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lunedì 26 gennaio 2009

Io, i miei libri, la Mondadori e Franco. Oh Franco.

Oggi riesco a trovare la tizia della Mondadori che cerco da due settimane, la telefonata è favolosa.. potrei mai evitare di raccontarvela?
Partiamo dal presupposto che l’ufficio in questione risulta sotto la voce “proposte editoriali”.

Lei:
pronto?
Io:
pronto, buongiorno.. ci siamo sentiti la settimana scorsa.. la chiamo per una mia proposta editoriale.
Lei:
ah sì, di cosa si tratta?
Io:
in realtà sono tre lavori diversi. Il primo è una mia raccolta di poesie a partire dal 1996..
Lei:
ahh... capisco.. beh la interrompo subito, perché noi pubblichiamo collane di poesie solo di personaggi già famosi.
Io:
..per ora non sono famoso, magari se mi pubblicate qualcosa eheh...
Lei (infastidita):
la seconda proposta?
Io:
si tratta di una raccolta di sei racconti noir, sono racconti brevi sullo stile di Poe..
Lei:
ma quanto sono lunghi?
Io:
eh, in totale circa cinquanta pagine.
Lei:
sono troppo brevi, noi pubblichiamo solo racconti più corposi, e comunque di autori già famosi.
Io:
ahh.
Lei:
La terza proposta?
Io:
si tratta di una raccolta di monologhi e aforismi soprattutto satirici; sa io scrivevo per il teatro ma poi ho capito che erano piacevoli anche da leggere..
Lei:
no no no, la fermo subito: non pubblichiamo monologhi o roba per il teatro, mentre su cose satiriche o comiche, pubblichiamo solo i lavori di personaggi famosi, tipo quelli della televisione.
Io:
ahh.
Lei:
mi spiace, ma guardi che ci sono case editrici minori (!!!) che pubblicano proposte di nuovi autori.. le auguro buona fortuna!
Io: grazie, arrivederci. (poi penso: sai dove devi metterti le case editrici minori?)

Quindi, devo prima diventare famoso, in tv.
Mi viene in mente il 2004: avevo proposto un progetto teatrale per giovani agli assessori di diversi paesi, fra cui quello di San Giuliano Milanese, il quale mi disse: “spiacente, non abbiamo soldi”, ed io gli risposi “non voglio soldi, solo uno spazio in cui fare teatro, e tirerei fuori i ragazzi dalla strada, dall'alcool, dalla droga...”.
Non mi approvarono il progetto, ma quell’anno il comune di San Giuliano invitò il tizio calabrese, quello che fa Franco oh Franco per la modica cifra di 4500 € a serata.

Tre serate, 13.500 €.
Io vidi quel Franco al Rossopomodoro di Milano ben 13 anni fa: fa le stesse battute sulla soppressata e sui parenti da sempre.
Un giorno vado al bar, prendo un caffè, e me lo trovo lì, davanti a me.. e tutti: ahh, lei è quello di Zelig! Franco, ohh Franco !!!

Per un attimo ho pensato di dirgli: scusa, ma tu hai quella faccia perchè tua madre si metteva le soppressate al posto delle supposte?
Volevo tirargli l’ombrello in faccia, ma poi ho pensato che mi fa molta pena. Esser costretto a dire sempre battute sul peperoncino, o sui parenti. Andare in giro con la stessa valigia per anni e anni. Avere un pubblico che ride solo se ti ripeti all'infinito. Non poter mai cambiare personaggio...

Non sarò mai come lui, per fortuna.


Chissenefrega della Mondadori?

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