di più.
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Io non so nemmeno perché ho scritto questo post, del resto se talvolta sbaglio a comunicarvi qualcosa… beh, chi più scrive più sbaglia, no?

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Sei una forza Roberto,mi piace il tuo modo di essere e di esprimerti,rende molto bene,tra l'altro(lode al merito quando c'è).
Approvo e condivido quanto scrivi oggi su questo post,è un'analisi che trovo molto chiara e che mette in luce la tua sensibilità e il tuo lato umano,cosa non facile oggi da trovare nelle persone,scoprirla di tanto in tanto,fa piacere,mi fa piacere.

aleph ha detto...

Le reazioni sono reazioni, l'impeto è impeto, poi ci vuole un tempo di sedimentazione e si ragiona sempre meglio, e magari si capisce di più il senso di ciò che andava detto. In ogni caso , ovvio che nei nostri blog si parla anche di noi, ci mancherebbe altro, non è questo il punto. Ma hai capito benissimo qual è il punto. Ciao.

Rita ha detto...

Non volevo l'Anonimo,mi sono sbagliata .Il commento sopra è il mio,come vedi,e come dice anche la saggezza dei proverbi popolari,capita a chi le fa,insomma capita di sbagliare,e meno male!quando sono sbagli lievi e più o meno veniali,ben venga il nostro limite dell'errore.
Con simpatia e apprezzamento.

liberoPensieRoberto ha detto...

x Rita
..e fu così che l'ego di rò cominciò ad espandersi, espandersi, espandersi..fino a prendere il volo, e sparire nella galassia... :))) (era un grazie!!!)

x aleph
certo, ho capito.
Ho voluto specificare questo concetto perchè in molti post addietro i lettori hanno cercato di "consolarmi" (e vi ringrazio ovviamente), quando in realtà non ero particolarmente afflitto scrivendo certe cose.

Rita ha detto...

Anche questi momenti di riconoscimento e di approvazione e/o conferma come dir si voglia,servono o meglio aiutano a sentirsi meno soli,ma sopratutto vivi,ancora vivi.
Ciao Roberto,e un grazie anche a te.

Anonimo ha detto...

ma si Roberto scrivi scrivi che e' piacevole leggerti e fottitene dei nostri giudizi,a volte ci fai semplicemente da specchio.... sono solo PROIEZIONI sono solo proiezioni.....tataaatarata ....ops..la canzone era SONO SOLO CANZONETTE ..SONO SOLO CANZONETTE

CIAO LILA ,che nn ha ancora capito come mai esce anonima,vabbe' ma mi firmo,cosi' si capisce

liberoPensieRoberto ha detto...

ahahah Lila il tuo account è un mistero... :D

rita
per fortuna non siamo soli

desaparecida ha detto...

Mi piace scrivere,ma ancor più mi piace il confronto di qualsiasi natura esso sia... .....apre delle porte sconosciute dentro noi.

Per il resto poi,io preferisco volare in alto,andare a fondo nelle cose,è chiaro che qsto significa che qndo cado mi faccio molto più male,ma preferisco così....e poi l'esperienza spero sempre mi aiuti ad accorciare i tempi di recupero!
Buona giornata :)

Anonimo ha detto...

Ti commento con un termine da psicologo (uaaaaaaaaaargh): sei un empatico.