Ora passante sul corpo muto
muto e sognante di un uomo che crea,
ora che sfuggi l’andare del mai
o ti diletti d’un che si bea
- lasciami andare oppure perire!
Fammi annegare in un mare alto,
fa che io resti a penare da solo…
solo ridammi un momento quieto
unico e ansante ricordo di lei;
fa che non sembri morto e riavuto.
Fa del momento un intenso mare.
Oh, onda sfuggente di eterno che sei
ferma!
Non ti smussare con questo sale…
O credo sia meglio dimenticare,
essere ancora in fervide onde.
Che l’ora passante invecchi anche me.
D’IZZIA ROBERTO (lunedi 07/09/1998, ore 1.59)
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