I volti di mille persone
mi passano davanti gli occhi.
E mille luoghi, mille carezze,
mille errori…
un piccolo fremito mi coglie di sorpresa,
è il vento fresco che sfiora la mia pelle,
il profumo dell’erba tagliata,
i rumori lontani,
lontani,
e poi m’accorgo che sto solo sognando.
E poi mi ricordo,
oh, sì, questo lo ricordo,
me stesso bambino,
bambino precoce che altro non sogna
se non diventare grande.
Povero stupido sciocco e innocente,
avresti mai pensato,
avresti mai creduto,
che ora pagheresti a peso d’oro quei lunghi pomeriggi
a cercare di crescere?
Roberto D’Izzia (12/06/2001, ore 14.00)
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