Ora, non vorrei copiare l’ironica intuizione di Gioele Dix sull’analisi della creazione (anche se sulla Genesi della Bibbia c’è da farsi veramente quattro risate), ma vorrei provare ad immaginare come vivevano quei due.
Sì, sapete bene di chi parlo, sono i primi due conviventi della storia, Adamo ed Eva.
Noialtri, nel bene e nel male, abbiamo tutti avuto un esempio di coppia: i genitori, i nonni, gli zii, i racconti d’amore, i films, le canzoni.. insomma un’idea ce la siamo fatta, come dicevo, nel bene e nel male, su cosa voglia dire stare in coppia.
Quei due.. invece.. vi rendete conto dello shock emotivo?
Diciamo che non voglio credere alla panzanata secondo cui la donna nasce dopo l’uomo, e soprattutto da una sua costola; mi piace di più la prima versione della bibbia, secondo cui Dio li crea insieme e a sua immagine, e dà loro il potere di comandare su tutta la terra.
I due nascono, magari non si guardano in faccia ed ancora non hanno consapevolezza di sé (dovevano ancora essere inventati gli specchi), e prendono alla parola il comando di Dio: “soggiogatela e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente, che striscia sulla terra”, pensando entrambi che, fra gli esseri viventi da dominare, siano compresi anche loro...
Così nasce la prima forma di isteria di coppia, secondo cui l’uno vuole il sopravvento sull’altro, rivendicando un comando divino.
“uè sta zitta, è stato Dio a dirmi di dominare anche su di te”,
“Ah sì? E quando ha parlato di animali che strisciano e uccelli secondo te a chi si riferiva?..”
La convivenza doveva essere terribile, poveretti, e c’è da capirli: non avevano modelli a cui ispirarsi, anche perché il loro creatore due secondi dopo la loro nascita sparì nel nulla, e da allora parlò solo ogni tanto e con un megafono, ma sempre nascondendosi dietro una qualche nuvola.
Adamo è convinto che il mondo sia tutto suo, e se ne sta a cazzeggiare per il giardino dell’Eden, tutto fiero del disordine che mette in giro. Eva, invece, capisce che loro due sono della stessa specie ed è giusto che stiano insieme (le donne sono sempre state un po’ più sveglie), e gli sta attaccata, parlandogli di tutto.
Il primo litigio nacque così:
“..Adamo, rispondimi quando ti parlo!”
“ooohh ma cosa vuoi, non vedi che ho da fare?”
“ma se non fai niente tutto il giorno?”
“a te sembra così, ma io in realtà sto pensando..”
“ma a che pensi? Dai vieni qua che c’è un sacco di roba da fare: dobbiamo dare i nomi agli animali, dobbiamo sistemare un po’ il nostro giardino, dobbiamo scegliere i vestiti da mettere per stasera, lo sai che abbiamo ospiti: viene Dio a vedere come stiamo andando..”
“uff che palle! Non si può rimandare la cena? Dai, non abbiamo mai un po’ di intimità.. tu pensi sempre agli ospiti, a far trovare tutto pulito, a sistemare le cose.. ma perché non ti rilassi un po’?”
“Io sono rilassata!” (i toni si fanno più aspri) “cosa vorresti dire eh? Che sono nervosa? Dillo! La verità è che a te non importa niente di me, te ne stai sempre lì per i fatti tuoi, e non mi parli mai, mai un complimento, mai una carezza!”
“ah è così?! E i fiori che ti ho regalato ieri cosa sono eh? E poi tu vuoi sempre parlare parlare parlare... ma di che cavolo vuoi parlare eh?!! Qua è sempre tutto uguale, le cose che ci siamo detti ieri vanno bene anche per oggi.. ma perché perdere tempo con queste cazzate?”
“Adamo smettila di fare il cafone! Cerca di crescere ogni tanto!”
“ma non posso crederci! Abbiamo l’intero mondo a disposizione e tu devi starmi col fiato sul collo... ma gira un po’, trovati un passatempo.. possibile che non riesci a goderti niente senza prima rompere le balle a me?”
“ah sì? E va bene, io giro, mi troverò un passatempo... ma non ti darò più quella cosina per un mese intero!”
E qui Adamo cambia improvvisamente tono... e diventa subito più gentile... “Dai, cara” (da notare l’aggettivo “cara”, usato per la prima volta nella storia con l’unico intento di farsela dare) “..cerca di capirmi: io ho bisogno di spaziare con la mente, di osservare la natura, di scrivere poesie.. non lo faccio per male o per ferire te, io sono così, ma nulla toglie al nostro amore”.
Eva, spiazzata e stordita dalla parola "amore", comincia a sciogliersi come il burro “davvero provi amore per me?”, “ma certo cara” (il "cara" detto due volte in un minuto è micidiale) “ma allora perché non me lo dici mai?”, “scusa Eva, non lo faccio apposta, io sono un po’ così, smemorato, ma ti assicuro che non ho mai smesso di amarti..”.
La prossemica è già cambiata: lui le cinge le braccia alla vita, lei gli sta accarezzando i capelli.. i loro corpi si sfiorano.. i cuori accelerano, i loro sessi si avvicinano pronti per diventare tutt’uno e....
Sì, sapete bene di chi parlo, sono i primi due conviventi della storia, Adamo ed Eva.
Noialtri, nel bene e nel male, abbiamo tutti avuto un esempio di coppia: i genitori, i nonni, gli zii, i racconti d’amore, i films, le canzoni.. insomma un’idea ce la siamo fatta, come dicevo, nel bene e nel male, su cosa voglia dire stare in coppia.
Quei due.. invece.. vi rendete conto dello shock emotivo?
Diciamo che non voglio credere alla panzanata secondo cui la donna nasce dopo l’uomo, e soprattutto da una sua costola; mi piace di più la prima versione della bibbia, secondo cui Dio li crea insieme e a sua immagine, e dà loro il potere di comandare su tutta la terra.
I due nascono, magari non si guardano in faccia ed ancora non hanno consapevolezza di sé (dovevano ancora essere inventati gli specchi), e prendono alla parola il comando di Dio: “soggiogatela e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente, che striscia sulla terra”, pensando entrambi che, fra gli esseri viventi da dominare, siano compresi anche loro...
Così nasce la prima forma di isteria di coppia, secondo cui l’uno vuole il sopravvento sull’altro, rivendicando un comando divino.
“uè sta zitta, è stato Dio a dirmi di dominare anche su di te”,
“Ah sì? E quando ha parlato di animali che strisciano e uccelli secondo te a chi si riferiva?..”
La convivenza doveva essere terribile, poveretti, e c’è da capirli: non avevano modelli a cui ispirarsi, anche perché il loro creatore due secondi dopo la loro nascita sparì nel nulla, e da allora parlò solo ogni tanto e con un megafono, ma sempre nascondendosi dietro una qualche nuvola.
Adamo è convinto che il mondo sia tutto suo, e se ne sta a cazzeggiare per il giardino dell’Eden, tutto fiero del disordine che mette in giro. Eva, invece, capisce che loro due sono della stessa specie ed è giusto che stiano insieme (le donne sono sempre state un po’ più sveglie), e gli sta attaccata, parlandogli di tutto.
Il primo litigio nacque così:
“..Adamo, rispondimi quando ti parlo!”
“ooohh ma cosa vuoi, non vedi che ho da fare?”
“ma se non fai niente tutto il giorno?”
“a te sembra così, ma io in realtà sto pensando..”
“ma a che pensi? Dai vieni qua che c’è un sacco di roba da fare: dobbiamo dare i nomi agli animali, dobbiamo sistemare un po’ il nostro giardino, dobbiamo scegliere i vestiti da mettere per stasera, lo sai che abbiamo ospiti: viene Dio a vedere come stiamo andando..”
“uff che palle! Non si può rimandare la cena? Dai, non abbiamo mai un po’ di intimità.. tu pensi sempre agli ospiti, a far trovare tutto pulito, a sistemare le cose.. ma perché non ti rilassi un po’?”
“Io sono rilassata!” (i toni si fanno più aspri) “cosa vorresti dire eh? Che sono nervosa? Dillo! La verità è che a te non importa niente di me, te ne stai sempre lì per i fatti tuoi, e non mi parli mai, mai un complimento, mai una carezza!”
“ah è così?! E i fiori che ti ho regalato ieri cosa sono eh? E poi tu vuoi sempre parlare parlare parlare... ma di che cavolo vuoi parlare eh?!! Qua è sempre tutto uguale, le cose che ci siamo detti ieri vanno bene anche per oggi.. ma perché perdere tempo con queste cazzate?”
“Adamo smettila di fare il cafone! Cerca di crescere ogni tanto!”
“ma non posso crederci! Abbiamo l’intero mondo a disposizione e tu devi starmi col fiato sul collo... ma gira un po’, trovati un passatempo.. possibile che non riesci a goderti niente senza prima rompere le balle a me?”
“ah sì? E va bene, io giro, mi troverò un passatempo... ma non ti darò più quella cosina per un mese intero!”
E qui Adamo cambia improvvisamente tono... e diventa subito più gentile... “Dai, cara” (da notare l’aggettivo “cara”, usato per la prima volta nella storia con l’unico intento di farsela dare) “..cerca di capirmi: io ho bisogno di spaziare con la mente, di osservare la natura, di scrivere poesie.. non lo faccio per male o per ferire te, io sono così, ma nulla toglie al nostro amore”.
Eva, spiazzata e stordita dalla parola "amore", comincia a sciogliersi come il burro “davvero provi amore per me?”, “ma certo cara” (il "cara" detto due volte in un minuto è micidiale) “ma allora perché non me lo dici mai?”, “scusa Eva, non lo faccio apposta, io sono un po’ così, smemorato, ma ti assicuro che non ho mai smesso di amarti..”.
La prossemica è già cambiata: lui le cinge le braccia alla vita, lei gli sta accarezzando i capelli.. i loro corpi si sfiorano.. i cuori accelerano, i loro sessi si avvicinano pronti per diventare tutt’uno e....
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DIINN DONN DANN
DIINN DONN DANN
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“porca vacca, chi è a quest’ora”
“adamo, e chi vuoi che sia? È Dio.. è qui per la cena..ricordi?”
“mmmmmmm...DIO come odio i parenti! Dai fallo andare via..”
“facciamo così: lo facciamo entrare, poi io fingo un malore e con la scusa vado a dormire.. e tu lo mandi via dicendo di tornare domani “
“porca vacca, chi è a quest’ora”
“adamo, e chi vuoi che sia? È Dio.. è qui per la cena..ricordi?”
“mmmmmmm...DIO come odio i parenti! Dai fallo andare via..”
“facciamo così: lo facciamo entrare, poi io fingo un malore e con la scusa vado a dormire.. e tu lo mandi via dicendo di tornare domani “
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DINN DONN DANN
DINN DONN DANN
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“va bene va bene, ci penso io, ti amo cucciolotta”,“anche io ti amo passerotto mio”.
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Adamo apre la porta..
.. Dio lo guarda in faccia ma poi abbassa lo sguardo verso quella inequivocabile erezione..
..Adamo alza le spalle..
.. e Dio, sorridendo, gli dice “va beh, ho capito, torno domani sera.. amatevi e.. dacci dentro campione!”
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Adamo chiude la porta, e Dio, fermo sul pianerottolo, con una lacrima di commozione dice a se stesso sospirando:
“va bene va bene, ci penso io, ti amo cucciolotta”,“anche io ti amo passerotto mio”.
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Adamo apre la porta..
.. Dio lo guarda in faccia ma poi abbassa lo sguardo verso quella inequivocabile erezione..
..Adamo alza le spalle..
.. e Dio, sorridendo, gli dice “va beh, ho capito, torno domani sera.. amatevi e.. dacci dentro campione!”
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Adamo chiude la porta, e Dio, fermo sul pianerottolo, con una lacrima di commozione dice a se stesso sospirando:
“aahhh, il mio bambino.. sta diventando un uomo!”
1 commento:
Adamo... e che cavolo... sempre pronto a ciullare? Eva... fatti furba e và a farti un giro... ;)
Gli uomini sò tutti uguali
ah ah ah ah ah
Rò... ho postato l'albero... è bellissimissimissimo!!!!
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