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sabato 24 gennaio 2009

Presente condizionale (1994)

Se fossi un’automobile
m’ingolferei, non sarei stabile
se fossi un insegnante
sarei certamente il più incompetente,
ma se fossi un po’ originale
non ripeterei questo presente condizionale
ed è banale
cercar sempre di spiegarmi;
sai che, se fossi un pugile,
sarei io stesso a pestarmi.
Se fossi intelligente ti amerei di più,
se fossi un transistor fonderei la mia tivù;
se però tu fossi un po’ sensibile
mi troveresti certamente più amabile
e se tu guardassi bene in fondo ad
un solo grammo del mio cuore,
capiresti che sono per te quei mille chili d’amore.
E se con queste parole tu
non riuscissi a capire,
per me non resterebbe altro
che piangere e partire.
Ma se fossi, almeno, più bravo a parlare…
Bhè: lasciamo perdere, ormai,
lasciamo stare.

D’IZZIA ROBERTO (13/03/1994)

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