E fummo uomini.
E fummo capaci di governare il fuoco
noi, che sapremo volare senz’ali,
o pesci, tali e quali, vivremo l’elemento d’acqua.
…Nel mentre, ci vendiamo o trucidiamo o confondiamo.
Non so come, ma creammo l’arte,
noi che saremo pura energia
e che moriamo prima ancora di nascere.
Sottomessi gli altri animali, l’uomo sottomise l’uomo
lo stesso che girò il mondo, che aprì le acque e unì le terre;
so che avremo sei sensi, forse otto, forse ventotto
so che troveremo altri mondi per i nostri rifiuti
noi che siamo assassini, traditori ma bravi avvocati.
Non so come, ma pensammo il prodigio della parola
e tu ucciderai tuo fratello, pensandolo il clone di te stesso.
Voi, che un drogato, un bambino, una scimmia o vostro figlio
è tutta carne da macello.
Certo, sarà una frase fatta
che se nascesse ancora Dio…ma sì…
…voi state già aspettando per farlo un’altra volta secco.
D’IZZIA ROBERTO (venerdi 11/12/1998, ore 23.05)
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