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giovedì 7 agosto 2008

IL CARNEFICE

.
Notte lunga,

di scuro e tenebroso manto
di forti temporali,
di gelidi saluti, di gelide mani.
Notte che profuma di pioggia
e vittime nuove,
ignare ed indifese?
Forse sì, tanto quanto
seducenti e vogliose Lolite,
di fascino prive,
di vite fallite.
Notte tanto lunga,
che sbadiglia e si dilegua,
con le prime luci
lascia un grosso peso al cuore.
Tra il carnefice e la vittima
questa notte lascia
pure una domanda:
se il carnefice è carnefice,
perché mai la vittima
fra le sue braccia giace?
.
D’Izzia Roberto (31/08/2007, ore 4.30)

2 commenti:

Elly ha detto...

Perchè molto spesso la vittima diventa il carnefice di se stesso.... L'auto lesionismo fa parte dell'umanità delle persone.

Ascolta When I'm Down di Chris Cornell....

Anonimo ha detto...

Perchè i ruoli si definiscono dopo non durante.
Perchè dopo si è sempre vittime e le colpe si danno sempre all'altro.