Venendo al lavoro, tutti i giorni vedo molti animali morti ai bordi delle strade; ogni mattina è una carneficina: ricci, roditori, uccelli.
Mi fanno una pena infinita, perché loro non possono sapere che esistono le macchine, quindi la loro è una morte stupida, banale e soprattutto infame.
Questa mattina ho visto una volpe rossa, meravigliosa, intera, con una coda stupenda, il muso e le zampe bianchi, il pelo lucido e liscio, di quelle che si vedono solo nei documentari, perchè troppo caute e riservate per farsi vedere ad occhio nudo.
Aveva le budella di fuori e il sangue rosso vivo (segno che l’incidente era accaduto da poco) sporcava il suo manto. Era distesa in tutta la sua lunghezza, e la ferita suggeriva il passaggio di una moto perché, in quella posizione, un’auto le avrebbe schiacciato anche la testa.
La strada che faccio per andare al lavoro è breve, circa dodici chilometri, ma ha il terribile “difetto” di essere quasi totalmente diritta, e nessun cartello avvisa del possibile attraversamento di animali; per questo, automobilisti scellerati riescono ad accelerare moltissimo, per questo non riescono ad evitare quelle povere bestiole.
Ho fatto una riflessione.
La nostra società è come la strada che faccio io tutte le mattine.
Per alcuni è dritta, libera, pronta per essere mangiata con potenti motori, a costo della sicurezza di chiunque, e porta esattamente dove si vuole arrivare.
Per altri, invece, è solo un ostacolo da attraversare che interrompe bruscamente il proprio percorso naturale.
Un ostacolo che sicuramente cambia la propria rotta e sul quale, quasi certamente, si viene schiacciati.
Mi fanno una pena infinita, perché loro non possono sapere che esistono le macchine, quindi la loro è una morte stupida, banale e soprattutto infame.
Questa mattina ho visto una volpe rossa, meravigliosa, intera, con una coda stupenda, il muso e le zampe bianchi, il pelo lucido e liscio, di quelle che si vedono solo nei documentari, perchè troppo caute e riservate per farsi vedere ad occhio nudo.
Aveva le budella di fuori e il sangue rosso vivo (segno che l’incidente era accaduto da poco) sporcava il suo manto. Era distesa in tutta la sua lunghezza, e la ferita suggeriva il passaggio di una moto perché, in quella posizione, un’auto le avrebbe schiacciato anche la testa.
La strada che faccio per andare al lavoro è breve, circa dodici chilometri, ma ha il terribile “difetto” di essere quasi totalmente diritta, e nessun cartello avvisa del possibile attraversamento di animali; per questo, automobilisti scellerati riescono ad accelerare moltissimo, per questo non riescono ad evitare quelle povere bestiole.
Ho fatto una riflessione.
La nostra società è come la strada che faccio io tutte le mattine.
Per alcuni è dritta, libera, pronta per essere mangiata con potenti motori, a costo della sicurezza di chiunque, e porta esattamente dove si vuole arrivare.
Per altri, invece, è solo un ostacolo da attraversare che interrompe bruscamente il proprio percorso naturale.
Un ostacolo che sicuramente cambia la propria rotta e sul quale, quasi certamente, si viene schiacciati.
2 commenti:
io sto con le volpi.
J.
Anche da me ci sono stradoni tutti dritti... e ai bordi delle strade vi si trova davvero di tutto, dalle classiche nutrie ai gatti, svariati ricci e qualche cane di piccole dimensioni... è una carneficina senza tempo... Nn credo che ci sia qualcosa x ridurre le "piccole vittime delle strade"... ci sarà sempre ki, fregandosene degli altri, verserà sangue sull'asfalto....
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