Quello a sinistra, sfocato, è Mario Draghi, governatore della Banca d'Italia che è privata e formata da banche.
Quello a destra, con lo sguardo innamorato e un sorriso sornione, è Giulio Tremonti, il "nostro" ministro dell'economia e finanza.
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Tremonti è quello che, in teoria, dovrebbe scandalizzarsi della condizione di autonomia della Banca d'Italia, e dell'incredibile conflitto d'interessi che è in essa insito, eppure se ne sta lì, a washington (ANSA) ad ascoltare Draghi che...
...non credo a quello che leggo..
...è lì per parlare di come questa crisi abbia un "impatto grave sui paesi in via di sviluppo".
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C'è da saltare sulla sedia.
Tremonti saprà che i debiti sono una convenzione, e che per convenzione potremmo annullarli dall'oggi al domani?
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Saprà che il valore dell'euro è una convenzione, e per convenzione potremmo cambiarlo?
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Saprà che per convenzione potremmo riprenderci la potestà della moneta e non pagare più miliardi di euro per la stampa alla BCE
e, quindi, in parte alla banca d'Italia
e, quindi, alle banche private?
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A giudicare dallo sguardo che lancia a Draghi, direi che lo sa, ma è troppo affascinato dal bel profilo del suo giovane e potente vicino, e non vuole rompergli le scatole con queste fesserie.
1 commento:
Eh se, fosse così semplice ragazzuolo mio!!!!
PS pure la bici? Guarda fossi in te una capatina a lourdes la farei, magari ti ci accompagnio io che avrei qualche favore da chiedere..
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